Per uscire dalla crisi bisogna conoscerla (CreditoCooperativo)

del 5 Ottobre 2012

Da CreditoCooperativo – 04 ottobre 2012
Capire la crisi
è un agile volumetto di Massimo Calvi (Rubbettino Editore) che, come recita il titolo stesso, si propone di spiegare alla gente comune, senza tecnicismi o giri di parole, le origini della crisi economico-finanziaria. Dallo scoppio della bolla dei mutui subprime, passando per la bancarotta Lehman Brothers, fino ad arrivare alla crisi greca. E raccontando il “dietro le quinte” che non tutti sanno, per far comprendere come – in ultima analisi – tutto sia stato innescato da un processo incontrollato di avidità personali e collettive, in assenza di regole. Non egoismi, tiene a sottolineare Calvi (che pure avrebbero una qualche forma di utilità), bensì di avidità.Ingordigia fine a se stessa. Calvi, caporedattore al desk centrale di “Avvenire” – autore, tra l’altro, di Sorella Banca – Storia della Banca Popolare Etica (Monti, 2000) e coautore di Credito e Nuvole. Storie di banche e campesinos tra le Ande dell’Ecuador (Ecra, 2005), ha il raro dono della chiarezza e della sinteticità. Attingendo a fonti primarie, ma senza perdere il gusto di collegare gli avvenimenti tra loro, Calvi porta il lettore a comprendere i meccanismi che presiedono alla finanza internazionale ed al suo districarsi, mettendo sotto accusa un sistema marcio, senza regole condivise, emblema di una deriva che viene da lontano e che adesso si faticherà non poco a ricondurre in un alveo di correttezza e reale utilità.

Il libro fa parte della collana Scrivere il presente della Fondazione Achille Grandi per il Bene Comune, nata dalla volontà di intervenire nel dibattito pubblico in modo semplice ed efficace. La prefazione è di Leonardo Becchetti, ordinario di Economia politica presso l’Università Tor Vergata di Roma.

Un mix di esperienze vecchie e nuove

Il genio è uscito dalla lampada ed è fuori controllo. Farcelo rientrare è una impresa titanica: il problema è purtroppo ancora a monte e non è disgiunto dalla consapevolezza di quanto è accaduto. È proprio per questo motivo che la preziosa opera di ricostruzione di Massimo Calvi è fondamentale per fare memoria. Perché non si dimentichi da dove tutto è nato, da quali cause profonde e perché si possa stimolare finalmente una riflessione per cambiare quelle regole che rendono i nostri sistemi socioeconomici sempre più rischiosi ed insostenibili”.

(dalla Prefazione di Leonardo Becchetti, ordinario di Economia politica presso l’Università Tor Vergata di Roma)

Di Mariastella Buscemi

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