La fiaccola dell’umanità in un libro (Il Quotidiano del Sud)

di Enea Rotella, del 25 Marzo 2015

Vincenzo Bertolone

I care humanum

Passare la fiaccola della nuova umanità

Da Il Quotidiano del Sud del 25 marzo

Gli uomini, le donne e i bambini, la famiglia, gli atei, coloro che vivono nelle periferie e coloro che da “ultimi” possono tracciare quella che è la via maestra. Sono questi i temi che l’arcivescovo Vincenzo Bertolone abbraccia nel suo ultimo libro “I care humanum. Passare la fiaccola della nuova umanità.” La sua idea segue la via tracciata da Papa Francesco e il libro, con la prefazione del cardinale Gianfranco Ravasi, rappresenta un piccolo baluardo a difesa di chi oggi è la vittima sacrificale preferita di un sistema che non guarda in faccia ai più deboli. Sono proprio loro i preferiti di Dio, del Papa e dell’arcivescovo dal Vincenzo Bertolone che ricorda come nel Sud e più precisamente in Calabria, la violenza e la mancanza di lavoro stanno portando molti giovani nelle braccia della malavita. La sua è una riflessione di ampio respiro, pensieri e parole dette ad alta voce ma al contempo scritte tra le pagine di un libro che dovrà far riflettere il lettore.
A ricordarlo è anche Armando Vitale dell’Associazione Gutenberg, la stessa che ha accompagnato la presentazione del libro: «E’ un vescovo illuminato che si confronta con la cultura laica e nei problemi costringe tutti noi a riflettere sul nostro tempo, sul rapporto laici-religione. Il libro è davvero stimolante».
La visione dell’arcivescovo Vincenzo Bertolone traccia un percorso che dovrebbe essere condiviso, un percorso verso una vita fatta di fermate e ricadute dove la chiesa deve necessariamente prendersi cura della famiglia guardando al futuro, verso le nuove generazioni. Il libro, edito da Rubbettino abbraccia molti temi e sfumature e le varie argomentazioni sono state affrontate con cura durante la presentazione del testo da Maria Luisa Sarpi dell’associazione Gutenberg, Luigi La Rosa Assessore alla cultura, la docente Anna Vetere e dalla preside del liceo “Galluppi” Elena De Filippis, tutti uniti da un filo conduttore composto da tante sfumature, dagli ultimi che rappresentano i “maestri”, dall’uomo che deve essere al centro delle nostre azioni nonostante viva in periferia, l’annullamento delle divisioni all’interno delle famiglie nei confronti delle donne e dei più piccoli.

di Enea Rotella

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