Alberto Sordi nasceva 100 anni fa: tutti gli amori dello scapolo più amato d’Italia (iodonna.it)

di Cecilia Ermini, del 16 Giugno 2020

Igor Righetti

Alberto Sordi segreto

Amori nascosti, manie, rimpianti, maldicenze

«E che so matto? Me metto un’estranea dentro casa?!» Alberto Sordirispondeva così all’eterna domanda sul perché non si sposasse. Con questa mirabile sintesi – un filo misogina – Albertone liquidava una questione annosa che aveva sempre generato una curiosa morbosità sulla sua vita privata, custodita gelosamente. Tra cui, nel corso degli anni, anche l’ipotesi di all’omosessualità. Mentre solo sullo schermo, invece, era tutto il contrario. Con Sordi che “impalmava” le più belle attrici del cinema. Claudia Cardinale, Monica Vitti e anche Franca Valeri. Detto ciò, in realtà il rapporto fra Sordi e le donne è molto più complesso di una semplice vocazione al celibato.

In aiuto c’è un libro pubblicato di recente: Alberto Sordi segreto – scritto dal nipote Igor Righetti – assieme a confessioni che si sono succedute negli anni. Insomma, proprio in occasione del centenario della nascita, sono aumentati gli aneddoti sul privato del grande attore romano. Un insieme di flirt tenuti nel cassetto anche dopo la sua morte nel 2010 dalla principale custode delle sue memorie, la sorella Aurelia. Con cui ha avuto un rapporto solidissimo, così come come tutte le altre donne di casa. Che hanno sempre creato un muro di sbarramento verso l’esterno: «Una volta sola ebbi la voglia di andare via di casa. Ero un giovanotto, mia madre mi disse: “Ma ‘ndo vai?!” e aveva ragione, non mi passò più per la mente».

È l’unico fidanzamento “ufficiale”, quello con la collega Andreina Pagnani. Attrice teatrale già affermata lei, aspirante attore lui, Sordi ha solo 22 anni quando incontra la 36enne collega in uno studio di doppiaggio. All’epoca l’attore infatti era la voce di Oliver Hardy, il mitico pancione delle comiche di Stanlio e Ollio, ma ancora stentava a trovare ruoli sul grande schermo. Donna libera, moderna e molto indipendente, la Pagnani è stata anche uno delle doppiatrice più famose d’Italia. Sua la voce italiana di Bette Davis, Marlene Dietrich e della straordinaria Gloria Swanson in Viale del tramonto.

Il colpo di fulmine fra i due è immediato, con un fidanzamento durato nove anni. Poi la rottura.. In un’intervista ad Enzo Biagi, Sordi ricorderà che «Andreina non ha fatto mai cenno al matrimonio, si figuri se io le proponevo di sposarla. Sono stato sempre sincero con le donne. Nei rapporti tra uomo e donna ho precorso i tempi». I due si lasciano così agli inizi degli anni 50, mentre la carriera di Sordi viene definitivamente lanciata da Federico Fellini grazie al film Lo sceicco bianco. La Pagnani invece convolerà cinematograficamente a nozze nel 1964, diventando la premurosa e tenera moglie de Il Commissario Maigret, l’indimenticato sceneggiato Rai con il mitico Gino Cervi.

Soraya, la principessa ripudiata

Promessa sposa a soli 18 anni di Reza Pahlavi, ultimo Scià di Persia – l’antico nome dell’Iran –, Soraya Esfandiary era una giovane dalla bellezza accecante. Nel 1951 sposa il reggente a Teheran, perdendo i sensi per ben tre volte sotto il peso dell’abito firmato Dior, tempestato di 6.000 brillanti. Nonostante il matrimonio combinato, fra i due scoppia un’intensa passione, spezzata – da pressioni di Palazzo – nel 1958, quando lo Scià ripudia l’adorata consorte. Colpevole di non avergli ancora dato dei figli. Una decisione dolorosissima, secondo le cronache dell’epoca, che allontanò Soraya per sempre dal regno.

La donna iniziò così a girovagare per l’Europa, con il sogno di dedicarsi alla sua antica passione per il cinema. Fu così che Soraya sbarcò a Roma per recitare nel film a episodi I tre volti del 1965. Mattatore della pellicola era Alberto Sordi che, pare, s’innamorò subito della “principessa dagli occhi tristi”. Non sappiamo con certezza se l’amore fu platonico o meno ma basterebbe il volto estasiato di Sordinelle foto insieme. Carlo Verdone disse a tal proposito: «In casa di Alberto Sordi l’unica foto di donna era quella di Soraya».

Per molti colleghi e amici dell’attore, Silvana Mangano è il vero grande amore – certamente mai concretizzato – di Alberto Sordi. Una passione non corrisposta ma alimentata da tanti film interpretati insieme. I due si conoscono sul set di La grande guerra di Mario Monicelli nel 1960 e per Albertone il fascino glaciale e misterioso dell’attrice è letale. Silvana però – oltre che sposata con Dino De Laurentiis – era una donna tormentata, piena di insicurezze, angosce e insoddisfazioni che cozzavano con la solare giovialità dell’attore romano.

I due torneranno a recitare in coppia in La mia signora nel 1964, in Scusi lei è favorevole o contrario del 1966 e in Lo scopone scientifico di Luigi Comencini. Poi nel 1972 una fortissima crisi depressiva allontanerà la donna dagli amici e dal cinema, lasciando un vuoto incolmabile in Alberto. Che pare, a detta della stampa, confidò a denti stretti che non conobbe più nessuna donna in grado di fargli dimenticare Silvana.

Alberto Sordi e l’amore per Silvana Mangano

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