Carlo Rambaldi, artista e scienziato. Una biografia scritta dal figlio Victor (Gazzetta del Sud)

di Luigina Pileggi, del 21 Maggio 2013

Dalla Gazzetta del Sud – 21 maggio 2013

Una vita straordinaria. Come straordinarie sono state le sue creazioni. È racchiusa in 145 pagine la storia più intima di Carlo Rambaldi, il mago degli effetti speciali, tre volte premio Oscar e papà di personaggi ormai cult come King Kong, Alien e soprattutto ET l’extraterrestre. A raccontare aneddoti, curiosità e dietro le quinte di una vita vissuta all’insegna del movimento e dell’emozione è Victor Rambaldi, figlio del grande artista scomparso il 10 agosto scorso a Lamezia Terme, dove si era trasferito per stare accanto alla figlia Daniela e ai suoi cari nipoti. Victor, che condivide la passione per il cinema del fantastico col padre Carlo, è regista, sceneggiatore e scrittore di libri per ragazzi: questa volta è stato un obiettivo cronista, componendo un’appassionata biografia che ripercorre le tappe salienti della straordinaria carriera cinematografica del padre.
Dai promettenti inizi come pittore e scultore, agli studi sull’animazione di pupazzi, ai “trucchi” per il cinema prima in Italia e poi a Hollywood. Il tutto arricchito da immagini delle creazioni e dipinti inediti dell’artista. Il libro “Carlo Rambaldi. Una vita straordinaria“• (Rubbettino) è stato presentato in anteprima al Salone del Libro, nello spazio meeting dello Stand Calabria. «Era doveroso che io scrivessi questa biografia – ci ha spiegato Victor Rambaldi – non per motivi agiografici o per celebrare mio padre, ma perché è stato un grande artista del cinema, che ha lasciato un segno della sua arte. Non l’ho scritto come figlio ma come cronista informato sui fatti: rispetto ad altri libri pubblicati negli anni scorsi, che si concentravano sull’aspetto tecnico, questa volta ho voluto raccontare l’aspetto meno conosciuto dell’artista e dimostrare come dietro l’effetto speciale si nascondeva un vero maestro, uno scienziato». Carlo Rambaldi è un artista che ha fatto della propria arte una ricerca continua e ossessionata da un’idea: è il movimento che crea emozione. Per questo ridefinisce in modo netto e originale il fantastico mondo degli “effetti speciali visuali”, ai quali conferisce un’ artigianalità e un genio tipicamente italiani, quasi rinascimentali. Le sue sculture meccaniche non sono opere computerizzate, ma veri e propri esseri cibernetici, all’interno dei quali batte un cuore umano, quello del suo creatore, capace di divertire e commuovere intere generazioni. Tanti gli aneddoti che scandiscono i tre grandi momenti della sua vita: la giovinezza, gli anni del cinema italiano (dal 1957 al 1975) e poi quelli del periodo hollywoodiano, fino al 2001. Il racconto ha inizio con la descrizione del paese d’origine di Carlo Rambaldi, Vigarano Mainarda, piccolo centro in provincia di Ferrara, dove l’artista si è “plasmato”. «Un paese – ha spiegato Victor Rambaldi – che è stato un forte stimolo per la sua immaginazione e creatività. Lui si annoiava tanto, per questo era sempre alla ricerca di cose nuove. Cercava di animare tutte le cose che creava, e in questo importante è stata anche l’esperienza nell’officina meccanica del papà». Poi l’arrivo a Roma, l’Hollywood sul Tevere, dove Rambaldi realizzò i suoi primi progetti, uno dopo l’altro, fino all’apoteosi rappresentata da ET, riuscendo a cavalcare gli anni migliori del cinema italiano e americano, lavorando con registi come Mario Monicelli, Marco Ferreri, Pier Paolo Pasolini, John Guillermin, Ridley Scott e Steven Spielberg. Invidiabile l’esperienza americana, con all’attivo oltre 256 film. Infine, il ritorno in Italia dove si è dedicato alla scultura e alla pittura. Anche perché con l’avvento del computer, l’arte di Rambaldi è stata pian piano messa da parte: l’animatronica, l’animazione meccanica ed elettronica, è stata soppiantata dal un semplice clic del computer. Con Rambaldi è finita un’era, ma la sua arte rimarrà nella storia del cinema mondiale.

Di Luigina Pileggi

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