Alberto Sordi, storia di un italiano in 100 tappe (repubblica.it)

del 14 Giugno 2020

Igor Righetti

Alberto Sordi segreto

Amori nascosti, manie, rimpianti, maldicenze

1. Alberto Sordi è nato il 15 giugno 1920 in via San Cosimato 7 a Trastevere in una casa che non c’è più, ma al suo posto c’è una targa che lo ricorda

2. La mamma è maestra, il papà è professore di musica e basso tuba dell’orchestra del Teatro dell’Opera di Roma

3. Aveva tre fratelli, le sorelle Savina e Aurelia cui era legatissimo e il fratello Giuseppe, detto Pino. In realtà lui era il quintogenito perché prima di lui era nato un altro bambino, chiamato pure Alberto, che era morto dopo pochi giorni.

4. Alle elementari già iniziava a coltivare la passione per la recitazione, infatti faceva parte del Teatrino delle marionette, diretto dal professor Parodi un insegnante di ginnastica con la passione per il teatro

5. Da bambino ha fatto parte del coro delle voci bianche della Cappella Sistina finché un mattino, da un giorno all’altro, gli cambiò la voce e dovette abbandonare il coro

6. Alberto Sordi nel 1927: “Ero un fusto, ero bello come er sole, un pupone bello e riccio, me chiamavano ‘faccia d’angelo’. Non c’era ragazzina che non s’innamorasse de me. Quando, a sette anni, vinsi il concorso ‘Bimbi belli’, non potevo più uscì, più anna’ in giro. Le ragazze me strappavano i vestiti, come fecero a Tyrone Power quando venne a Roma per sposarsi con Linda Chistian” (Costanzo Costantini, Superveleno […], Roma, Newton Compton, 1989).

7. Nel 1936 incise un disco di fiabe per bambini per la casa discografica Fonit e con il ricavato partì per Milano, dove si iscrisse al corso di recitazione all’Accademia dei filodrammatici dove però venne espulso per la sua cadenza romana

8. Tornato a Roma cominciò a fare la comparsa a Cinecittà, fu un soldato romano nel film Scipione l’africano

9. Ricordava “dovevo trovarmi tutti i giorni alle 4 in piazza Tuscolo, lì arrivavano dei camion che ci caricavano e ci portavano fino a Cinecittà. C’era tutta Roma, mi stupii che ci fosse tanta gente con la passione per il cinema. Solo dopo capii che in realtà la maggior parte di loro era lì per le 10 lire del compenso, ma io no. Io avrei fatto qualsiasi sacrificio per riuscirci”

10. La grande occasione gli venne offerta dal concorso bandito dalla Mgm nel 1937 per il doppiaggio di Laurel & Hardy. Lo vinse e da allora, per più di dieci anni, prestò la sua voce a Oliver Hardy. Ma ha doppiato anche Robert Mitchum in Notte senza fine, Anthony Quinn in Buffalo Bill, e anche Marcello Mastroianni in Domenica d’agosto

11. Del 1950 l’incontro con il vero Oliver Hardy in una serata a Villa Aldobrandini in cui  l’attore si esibì dietro il sipario per far emozionare i presenti sentendo Ollio parlare in italiano e poi, terminata la performance, uscì per rivelarsi e godersi gli applausi

12. Sordi cominciò a lavorare nella rivista, nel teatro leggero ma quando finalmente cominciava a ingranare venne chiamato militare. Entrò nella banda militare del regio Esercito, era il 1940, dove suonava i piatti e i timpani

13. Tra i suoi primi sostenitori ci fu il nonno materno Primo Righetti che gli diede un po’ di soldi e gli comprò il suo primo smoking

14. Tra i suoi primi ruoli ci fu anche quello dello stilé, che nel gergo dell’epoca era chi in frac bianco o nero e distribuendo sorrisi accompagnava la soubrette della rivista sul proscenio a prendere gli applausi

15. La sua prima grande occasione nel cinema gli viene data da Mario Mattoli nel film I tre aquilotti su un soggetto del figlio del Duce, Vittorio Mussolini (sotto pseudonimo), sull’amicizia tra tre allievi aviatori

16. La sua ultima partecipazione sul palcoscenico fu nel 1953 con Wanda Osiris, ma alla rivista rimase molto legato tanto che nel 1973 ha diretto poi un suo film da regista con Monica Vitti, Polvere di stelle dedicato proprio a quel mondo

16. È del 1969 il primo film della coppia Sordi-Vitti, Amore mio aiutami. Quella che tutti ricordano è la sequenza sulla spiaggia di Sabaudia in cui il personaggio di Monica Vitti viene schiaffeggiata. Era però una giovanissima Fiorella Mannoia la controfigura

17. Tra i titoli più celebri della coppia c’è Polvere di stelle con la indimenticabile Ma ‘ndo Hawaii, testo di Alberto Sordi, musica di Piero Piccioni, canzone simbolo del film

18. Nella seconda metà degli anni Quaranta Sordi fece fortuna in radio, con personaggi ispirati al mondo dell’Azione Cattolica che confluirono nella satira I compagnucci della parrocchietta

19. Sul personaggio di Alberto, innamorato perso della “signorina Margherita” (ricordate il celebre grido?), goffo e infantile, verrà scritto anche il film (in collaborazione con Cesare Zavattini) Mamma mia, che impressione (1951)

20. Per quel film fonda con Vittorio De Sica una sua casa di produzione, la P.F.C., Produzione Film Comici, ma il film verrà accolto freddamente

21. Un altro personaggio nato in radio e che avrà anche la sua versione cinematografica è invece Mario Pio, che farà capolino anche nel film Ci troviamo in galleria di Mauro Bolognini

22. Nel 1948 ebbe un programma radiofonico tutto suo, Vi parla Alberto Sordi, all’epoca il divismo in radio non esisteva e faticò non poco a convincere il direttore della rete a concedergli una trasmissione tutta sua

23. Come miglior attore radiofonico del 1949 ricevette la Maschera d’argento, riconoscimento che riconquistò anche in seguito

24. Alla fine degli anni Quaranta compose e incise anche molte canzoni Nonnetta, Il carcerato, Il gatto, Il milionario

25. Sordi si è esibito anche a Sanremo come ospite nel 1981 con il brano E va’, e va’ di Migliacci e Mattone.

26. Federico Fellini e Alberto Sordi avevano la stessa età ed erano amici prima del cinema. Dopo aver sposato Giulietta Masina, Fellini andò a vederlo a teatro e dal palco Sordi disse al pubblico: “Non sono andato alle nozze di questo mio amico perché stavo qua, fategli un regalo che costa poco: un applauso”

27. Lo sceicco bianco, primo film che Fellini firmò solo, all’uscita (1952) andò malissimo: boicottato dagli editori dei fumetti, non vinse nulla a Venezia. Ora è un film di culto e per il doppio centenario è tornato in versione restaurata

28. Sordi era stato il primo sostenitore di questo racconto e di questo personaggio “che conoscevo molto bene, uno che non sapeva neppure parlare, pronunciare una parola ma vestito da Sceicco bianco faceva innamorare tutte le lettrici dei giornali a fumetti” diceva l’attore

29. Nonostante il poco successo dello Sceicco bianco Fellini riuscì a imporre Sordi ai produttori anche per I vitelloni però il nome dell’attore romano non si trovava né sulla locandina né sui titoli di testa delle prime venti copie.

30. Per il ruolo di uno dei vitelloni Alberto vince il Nastro d’argento come miglior attore non protagonista

31. Il 1954 è l’anno della consacrazione cinematografica per Sordi: in un solo anno escono 13 film da lui interpretati, fra cui I vitelloni, Il seduttore, Il matrimonio e Un americano a Roma di Steno

32. Di quell’annata pazzesca il film che sicuramente rimane nella mente è quello di Steno. Il personaggio di Ferdinando “Nando” Mericoni era stato creato in un film dell’anno precedente Un giorno in Pretura ma si era conquistato un film tutto suo

33. La celebre battuta “Maccarone, m’hai provocato e io ti distruggo adesso, maccarone! Io me te magno…” è una delle più famose del cinema italiano. Sordi raccontava che fosse stata girata in un solo ciak

34. Dopo Un americano a Roma Sordi partì per gli Stati Uniti con il produttore Goffredo Lombardo, perché doveva girare Un romano a New York ma poi il film saltò

35. L’anno dopo tornò negli Stati Uniti e andò a Kansas City, patria di Nando Mericoni, dove ricevette le chiavi della città e diventò governatore onorario

36. Tra il 1959 e il 1960 interpretò due film sui due conflitti mondiali, La grande guerra di Mario Monicelli e Tutti a casa di Luigi Comencini

37. Nel 1960 firmò un contratto di esclusiva con Dino De Laurentiis, era un contratto per tre film l’anno, contratto pare fosse molto buono. Con lo storico produttore si alternarono momenti di accordo e altri di tensione

38. Uno dei personaggi a cui era più legato è il protagonista di Una vita difficiledi Dino Risi (1961) era il giornalista Silvio Magnozzi. Raccontava che Togliatti lo ringraziò per “quel ritratto di italiano idealista vessato dalla realtà”

39. Con Il diavolo (1963) raggiunse la notorietà negli Stati Uniti dove ricevette il Globo d’oro e con lo stesso film vinse anche L’Orso d’oro a Berlino

40. Il film svedese fu uno dei primi passi verso la regia, già sceneggiatore di se stesso Sordi in questo film, firmato da Gian Luigi Polidoro, improvvisò moltissimo

41. Ha curato la regia di una ventina di film (calcolando anche i film a episodi), il primo fu Fumo di Londra nel 1966, che era il suo film da regista cui era più affezionato

42. Tra le tante colleghe con cui ha fatto coppia rimane famoso il duetto con Mina durante la trasmissione televisiva Studio Uno. L’attore romano alla Tigre: “Quanto sei bella… sei la più grande cantante del mondo. Sei grande grande grande… sei ‘na fagottata de roba”.

43. Con Franca Valeri, che a fine luglio compie 100 anni, ha girato sette film, i più famosi sono Il vedovo e Un eroe dei nostri tempi. Di lui la straordinaria attrice dice: “Sembrava svagato, ma era molto professionale e dedito al lavoro”

44. Nel ’67 finalmente gira il suo film americano, si intitola Un italiano in America, ne cura la regia da una sceneggiatura firmata con Rodolfo Sonego. Nel film è il figlio di Vittorio De Sica

45. Il medico della mutua di Luigi Zampa, storia della scalata di un dottore neolaureato fino a primario di una clinica di chirurgia estetica, fu il maggior incasso della stagione del ’68-’69 con più di 3 miliardi di lire al botteghino

46. Quel saltino, inconfondibile passo di Guido Tersilli, è diventato un passo riconosciuto. In alcune scuole di danza romane ci si riferisce a quel saltello come “il passo di Sordi”

47. Nell’ultima parte della sua carriera Sordi ha regalato opere di larghissima diffusione come Il marchese del Grillo del 1981 di Mario Monicelli, con la battuta più celebre e rappresentativa del personaggio: “Perché io so io, e voi nun siete un c…”

48. Il tassinaro del 1983 racconta gli incontri di un tassista con vari viaggiatori tra cui Federico Fellini e Giulio Andreotti

49. Nella sua lunga carriera ha ricevuto 9 David di Donatello, 6 Nastri d’argento, un  Orso d’oro e un Orso d’argento a Berlino, un Golden Globe e il Leone d’oro alla carriera alla Mostra del cinema di Venezia

50. Aveva però un rimpianto, quello di non essere mai stato candidato dall’Italia agli Oscar. Nel marzo del 2003, un mese dopo la sua morte, venne ricordato tra le grandi star che ci avevano lasciato durante la cerimonia degli Academy Award

51. Negli Stati Uniti però Sordi riscosse grande successo. Nel ’97 Los Angeles e San Francisco gli dedicano una rassegna di 24 film con grandissimo successo e soddisfazione dell’attore

52. Con il suo film Nestore – ultima corsa, storia di un vetturino, la sua carrozzella e il suo cavallo ormai vecchio, girò per molto tempo le scuole italiane. Il film fu scelto dal ministero della Pubblica istruzione per promuovere una campagna di sensibilizzazione sulle problematiche degli anziani e del rispetto degli animali

53. Aveva una grande passione per gli animali. Partecipò anche al progetto Nestore per costruire sulla Aurelia una ricovero per i cavalli anziani

54. Storia di un italiano, programma tv che Sordi ha realizzato dal 1979 al 1986 con l’intento di illustrare il Novecento italiano con spezzoni dei suoi lungometraggi e filmati Luce e Rai Teche. Diventa lo storiografo d’Italia

55. Sordi è stato sindaco onorario di Roma per un giorno: Francesco Rutelli gli ha ceduto la fascia tricolore il 15 giugno 2000, in occasione del suo ottantesimo compleanno

56. La grande villa in via Druso, davanti alle Terme di Caracalla, diventa la sua casa a partire dal 1958. Pare che se ne sia innamorato subito e abbia deciso di acquistarla il giorno stesso che l’ha vista

57. Ora è diventata una casa museo e la mostra per il centenario (che avrebbe dovuto essere da marzo a giugno) sarà inaugurata il 16 settembre

58. Tra le curiosità e i segreti di casa Sordi che verranno rivelati ci sono tantissimi oggetti preziosi di antiquariato di cui l’attore era appassionato e memorabilia cinematografici come ciak e elementi di scena

59. Tra gli ambienti più interessanti della casa ci sono il teatro e la sala cinematografica ma anche la barberia di Sordi dove poteva preparare i trucchi dei suoi personaggi

60. Alberto Sordi ha avuto 18 cani, sono tutti sepolti nella sua villa romana. Sopra ogni sepultura c’è una pianta di rose

61. Tra Sordi e Carlo Verdone si creò un rapporto molto forte ma il ricordo del primo incontro non è sereno perché Verdone, bambino a Venezia, gli chiese un autografo e Sordi lo prese in giro dicendogli “non te lo faccio perché sei russo”, alla fine gli fece uno scarabocchio ma il ragazzino Carlo finì in lacrime

 
62. La coppia cinematografica sbancherà i botteghini nel Natale del 1982 con In viaggio con papà, dove sono un padre e un figlio, scontro – incontro tra due diverse generazioni di comicità “alla romana”. Dirige Sordi

63. Quattro anni dopo la coppia si ribalta. Con Troppo forte è Sordi a essere diretto da Carlo Verdone

64. In tv Sordi è stato don Abbondio nella versione per il piccolo schermo dei Promessi sposi su Rai 1 con la regia di Salvatore Nocita

65. Alberto Sordi è stato tra gli attori più prolifici del cinema italiano: oltre 150 film in quasi sessant’anni di carriera, toccando tutti i generi

66. Tra le tante attività filantropiche di Sordi c’è stata la creazione del Campus Biomedico di Trigoria che è stato eretto sui 25 ettari di terreno regalati dall’attore

67. È stato premiato nella Giornata mondiale del gatto per le sue iniziative a favore degli animali

68. Nel 1997 in occasione delle Passeggiate romane i vigili urbani della città gli conferiscono un casco d’ordinanza, un’onorificenza e un fischietto

69. È morto il 25 febbraio 2003 nella sua casa. La camera ardente allestita al Campidoglio viene visitata da migliaia e migliaia di persone che si mettono in coda per ore per un ultimo saluto

70. La sua ultima apparizione pubblica è stata in video durante una serata organizzata in suo onore al Teatro Ambra Jovinelli di Roma il 17 dicembre 2002. La malattia gli impedì di partecipare di persona e la sua ultima parola rivolta al pubblico fu: “Addio”

71. Alle sue esequie, il 27 febbraio nella Basilica di San Giovanni in Laterano, parteciparono oltre 250 mila persone

72. Nel dicembre di quell’anno la galleria Colonna, nel centro di Roma, diventa galleria Alberto Sordi

73. Nello stesso anno anche una dedica cinematografica. Ettore Scola, che lo aveva diretto diverse volte da Riusciranno i nostri eroi a Romanzo di un giovane povero, gli dedica il suo film Gente di Roma

74. Ha ricevuto la laurea honoris causa in Scienze delle comunicazioni dall’università di Salerno e dallo Iulm di Milano

75. Sordi era, ovviamente, tifoso della Roma. Alla Gazzetta dello sport nel 2001 dichiarò “Sono giallorosso fin da quando giocavo con una palla di stracci. Lo scudetto dell’83? Imbandierai le finestre di giallorosso. La mia casa è in una via di scorrimento mi faceva piacere far vedere che anche io partecipavo ai festeggiamenti”

76. Non si è mai sposato. “Per me la fase più bella dell’amore è quella del fidanzamento, proprio lo stato primo diciamo, è al momento in cui devo timbrare, allora m’impaurisco e con grande sincerità dico che non me la sento. Non sono contrario al matrimonio, anzi a me fa piacere quando qualcuno mi annuncia: mi sposo, dico sposatevi, addio mia bella signora, va pure, segui pure il tuo destino” diceva

77. L’unica relazione ufficiale è di cui si ha notizia è stata quella iniziata nel 1942 e durata nove anni con la collega Andreina Pagnani che aveva 14 anni più di lui

78. Moltissime le celebrazioni in tv. Il 15 giugno RaiMovie manderà in onda il capolavoro di Federico Fellini I vitelloni

79. Su RaiPlay disponibili una selezione di dodici film – da Fumo di Londra a Troppo forte – oltre Storia di un italiano e Sordi, un italiano a Roma e alla recente fiction Permette? Alberto Sordi

80. Luca Manfredi (figlio del grande Nino), regista della fiction Permette? Alberto Sordi, ha spiegato che il suo è stato “un omaggio affettuoso” a un artista che “con più di duecento film ci ha regalato personaggi indimenticabili”

81. Edoardo Pesce così racconta il lavoro che ha fatto per interpretare Alberto Sordi nella fiction: “Mi sono messo ‘la maschera’ di Sordi, come un napoletano indosserebbe quella di Pulcinella. Era l’unico modo per interpretarlo. Anche il suo famoso saltello mi è venuto naturale. Il primo provino è durato otto ore, utile per tre scene fondamentali”

82. RaiStoria propone Un eroe dei nostri tempi di Mario Monicelli, musiche di Nino Rota, con Alberto Sordi, Franca Valeri e Giovanna Ralli. Martedì 16 seguirà il documentario di Enrico Salvatori Alberto Sordi che abbraccia e analizza 150 film e mezzo secolo di carriera tra cinema, radio e televisione

83. Rai Premium celebra il grande attore con In nome del popolo sovrano (1990) di Luigi Magni, ambientato nella Roma papalina di metà Ottocento, seguito dal documentario Alberto Sordi – Un italiano come noi di Silvio Governi, un ritratto delineato attraverso materiali inediti, storie, aneddoti, testimonianze, spezzoni di film raccontati da Sabrina Impacciatore

84. Cine34, il canale Mediaset dedicato al cinema, dedica sei serate dal 15 al 20 giugno con la rassegna Sordi 100 con tre film al giorno per un totale di 18 titoli tra cui Il vigile, Tutti dentro, Quelle strane occasioni, Il comune senso del pudore Io so che tu sai che io so Polvere di stelle in versione restaurata  e molti altri

85. Su Rai 1 a mezzanotte di domenica 14 giugno Speciale Tg1 Paolo Sommaruga e Claudio Valeri ripercorrono la vita dell’attore dalla sua casa natale nel cuore di Trastevere alla villa che ospiterà la grande mostra per il centenario. Con ricordi e aneddoti di Carlo Verdone, Walter Veltroni, Enrico Vanzina e Stefania Sandrelli, Giovanna Ralli e Paola Comin

86. Rai5 propone una serata evento con la trasposizione teatrale di uno dei film più importanti nella carriera di Sordi, Un borghese piccolo piccolo, tratto dall’omonimo romanzo di Vincenzo Cerami, con Massimo Dapporto. Regia di Fabrizio Coniglio, musiche di Nicola Piovani.

87. In occasione del centenario anche Infinity propone una selezione di titoli diretti e interpretati da Sordi, da Finché c’è guerra c’è speranza a In viaggio con papà, Lo sceicco bianco e molti altri

88. Sky Cinema Collection apre la collezione Classic da lunedì 15 giugno con una giornata interamente dedicata ad Alberto Sordi con una serie di film tra cui Il medico della mutua di Luigi Zampa e Romanzo di un giovane povero di Ettore Scola

89. Nel giorno del centenario La7 propone Riusciranno i nostri eroi  a ritrovare l’amico misteriosamente scomparso in Africa (1968) di Ettore Scola

90. Molti anche i libri usciti a giugno in occasione dei 100 anni dalla nascita: Alberto Sordi. Una vita tutta da ridere è un ritratto dell’attore a cura del regista e storico del cinema Italo Moscati (Castelvecchi editore), un percorso lungo le strade del cinema, davanti e dietro la macchina da presa, per cercare di scoprire i segreti che lo hanno condotto al successo e poi al mito.

91. In libreria anche La Roma di Alberto Sordi di Valeria Arnaldi (Edizioni Olmata) che racconta il simbolo della romanità dell’attore che ha incarnato l’anima della Città eterna. Tra pubblico e privato, lo studio dell’immagine che Sordi ha costruito di se stesso, personalizzando ogni ruolo interpretato, ma anche della vita personale, che ha tutelato per privacy e pudore, ricostruita attraverso “indizi” celati nei film.

92. Giancarlo Governi in Storia di un italiano (edizioni Fandango) rievoca l’omonimo programma andato in onda su Rai 2 tra il ’79 e l’86 che ha realizzato insienme a Sordi

93. Il giornalista, critico e storico del cinema Alberto Anile nel suo Alberto Sordi (edizione Sabinae con Csc) ripercorre la carriera dell’attore, con la prefazione di Carlo Verdone

94. Alberto Sordi segreto – amori nascosti, manie, rimpianti, maldicenze(Rubettino Editore) è il volume scritto dal giornalista, conduttore e soprattutto cugino di Sordi, Igor Righetti che lo ha definito “un po’ una biografia corale, un po’ libro inchiesta”

95. Paola Comin è stata addetta stampa degli ultimi dieci anni di vita di Alberto Sordi, gli ha filtrato le telefonate, le interviste e lo ha accompagnato nei vari festival in tutto il mondo, e racconta di aver provveduto sempre, quando arrivavano nei vari hotel di lusso, anche a sincerarsi che dalle tapparelle non filtrasse la luce “perché per la sua irrinunciabile pennichella quotidiana, rigorosamente in pigiama, l’attore voleva il buio assoluto”

96. In occasione del centenario della nascita di Albertone, Stefano Andreotti, figlio dell’ex leader della Dc, Giulio Andreotti, ha pubblicato su Facebook la lettera che l’attore scrisse nel 1990 al padre, all’epoca presidente del Consiglio, ringraziandolo per gli auguri: “Grazie presidente per il suo affettuoso pensiero. Tratteniamoci a lungo e bene altri tre o quattro decenni (dall’espressione del S.Padre) con la sua apostolica benedizione. Cento di questi giorni presidente dal suo dev.mo Alberto Sordi”

97. Nanni Moretti aveva inveito contro Alberto Sordi nel film Ecce bombo del 1978 (“Ma che siamo in un film di Alberto Sordi? Ve lo meritate Alberto Sordi, ve lo meritate”). Nel 2001 ai David di Donatello a consegnare il premio al regista per La stanza del figlio c’era sul palco, tra gli altri, proprio Alberto Sordi. Con visibile imbarazzo i due non si scambiarono neanche uno sguardo

98. I due si erano già incontrati anche al Festival di Locarno nel ’96 quando Sordi ha ricevuto il Pardino d’Argento alla carriera, ma non si erano trovati insieme sullo stesso palco

99. Alberto Sordi è sepolto nella tomba monumentale che si trova al Cimitero del Verano di Roma (riquadro 24, fila 5, cappella I). Ogni anno in occasione degli anniversari della nascita e della morte il gruppo storico romano lo commemora con un picchetto d’onore

 
100. Il centenario della nascita di Alberto Sordi sarà celebrato anche in Campidoglio con la sindaca Virginia Raggi, il presidente della Fondazione Museo Alberto Sordi, Italo Ormanni e, tra gli altri, Carlo Verdone e Christian De Sica. In quell’occasione verranno annunciate le nuove date della mostra che sarà inaugurata il 16 settembre e rimarrà aperta fino al 31 gennaio 2021. L’evento comprende la visita a Villa Sordi (in piazzale Numa Pompilio) e la mostra al teatro dei Dioscuri (via Piacenza 1)

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