Viaggio al centro del pianeta Fellini (Liberal)

di Orio Caldiron, del 28 Settembre 2012

Da Liberal – 27 settembre 2012
Quali sono stati i rapporti tra Federico Fellini e Giulio Andreotti? Se il colpo di fulmine risale alla rivelazione di La strada, il primo litigio coincide con la battaglia contro gli spot televisivi che interrompono l’emozione mentre per il senatore a vita fanno cassa favorendo la produzione. Si va poi dalla difesa di La dolce vita, che molti cattolici attaccano a corna abbassate, fino alla caricatura felliniana del Divo Giulio, allora settantaduenne al suo penultimo mandato, che sorride benedicente in tenuta papale, quando ormai sono passati al tu. Subito dopo la proiezione di Prova d’orchestra al Quirinale, Andreotti su L’Europeo applaude la metafora della gestione del potere nei calamitosi anni di piombo in cui non è facile tenere a bada gli orchestrali. Quando alla Mostra di Venezia del 1985 si annuncia il Leone d’oro alla carriera, nessuna sorpresa se il Maestro vorrebbe il Presidente a consegnarglielo.
Andrea Minuz conclude il suo Viaggio al termine dell’Italia. Fellini politico (Rubbettino, 242 pagine, 16,00 euro), pieno di curiose citazioni d’epoca e di ghiotte assonanze epistemologiche, proprio con la storia dell’amicizia tra Giulio e Federico, attinta dalle carte dell’Archivio Andreotti presso l’Istituto Luigi Sturzo in via delle Coppelle 35 a due passi dal Pantheon.

Questo faccia a faccia tra due monumenti del nostro Paese è il modo più diretto per affrontare senza reticenze il problema del ruolo del maestro riminese nello scenario dell’ideologia italiana. […]

Di Orio Caldiron

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