Storytelling – Forme del racconto tra cinema e tv (Cinemaitaliano.info)

del 16 Ottobre 2012

Da Cinemaitaliano.info – 15 ottobre 2012
Rubbettino pubblica in Italia il saggio di Kristin Thompson nella collana Cinema Nuovi Orizzonti

L’interessante saggio scritto da Kristin Thompson nel 2003 (a seguito di un seminario risalente al 2001 presso l’Università di Oxford) e pubblicato ora da Rubbettino anche in Italia sembrerebbe necessitare di un profondo aggiornamento. E invece, scrive la stessa autrice nella nota di suo pugno che apre il volume, poco o nulla è cambiato nel mondo della tv e della produzione statunitensi in questi anni, e ciò deve fare riflettere. O meglio, tanto è cambiato da allora, ma in modo poco sostanziale, più che altro accentuando drasticamente alcuni caratteri già riconoscibili allora: la commistione sempre più stretta tra serialità e film (con questi ultimi sempre più costruiti in serie – Harry Potter, i Pirati dei Caraibi – e a loro volta spezzati in più parti – l’ultimo Twilight, il prossimo Lo Hobbit… ); il riuso sempre più spinto delle (stesse) storie, tra cinema, tv, videogame e anche musical (in Italia ancora poco, ma in UK e USA ormai è prassi).
I legami, le dipendenze e le differenze tra queste diverse forme di comunicazione (e il loro mutamento nel corso degli ultimi decenni) sono al centro del saggio della Thompson, che definisce i diversi modi di raccontare, i bisogni e le esigenze dei vari pubblici e molto altro ancora. Se esiste – leggendo il saggio – la possibilità di definire alcune leggi e alcune chiavi di lettura in qualche modo universali, c’è un autore che sfugge a tutto ciò a cui la studiosa dedica l’intero capitolo conclusivo: David Lynch (ma come “televisione d’arte” oltre al suo Twin Peaks viene analizzato anche “The singing detective”).

Di Carlo Griseri

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