Primo ciak per “Anime nere” (Calabria Ora)

di Maria Teresa D'Agostino, del 30 Ottobre 2013

Da Il Quotidiano della Calabria del 30 ottobre 2013

Iniziate le riprese del film di Munzi ispirato al romanzo di Criaco

REGGIO C. – Sono iniziate nella Locride e sull’Aspromonte le riprese del nuovo film di Francesco Munzi “Anime nere” liberamente ispirato all’omonimo romanzo di Gioacchino Criaco, edito da Rubbettino.
Dopo le pellicole “Simir” e “Il resto della notte”, Munzi torna dietro la macchina da presa grazie alla collaborazione con lo scrittore originario di Africo che gli ha permesso di parlare dell’Aspromonte e della Locride, i luoghi protagonisti del film. «La geografia dell’ambiente – afferma Munzi – è un tutt’uno con quella interiore dei personaggi. I percorsi tortuosi della montagna, tra luci e ombre, sono gli stessi che accompagnano lo svolgersi della vicenda nell’anima dei protagonisti».
“Anime nere” è la storia di una famiglia criminale, vista dall’interno, negli aspetti più emotivi e contraddittori, che si spinge fino agli archetipi della tragedia greca. In una dimensione sospesa tra l’arcaico e il moderno, si svolge il racconto di tre fratelli, che dal Sudamerica, e dalla Milano della finanza, sono costretti a tornare, nel paese natale, sulle vette selvagge della Calabria per affrontare i nodi irrisolti del passato. Fanno parte del cast Marco Leonardi, Peppino Mazzotta (entrambi calabresi), Fabrizio Ferracane, Anna Ferruzzo e c’è la partecipazione di Barbora Bobulova.
Per la prima volta sugli schermi i giovani Giuseppe Fumo e Pasquale Romeo scelti tra centinaia di giovani calabresi aspiranti attori che si sono presentati ai provini. Il film è prodotto da Cinemaundici con Rai Cinema, coprodotto da Babe Films e il contributo del Mibac e di Eurimages, la produzione esecutiva di Gianluca Arcopinto e sarà distribuito nelle sale da Good Films. La fotografia è di Vladan Radovic, la scenografia di Luca Servino, i costumi di Marina Roberti, il montaggio di Cristiano Travaglioli, le musiche di Giuliano Taviani; la sceneggiatura è firmata da Francesco Munzi, Fabrizio Ruggirello e Maurizio Braucci con la collaborazione dello scrittore Gioacchino Criaco.

Anime nere il primo ciak
Da Calabria Ora

COSENZA Finalmente il ciak. Dopo un’intensa fase di studio e un lungo lavoro di programmazione, sono iniziate ieri in Aspromonte, a Casalinuovo, le riprese di “Anime nere”, diretto da Francesco Munzi e ispirato all’omonimo romanzo di Gioacchino Criaco, edito da Rubbe ffino. Protagonisti dell’atteso lungometraggio sono Peppino Mazzotta, Marco Leonardi e Fabrizio Ferracane. Volti noti al grande pubblico, come pure Anna Ferruzzo, tra gli interpreti in tv della miniserie “Pane e libertà”, già diretta da Munzi in “Saimir”, e Barbora Bobulova, attrice drammatica per il cinema e nota protagonista di fiction televisive, tra cui ricordiamo “Maria Josè, l’ultima regina”, “Coco Chanel” e “Il sangue dei vinti”. Il calabrese Peppino Mazzotta, nato a Damanico in provincia di Cosenza, attore di cinema e di teatro, è il celebre ispettore Fazio del “Commissario Montalbano”. Calabrese anche Marco Leonardi, di Locri (Re), noto per “Nuovo cinema Paradiso” di Tornatore e il più recente “Maradona, la mano de Dios”, mentre per la tv lo ricordiamo ne “Il Capo dei Capi”. È, invece, siciliano Fabrizio Ferracane, tra i protagonisti
di “Squadra antimafia”. Una ricerca durata quasi due anni, provini su provini, con la preziosa collaborazione dell’Asimmetrici Film di Bernardo Migliaccio Spina e Vincenzo Caricari. «Cerco innanzi tutto volti che esprimano la mia visione dell’Aspromonte, che sappiano raccontare il mio punto di vista», ci aveva detto Munzi, nell’agosto scorso, in un’intervista rilasciata al nostro giornale. E aveva aggiunto: «C’è già un co-protagonista che ha in sé tutte le caratteristiche che cerchiamo. È l’Aspromonte. Quello recondito, quello inaccessibile. Casalinuovo, Africo vecchio, ma anche Polsi e Roghudi. La geografia dell’ambiente sarà un tutt’uno con la geografia interiore dei personaggi. I percorsi tortuosi della montagna, tra luci e ombre, sono gli stessi che accompagnano lo svolgersi della vicenda nell’anima dei protagonisti». Dopo i pluripremiati “Saimir” e “Il resto della notte”, il regista romano torna quindi dietro la macchina da presa per raccontare un’altra storia difficile, un’altra storia di “emarginazione”, quella dei “figli dei boschi” narrati da Criaco, anime smarrite tra gli anfratti della montagna dannata. Il romanzo, campione di vendite e scelta coraggiosa dell’editore di Soveria Mannelli, è stato già tradotto in Francia da Serge Quadruppani per la casa editrice Métailié, mentre è fresco di stampa sul mercato d’Oltralpe pure “America Taste”, episodio conclusivo della trilogia con “Anime nere” e “Zefira” (tutti editi in Italia da Rubbettino). Una felice collaborazione quella tra Munzi e Criaco. Lo scrittore di Africo firma pure la sceneggiatura insieme a Fabrizio Ruggirello, Maurizio Braucci e lo stesso Munzi. Il film – si legge in una nota stampa – racconta la storia di una famiglia criminale, vista dall’interno, negli aspetti più emotivi e contraddittori, che si spinge fino agli archetipi della tragedia greca.
In una dimensione sospesa tra l’arcaico e il moderno, si svolge il racconto di tre fratelli, che dal Sudamerica, e dalla Milano della finanza, sono costretti a tornare, nel paese natale, sulle vette selvagge della Calabria per affrontare i nodi irrisolti del passato. “Anime nere” è prodotto da Cinemaundici con Rai Cinema, Babe Films e il contributo del Mibac e di Eurimages, la produzione esecutiva di Gianluca Arcopinto, e distribuito da Good Films. La fotografia è di Vladan Radovic, la scenografia di Luca Servino, i costumi di Marina Rober ti, il montaggio di Cristiano Travaglioli, le musiche di Giuliano Taviani.

di Maria Teresa D’Agostino

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