“L’uomo che guardò oltre il Muro”, l’ultima opera di Clio Pedone

di Tiziana Cuttano, del 17 Luglio 2012

Dal Quotidiano di Foggia – 17 luglio 2012
La scrittrice e giornalista foggiana racconta Francesco Cossiga in un volume di 200 pagine

“L’uomo che guardò oltre il Muro. La politica estera italiana dagli euromissili alla riunificazione tedesca svelata da Francesco Cossiga”, è il titolo del libro della giornalista foggiana Clio Pedone. Il volume, edito da Rubbettino, raccoglie conversazioni esclusive del Presidente emerito, svelando un Cossiga inusuale, spogliato dei panni di uomo politico e di stato e immerso in un’umanità inedita in cui l’amore per la politica estera e per gli orizzonti ampi si intreccia ad una sincera spontaneità. Un libro che vede l’ottavo Presidente della Repubblica Italiana mollare per un attimo il piccone e inforcare meglio gli occhiali, per guardare oltre il muro.
“Questo è un libro che racconta di un Cossiga stratega delle relazioni internazionali, – ha spiegato l’autrice Clio Pedone – profondo conoscitore e abile mediatore all’interno delle Cancellerie, ma anche che di un presidente umano, lontanissimo dal soprannome, che a lui non piaceva affatto, di picconatore”. Un volume di 200 pagine, in cui Clio Pedone presenta ai lettori un Cossiga intento a raccontare alcuni passaggi cruciali del Novecento. La storia si intreccia dalla crisi degli euromissili a quella di Sigonella, dal minuzioso ritratto di Mikhail Gorbaciov e della consorte Raissa a quello della Lady di Ferro Margaret Tatcher alla caduta del Muro di Berlino. “Mi piace ricordare un episodio in particolare su Cossiga. Quello del libro ‘la trattativa sugli euromissili nel ’79’. Pochi ne hanno scritto e pochissimi lo ricordano, ma se non fosse stato per la fermezza del premier Cossiga le sorti dell’Italia, nella tempesta della guerra fredda, avrebbero potuto essere differenti”. Infatti, installare i missili in Italia era il chiaro segno di una scelta di campo: fieramente atlantisti, orgogliosamente italiani e ambiziosamente potenza del blocco occidentale. Cossiga riuscì a smantellare la trappola dei sovietici puntando dei missili di teatro sull’Europa occidentale per dividere gli alleati, santificando gli stati Uniti, rendendoli immune a qualsiasi attacco diretto. “Vorrei che dal libro si capisse di più e meglio il ruolo che il presidente Cossiga ebbe all’estero, in quanto rappresentante del nostro Paese, prima come deputato semplice, poi come sottosegretario, come ministro, come premier, come senatore e come presidente della Repubblica italiana.

Era rimasto molto colpito del fatto che io sapessi che era stato l’unico politico italiano invitato a una seduta del Bundenstag riunificato”. Insomma, il libro traccia un bilancio dell’insider per eccellenza della politica e delle istituzioni su figure ed episodi che hanno segnato il panorama dell’Occidente nell’ultimo scampolo di Guerra Fredda. Il volume è arricchito dalla prefazione della figlia del Presidente emerito, Anna Maria Cossiga, dall’introduzione dell’ambasciatore Luigi Vittorio Ferraris e da interviste all’ex Ministro della Difesa, Lelio Lagorio, all’ambasciatore e già capo ufficio stampa di Cossiga negli anni del Quirinale, Ludovico Ortona, e all’attuale vice capogruppo vicario del Pd a Palazzo Madama, Luigi Zanda. “Cossiga era un uomo dotato di capacità eccezionali, – ha sottolineato Pedone – sapeva tessere rapporti straordinari con i suoi interlocutori, con gli uomini dell’intelligence, coi vertici della politica estera. Credo sia rimasto nel cuore di chiunque l’abbia conosciuto, soprattutto per la sua risolutezza, per la sua determinazione, la sua onestà intellettuale e per la sua profonda preparazione”.

In fondo, Cossiga all’estero era molto apprezzato per i suoi contributi al mondo delle relazioni internazionali, per la capacità di guardare molte volte più lontano di altri, per la propensione a voler superare barriere e steccati ideologici. “Oggi sarebbe un ottimo interlocutore per Angela Merkel, ne sono convinta” ha concluso Clio Pedone.

Di Tiziana Cuttano

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