La vita insegna e io prendo disappunti di Titti Mercuri (L'Araldo)

di Laura Bonelli, del 28 Febbraio 2019

Un libro che sembra un taccuino, dedicato ai molteplici aspetti della nostra esistenza La vita insegna e io prendo disappunti (memorie di una Pazza) di Titti Mercuri (Rubbettino Editore) fa parte di quel ramo rigoglioso e fiorito della letteratura detta aforistica in cui il guizzo intellettuale si esprime con la brevità e  una rara capacità di guardare l’uomo senza fronzoli e giustificazioni.

Il libro di Titti Mercuri, con le simpatiche illustrazione di Beppe Beppetti si legge bene in fila oppure a caso. I giochi di parole rendono il testo assai leggero, divertente e pieno di brio, ma quando oramai si pensa di  averne compreso il tono ecco che una frase vira all’improvviso, con riflessioni più profonde o ciniche.

Una lettura piacevolissima  su pagine a righe, come a invitare il lettore a scrivere i suoi personali “disappunti” sulla vita. La prefazione di Walter Ego ricorda che la Vita è un’insegnante severa e inflessibile alla cui scuola nessuno può sottrarsi, ma anzi, moltiplicarsi. La bella postfazione di Anna Antolisei, presidente dell’ Associazione Italiana per L’Aforisma conclude il testo ampliando le vedute del lettore sul significato dell’aforisma.

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