L’alleanza tra il Sud e l’Europa tra virtù ed errori dell’economia

di Piero Antonio Toma, del 18 Novembre 2013

da La Repubblica – Ed. Napoli del 16 Novembre

L’ultimo titolo di Amedeo Lepore cerca di riportare alla ribalta il Mezzogiomo. Pagine documentate e originali nel fascio di luce che gettano sulla Cassa per il Mezzogiorno e sul sostegno finanziario della Banca Mondiale. Quest’ultima presenza assume una valenza storica non solo per l’Italia della ricostruzione postbellica, ma anche per il binomio Mezzogiorno-Europa. L’insegnamento è che col rigore prolungato non si cresce, anzi ci si procura un declino precoce. Lo studio di Lepore sgombra il campo dal catastrofismo dirompente che evoca il solo nome della Casmez. Invece, le cose non andarono così male, anzi l’intervento straordinario ispirato alle regole d’Oltreoceano si tradusse in un energico “doping” che svegliò il Sud da un lungo torpore. Le cose cominciarono a andare male con l’avvento delle Regioni e con la crescente ingerenza della politica. Un libro utile, questo, anche perché riesce a passare al setaccio virtù ed errori del passato. Può immaginarsi adesso una seconda Cassa per il Mezzogiorno con tutti i veti europei sugli aiuti di Stato? Certo che no, ma proprio adoperando questo libro con le sue avvertenze a mo’ di grimaldello, si potrebbe modellare una nuova pianificazione in grado di risollevare il Sud da una posizione sempre più catatonica. Secondo Lepore la nuova Agenzia per la coesione territoriale proposta dal governo potrebbe essere una buona cabina di regia sussidiaria da indirizzare verso tre sezioni: «sostegno tecnico, coordinamento in una visione complessiva del sistema e possibilità di intervento sostitutivo» ove fallisca l’azione locale.

di Piero Antonio Toma

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