Calabria “set” per il cinema: pronti 12 milioni con la nuova legge regionale (Il Sole 24Ore)

di Donata Marrazzo, del 24 Novembre 2019

Si realizza nella regione una filiera dell’industria cinematografica completa. Comprese le coperture finanziarie per i prossimi tre anni: le risorse finanzieranno produzioni, eventi, catalogazione e recupero di pellicole, sostegno agli esercenti

Con la nuova legge regionale sul cinema e l’audiovisivo (21 giugno 2019, n. 21), presentata a Cannes e a Venezia, si realizza in Calabria una filiera dell’industria cinematografica completa. Comprese le coperture finanziarie per i prossimi tre anni: 12 milioni di euro per produzioni, eventi, catalogazione e recupero di pellicole, sostegno agli esercenti. Uno strumento indispensabile per dare impulso a un settore che potrebbe attirare soprattutto i giovani: sarà illustrato anche a Sorrento in occasione della 42° edizione delle Giornate professionali di cinema (dal 2 al 5 dicembre).

Quanto impatta un film sui territori (calabresi)? 
Mentre si allestiscono set internazionali nei borghi, tra i boschi e lungo le coste, per la prima volta si valuta l’impatto delle produzioni sulla fragile economia locale. I conti li ha fatti la Calabria Film Commission, fondazione regionale che sostiene le imprese e supporta le produzioni per la ricerca di location, maestranze, casting e ospitalità: per quelle che hanno ultimato l’iter amministrativo e verificato la rendicontazione negli ultimi 2 anni (7 lungometraggi, 3 serie televisive, 1 format televisivo) il moltiplicatore economico è risultato pari a 5,49. A fronte di un investimento di 500mila euro per attrarre produzioni, il ritorno sui territori ha superato i 2,5 milioni di euro (effetti diretti). Risanata qualche anno fa da Pino Citrigno, su mandato del presidente della regione Calabria Mario Oliverio (i debiti ammontavano a circa 1 milione e mezzo di euro), la fondazione ha affidato la presidenza onoraria a Mauro Fiore, originario di Marzi (in provincia di Cosenza), direttore della fotografia, premio Oscar nel 2010 per il film Avatar.

Aiuti e maestranze sul posto

 

La produzione di “Aspromonte, la terra degli ultimi” (nelle sale dal 21 novembre), film di Mimmo Calopresti, tratto dal libro di Pietro Criaco “Via dall’Aspromonte” (Rubbettino Editore), ha speso ad Africo e dintorni, dove si sono svolte tutte le riprese, circa un milione di euro tra risorse umane residenti, vitto e alloggio di troupe e cast, noleggio per strumentazione tecnica, costumi, scenografie, affitto di location. Lele Nucera, un passato da attore e ora casting director per Obiettivi creativi, ha il polso della situazione: «Le grandi produzioni ormai arrivano qui solo con i capi-reparto a seguito, ovvero il direttore della fotografia, il tecnico del suono, il costumista, il parrucchiere, il truccatore. Gli aiuti li cercano tutti sul territorio. Prima ci limitavamo a portare i caffè sul set, ora forniamo maestranze e servizi qualificati». Antonio Caracciolo, conosciuto nell’ambiente come Lupin, macchinista fra i più richiesti per i cast tecnici, ha a Tropea un service specializzato.

 

Moviemap per cinefili 
La Calabria dei piccoli borghi, che poi è un set a cielo aperto, magari priva di grandi strutture ricettive ma con un’attitudine innata all’ospitalità, accoglie le troupe in case private: i centri storici si trasformano in alberghi diffusi. E molto spesso un film diventa strumento di promozione territoriale, con ricadute anche sul turismo. Così è nata la moviemap per cinefili “Cine Tour Calabria”, pubblicata da Rubbettino, di Maurizio Paparazzo e Giovanni Scarfò: un atlante che invita al viaggio sui set dei film, dagli anni ’40 a oggi.

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