Antoci: “Una grande emozione condividere con tante personalità internazionali questo prestigioso riconoscimento”. (canalesicilia.it)

del 15 Maggio 2019

Nuccio Anselmo, Giuseppe Antoci

La mafia dei pascoli

La grande truffa all'Europa e l'attentato al Presidente del Parco dei Nebrodi

Si terrà sabato 18 maggio alle ore 10,30 a Napoli, al Museo della Pace presso la Fondazione Mediterraneo, la cerimonia di assegnazione della Medaglia d’Onore del Premio Mediterraneo, importante riconoscimento internazionale che annualmente viene assegnato a personalità del mondo politico, culturale scientifico, sociale e artistico che hanno contribuito, con la loro azione, a ridurre le tensioni e ad avviare un processo di valorizzazione delle differenze culturali e dei valori condivisi nell’area del Grande Mediterraneo. 

Il Premio Mediterraneo, considerato tra i più importanti a livello internazionale, è stato assegnato in quasi 25 anni di vita ad eminenti personalità della politica, della cultura, della scienza, della religione tra questi: Nicola Sarkozy, Shimon Perez, Barak Obama, Abu Mazen, Re Hussein di Giordania, il Segretario Generale delle Nazioni Unite Ban Ki–moon  ed altri importanti personalità. Altri italiani hanno ricevuto, in questi anni, l’importante riconoscimento e fra loro: Emma Bonino, Pietro Grasso, Gianni Letta, i magistrati Catello Maresca e Paolo Sirignani, il giornalista Paolo Borrometi e quest’anno insieme a Giuseppe Antoci anche il Generale Pasquale Angelosanto, Comandante Nazionale del ROS, Luciano Tavazza fondatore del Volontariato Italiano, alla cui memoria verrà consegnato alla moglie Nilla e alla scrittrice Annella Prisco.

La giuria ha deciso quest’anno di assegnare l’importante Premio anche a Giuseppe Antoci, ex Presidente del Parco dei Nebrodi, coraggioso siciliano che ha sfidato la mafia dei Pascoli generando con il suo impegno una Legge dello Stato e rischiando la vita in un attentato mafioso nel 2016.
“Sono commosso – dichiara Antoci – per il prestigioso riconoscimento assegnatemi e per condividerlo con tante importanti personalità nazionali ed internazionali che negli anni lo hanno ricevuto. Il lavoro della Fondazione è ormai un caposaldo per il dialogo e la risoluzione di tante problematiche che affliggono l’Area del Mediterraneo e oggi rappresenta una realtà irrinunciabile per la Pace e la coesione fra i popoli – ha concluso Antoci.

La Fondazione Mediterraneo – rete per il dialogo tra le società e le culture – Ente Morale vigilato dallo Stato Italiano e partecipato da Enti Pubblici e Locali tramite le proprie sezioni: ALMAMED, ACCADEMIA DEL MEDITERRANEO, EUROMEDCITY e ISOLAMED – è un’Organizzazione Internazionale ideata nel 1989 dal suo Presidente Michele Capasso e costituita nel 1994 a Napoli per promuovere il dialogo e la pace nel Mediterraneo e nel mondo. Fanno parte della Fondazione studiose e studiosi dell’area euromediterranea, politici di organismi internazionali e diplomatici attualmente o in precedenza impegnati in azioni per il dialogo e la pace.

La Fondazione Mediterraneo dopo un’intensa iniziale attività in favore delle popolazioni della ex Jugoslavia – colpite dal più grande conflitto nel cuore dell’Europa, dopo la seconda Guerra Mondiale – ha agito quale polo di riferimento per stimolare forme di partenariato in un mondo multiculturale sempre più globalizzato e, specialmente, tra Mediterraneo, Europa e Mondo arabo-islamico. Essa ha costituito, con i suoi partner e con le sue Sedi – ubicate in diversi Paesi – una Rete per il dialogo tra le società e le culture che riconosce nella Società Civile dei Paesi membri – in primo luogo le Comunità locali, le Università, le Organizzazioni imprenditoriali, gli Ordini professionali, i Sindacati, le Ong, le reti di associazioni, i media, ecc. – lo strumento per progredire nei diritti fondamentali, nella sicurezza politica, nella cultura, nell’economia, nella scienza, nello sviluppo sostenibile, nella comunicazione e nell’informazione.

La Fondazione si è adoperata per la realizzazione del Grande Mediterraneo: entità storica e strategica basata sull’interdipendenza tra i Paesi Europei, del Medio Oriente, del Golfo e del Mar Nero; a tal fine promuove la comprensione internazionale mediante la diffusione della conoscenza delle realtà identitarie, sociali e culturali che compongono il Grande Mediterraneo. Essa incoraggia una loro più stretta interazione, con l’obiettivo di rafforzare i valori e gli interessi condivisi nel rispetto dei diritti fondamentali della persona umana e di eguaglianza tra i generi e mira, altresì, a sviluppare la cooperazione intellettuale e la formazione di risorse umane in ambiti multidisciplinari.

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