«La capacità di rispondere con la bandiera della concretezza» (corrieredellacalabria.it)

di Delly Fabiano, del 4 Febbraio 2021

Benedetto Di Iacovo

Lampi di futuro

Etica del lavoro o globalizzazione disumana?

Con “Lampi di futuro. Etica del lavoro o globalizzazione disumana”, Benedetto Di Iacovo, segretario generale delle Confial, analizza il presente per tracciare la strada del futuro. Il saggio, edito da Rubettino, si apre con il contributo di  Giorgio Benvenuto, leader  storico del sindacalismo italiano e fondatore del “sindacato dei cittadini”. Benvenuto spalanca le porte alla lucida e obiettiva analisi dell’attuale situazione italiana che Di Iacovo compie con rigore, senza fermarsi alla mera enunciazione dei fatti, ma proponendo valide ed interessanti soluzioni per migliorare o sistemare le cose.

Il volume descrive la rivoluzione a cui, come inconsapevoli attori, tutti abbiamo partecipato. Mette in risalto come tutto ciò ci ha condotti alla perdita dei grandi riferimenti religiosi e degli assoluti filosofici, come ha modificato politica, etica, costumi sociali e persino l’atteggiamento psicologico di noi uomini di questo secolo. L’autore, quindi, definisci i dinamismi   che, a suo parere, difficilmente ci permettono di avere dei punti di vista fermi e definitivi.

Da esperto politico, Di Iacovo, descrive la spinta della corsa tecnologica, tutt’altro che conclusa, che ci pone davanti ad un paesaggio molto complesso ed in movimento in  cui l’effetto è dilagante.  Pone l’ accento su come  è cambiato   il   modo   di   fare   impresa  e il mondo del lavoro  ed osserva che la conoscenza da usare non può più essere quella individuale ma è obbligata   a   confrontarsi   con   quella   condivisa   in   rete. Si sofferma sulla grande varietà di forme contrattuali di lavoro a tempo determinato e flessibile che hanno reso, per alcuni aspetti, più facile l’ingresso   nel  mondo  del   lavoro  ma   hanno   aumentato   anche   i   tempi   di permanenza   in   una   dimensione   di   precarietà   e   in   una   situazione economica   non   in   grado   di   realizzare   risparmio.  Ci trasporta , in estrema sintesi,  in una   “società instabile”   che   crea   una   vita   di   relazioni,   anche   lavorative,  altrettanto instabili, che non permette ai giovani di programmare il loro futuro e che provoca elevati costi umani e sociali.

Si tratta di una nuova società che, a parere di Di Iacovo, è   divergente   a   più   fasi,   che   ha bisogno   di   dialogare   al   suo   interno,   di   riconoscere   eccellenze,   spinte positive e dinamiche, promuovere lo spirito di iniziativa. E’ convinto che lo sviluppo deve basarsi su processi innovativi e strategie che individuino e   valorizzino   tutti   quei   beni   non   materiali   presenti   per   inserirli   in   un quadro più ampio di saperi condivisi. E sono questi i lampi di futuro che Di Iacovo, tra   l’affollarsi   e   l’elidersi   dei cambiamenti, comincia a riconoscere nitidamente.

La capacità di rispondere con la bandiera della concretezza alla grande discrasia tutta italiana tra il dire ed il fare, fanno del saggio un ottimo testo su cui riflettere. Lo consiglio anche ai giovani, anzi forse soprattutto ai giovani, perché saranno immersi in modo diretto, lontano da ogni retorica,  nel bene e nel male, nella storia più recente e negli avvenimenti dei nostri giorni.

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