Ma il Sud è rimasto indietro anche per colpa del Nord (La Gazzetta del Mezzogiorno)

del 25 Febbraio 2014

da La Gazzetta del Mezzogiorno del 25 febbraio

Perché il Sud è rimasto indietro‭?‬ I lettori‭ ‬della‭ “‬Gazzetta‭” ‬conoscono il titolo di questo libro di Emanuele Felice‭ (‬ilMulino ed.‭)‬:‭ ‬ne abbiamo pubblicato un ampio stralcio.‭ ‬Felice è un giovane docente di storia economica all’università autonoma di Barcellona.‭ ‬Abruzzese,‭ ‬meridionale.‭ ‬La sua risposta all’interrogativo è questa:‭ ‬sono state le classi dirigenti del Sud a ritardarne la crescita,‭ ‬dirottando le risorse verso la rendita più che verso lo sviluppo.‭ ‬Più a vantaggio dei propri interessi‭ (‬elettorali se non personali‭) ‬che a quelli di tutti.‭ ‬E non colpa,‭ ‬ma dolo,‭ ‬quindi molto peggio.‭ ‬Secondo Felice è bene dirlo perché il Sud non è‭ ‬stato privato‭ ‬solo‭ ‬della libertà di decidere del proprio destino,‭ ‬ma della verità.
‏ ‎Inevitabile la polemica,‭ ‬chissà‭ ‬se casuale o‭ ‬voluta.‭ ‬I giornali del Nord vi si sono tuffati,‭ ‬avendoci trovato conferma a due giudizi.‭ ‬Da un lato,‭ ‬quanto sia comodo‭ ‬non meno che truffaldino attribuire il ritardo del Sud alla rapacità del Nord.‭ ‬Dall’altro,‭ ‬quanto si tema che i mali irrisolti del Sud possano contagiare tutta l’Italia declassandola in Europa.‭ ‬Giudizi o forse pregiudizi.‭
Ovvio che‏ ‎il tutto sia meno piaciuto al Sud.‭ ‬A cominciare da due colleghi di Felice,‭ ‬da lui chiamati in causa nel libro.‭ ‬Vittorio Daniele e Paolo Malanima,‭ ‬docenti all’università Magna Grecia di Catanzaro,‭ ‬non solo,‭ ‬ma a loro volta autori di un libro‭ (“‬Il divario Nord-Sud in Italia‭ ‬1861-2011‭”‬,‭ ‬Rubbettino ed.‭) ‬le cui tesi sono esplicitamente contestate da Felice.‭ ‬La questione è nota:‭ ‬c’era un divario fra Nord e Sud al momento dell’unità d’Italia‭?‬ E se c’era,‭ ‬quanto era grande e a danno di chi‭?
Per Felice,‏ ‎il reddito del Sud era indietro di un‭ ‬20-25‭ ‬per cento.‭ ‬Non solo,‭ ‬ma egli ha accusato di metodi di calcolo e di risultato‭ ‬sbagliati Daniele e Malanima,‭ ‬che hanno sempre parlato di uno scarso‭ ‬10‭ ‬per cento.‭ ‬I due non se la sono tenuta,‭ ‬rispondendo sulla‭ “‬Rivista di storia economica‭”‬.‭ ‬Roba non da poco,‭ ‬perché‭ ‬sono in gioco l’Unità e i suoi effetti.‭ ‬Troppo specialistica la diatriba sulle tecniche statistiche.‭ ‬Più chiara la contro-contestazione.
‏ ‎Come fa Felice a parlare di un‭ ‬20-25%‭ ‬nel‭ ‬1861‭ ‬e solo di un‭ ‬10%‭ ‬nel‭ ‬1871,‭ ‬dieci anni dopo‭? ‬Con la tragedia della guerra al brigantaggio in mezzo e il parziale blocco di ogni attività economica al Sud‭? ‬In un Paese che,‭ ‬divari a parte,‭ ‬è restato povero per almeno altri trent’anni‭? ‬Per non parlare di altri dati,‭ ‬tipo il numero di possidenti al Sud:‭ ‬600‭ ‬famiglie‭ (‬1%‭ ‬della popolazione‭) ‬nel‭ ‬1811-14‭ ‬secondo Felice,‭ ‬oltre‭ ‬800mila‭ (‬16‭ ‬%‭) ‬secondo il censimento citato da Daniele&Malanima.‭ ‬E la statura della‭ ‬gente,‭ ‬più alti al Nord uguale più sviluppati:‭ ‬ma i friulani erano più alti dei lombardi pur non essendo più ricchi.‭ ‬E gli attuali cinesi sarebbero tutti morti di fame.
‏ ‎Daniele&Malanima sono tutt’altro che critici verso l’unità d’Italia.‭ ‬Non appartengono neanche al partito dei convinti che il Nord l’abbia voluta per depredare il Sud.‭ ‬Ma accusano esplicitamente Felice di ideologia,‭ ‬di storia in negativo:‭ ‬non tanto ciò che è avvenuto,‭ ‬ma ciò che non è avvenuto rispetto a un proprio ideale,‭ ‬a ciò che doveva essere.‭ ‬Per lui l’adesione a una modernizzazione proveniente dall’esterno,‭ ‬essendoci invece stata a suo parere una resistenza all’illuminismo da parte di un Sud fedele a una sua visione magica ecc.‭ ‬ecc.
‏ ‎Il divario nel‭ ‬1861‭ ‬non è‭ ‬irrilevante.‭ ‬Se era allora al‭ ‬10%,‭ ‬come mai‭ ‬150‭ ‬anni dopo‭ ‬supera il‭ ‬40%‭? ‬Domanda valida anche se fosse stato al‭ ‬20-25%.‭ ‬Per Felice,‭ ‬appunto,‭ ‬colpa delle classi dirigenti meridionali,‭ ‬per la verità così poco influenti finché non ci sono state le regioni‭ (‬1970‭)‬.‭ ‬Ma dopo averlo enunciato,‭ ‬Felice non cita alcun caso esemplare della colpa,‭ ‬anzi del dolo.‭ ‬E quanto a queste famose risorse utilizzate più per la propria crescita politica che per la crescita collettiva,‭ ‬Daniele&Malanima mandano a dire che,‭ ‬secondo‭ ‬l‭’‬Istat,‭ ‬fra il‭ ‬1996‭ ‬e il‭ ‬2011‭ ‬la spesa dello Stato è stata inferiore al Sud rispetto al Nord‭ (‬8745‭ ‬euro a testa contro‭ ‬10.650‭)‬.‭ ‬Istat:‭ ‬e allora‭? ‬Senza contare che,‭ ‬quando l’intervento statale è stato più intenso al Sud,‭ ‬come dagli anni‭ ‘‬50‭ ‬in poi,‭ ‬il Sud è cresciuto più del Nord.‭ ‬Quindi non classi dirigenti‭ ‬imputate‭ ‬ma politiche nazionali insufficienti.
‏ ‎Tutto lascia credere che anche questa sia un’altra occasione perduta per‭ ‬l’Italia:‭ ‬chiudere con la guerra dei‭ ‬150‭ ‬anni.‭ ‬Occasione perduta per‭ ‬un Paese che voglia capire come‭ ‬uscire dalla palude.

di Lino Patruno

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