‘’Ustica, un’ingiustizia civile. Perché lo Stato pagherà 300 milioni per una battaglia aerea che non c’è mai stata’’ (cybernaua.it)

di Maria Clara Mussa, del 20 Giugno 2021

Leonardo Tricarico, Gregory Alegi

Ustica, un’ingiustizia civile

Perché lo Stato pagherà 300 milioni per una battaglia aerea che non c'è mai stata

Libro-verità scritto da Dino Tricarico e Gregory Alegi

20-06-2021 – “…è possibile che, per lo stesso delitto, un tribunale penale e un tribunale civile emettano sentenze diametralmente opposte su cause e responsabilità. Nel caso della tragedia di Ustica, in sede penale, dopo 272 udienze, l’audizione di circa 4.000 testimoni, le risultanze concordanti di oltre cento tra perizie e consulenze redatte da alcuni dei più accreditati esperti al mondo, emerge inequivocabilmente che il DC-9 Itavia è caduto a seguito dell’esplosione di una bomba collocata nella toilette posteriore. Nel contempo, in sede civile un avvocato prestato alla giustizia, Francesco Batticani, giudice onorario aggregato di Bronte, senza alcuna prova e senza acquisire le carte del processo penale, stabilisce che il velivolo invece è caduto a causa di un missile. Quindi due verità opposte per uno stesso fatto”.
Con queste parole, Leonardo Tricarico apre il primo capitolo ‘’Mito e realtà’’ del libro ‘’Ustica, un’ingiustizia civile. Perché lo Stato pagherà 300 milioni
 per una battaglia aerea che non c’è mai stata’’ scritto insieme a Gregory Alegi, con il quale ha compiuto una ricerca documentale approfondita e pubblicato da Rubbettino Editore.
Alegi, nella presentazione della propria ricerca, dichiara: “La mia Ustica è quella di chi dalla ricostruzione di questa contorta vicenda ha tratto la convinzione che, se la buona cronaca è l’anticamera della storia, la pigrizia è una forma di depistaggio che danneggia la democrazia.
I due autori ricordano perfettamente quel 28 Giugno di 41 anni fa.
All’epoca della tragedia di Ustica, Tricarico era un trentasettenne tenente colonnello pilota, completando in seguito la propria carriera sino ad esser Capo di stato maggiore dell’Aeronautica Militare, quindi consigliere militare della presidenza del Consiglio con D’Alema, Amato e Berlusconi.
Mentre Alegi era un diciassettenne, con la grande passione per l’Aeronautica, coltivata in seguito anche come giornalista e storico apprezzato, con all’attivo cinquanta libri e monografie di storia aeronautica.
Ed ora, riunite passione per la verità oltre che per l’Aeronautica e ricerca documentale, il giornalista e storico Gregory Alegi e il generale Dino Tricarico hanno prodotto un volume in cui sono pubblicati i dati che provengono da un’opera accurata di fact-checking, ribadendo la verità che già fu dichiarata in sede penale: una bomba nel bagno in coda del DC-19 di Itavia è stata la causa della tragedia che ha provocato la morte di ottantuno persone.
Contro questa ‘’verità’’, nel corso di questi decenni, si sono scatenate le fantasie abnormi di una moltitudine di personaggi, più o meno famosi e autoreferenziali, decisi ad arrivare ad una loro propria idea, non convalidata dai fatti acclarati: l’esistenza di una battaglia aerea mai dimostrata e di un missile assassino.
La verità di cui si fanno testimoni i due autori del libro è ‘’scomoda’’, perché infrange la fantasia deforme dell’opinione pubblica che ama le tragedie e le catastrofi, fantasia che è stata alimentata dalla disinformazione, non sappiamo quanto programmata.
Riprendiamo quanto ha detto Tricarico: “Il disastro di Ustica non ha più opacità”. Nel 2005, dopo un processo durato venticinque anni, la sentenza penale confermata fino in Cassazione ha fugato ogni dubbio: il DC-9 Itavia in servizio tra Bologna e Palermo precipitò in mare, provocando la morte delle 81 persone a bordo, a causa dello scoppio di una bomba posta nella toilette in coda.
Con tale testimonianza, vengono resi non solo fantasiosi, ma addirittura ridicoli, i racconti di coloro che, supportati anche da media compiacenti, si inventarono i combattimenti aerei con la partecipazione di Paesi stranieri nei cieli italiani.
Nel titolo del libro leggiamo che è una ‘’ingiustizia civile’’.
Perché ingiustizia? “Ingiustizia” perché lo Stato dovrà pagare risarcimenti per 300 milioni di euro per una battaglia che non c’è mai stata.
Tra l’altro, una fantasiosa battaglia che ha distolto l’attenzione dalle vere cause del disastro e dalla ricerca dei veri responsabili.
In una intervista che gli autori hanno rilasciato leggiamo: “Non pretendiamo che un libro possa, da solo, ribaltare 41 anni di comunicazione a senso unico, ma speriamo di far sapere a tutti che nelle loro sentenze magistrati coraggiosi di Assise e Cassazione hanno saputo distinguere tra fantapolitica e realtà”.
Scrivono i due autori: “Per quanto riguarda la battaglia aerea, la sua smentita scaturì già in primo grado dalla somma di bocciature dei suoi elementi costitutivi, dai radar al MiG-23, compresa la variante spuria della quasi collisione, “appesa” alla discutibile premessa dell’eventualità di poter dimostrare la presenza di altri aerei e inficiata dai dubbi sull’attendibilità dei calcoli presentati. Altrettanto può dirsi per la sorte toccata in secondo grado all’ipotesi che nell’immediatezza del fatto vi fossero dati certi della presenza di altri aerei e che la struttura militare avesse deciso di sopprimerli, nonché per le risultanze dei procedimenti connessi’’.
Essi riportano con accuratezza testimonianze e dichiarazioni, nonché le assoluzioni dei generali che all’epoca erano stati indicati come responsabili del disastro.
‘’Dei quattro generali effettivamente processati in primo grado, Tascio e Melillo furono assolti su richiesta degli stessi pubblici ministeri; Bartolucci e Ferri furono assolti su numerosi capi d’accusa e quello restante, per il quale erano stati chiesti sei anni e nove mesi dei quali quattro condonati, fu derubricato all’ipotesi più riduttiva (“turbamento” anziché “impedimento”) e dichiarato prescritto‘’.
Insomma, mentre un film aveva indicato la tragedia di Ustica come un ‘’muro di gomma’’, alimentando la fantasia inquinata di chi vedeva responsabilità dell’Aeronautica Militare, Tricarico e Alegi la indicano come ‘’un mare di fango’’, la cui verità, seppure acclarata, è ancora vituperata.
Dell’avvenuta presentazione del volume al Senato, ad un numero ristretto di presenti a causa delle restrizioni anti-Covid-19 ancora vigenti, abbiamo parlato con Alegi: “«La presentazione al Senato è andata molto bene, anche se le ultime restrizioni Covid hanno limitato le presenza fisiche. Ed è un peccato, perché avremmo risposto volentieri a ogni domanda, comprese quelle critiche. Riteniamo che nella lunghissima storia di Ustica sia mancata proprio la possibilità di un confronto sereno sui fatti documentati. Sarebbe bello se il libro potesse stimolarlo e aiutare a distinguere tra fatti e leggende
Ce lo auguriamo pure noi che, sin da quel tristissimo 28 Giugno, abbiamo seguito lo svolgimento della lunga e tormentata inchiesta, alimentata spesso da dissonanti e variabili testimonianze.
‘’Ustica, un’ingiustizia civile. Perché lo Stato pagherà 300 milioni per una battaglia aerea che non c’è mai stata’’ è pubblicato dall’Editore Rubbettino