Rubbettino Editore ha festeggiato nel 2022 i primi cinquant’anni di attività, perseguendo la visione innovativa di Rosario Rubbettino che nel 1972 aveva fondato a Soveria Mannelli, in Calabria, il primo nucleo aziendale. Oggi i suoi figli, Florindo e Marco, guidano una realtà imprenditoriale consolidata, la cui produzione editoriale è diventata sempre più intensa e qualificata, fino a riuscire a imporsi come punto di riferimento imprescindibile per quanti a vario titolo si occupano di economia, politica e scienze sociali.

La decisa opzione culturale nei confronti di una società aperta e inclusiva ha portato, sin dai primi anni di attività, alla collaborazione con personalità del calibro di Dario Antiseri, Lorenzo Infantino, Massimo Baldini e Sergio Ricossa, sotto la cui direzione venne inaugurata la celebre collana “Biblioteca austriaca” che ha proposto in lingua italiana, spesso per la prima volta, i classici del pensiero austriaco liberale, nel desiderio di approfondire e divulgare i temi e le policy del liberalismo fra addetti ai lavori e non.

L’ambizione di costituire un polo di attrazione per contributi provenienti dai più diversi settori del sapere umano ha successivamente condotto allo sviluppo progressivo di un’offerta editoriale a tutto tondo, ma non meramente generalista, in ogni campo del pensiero umanistico e scientifico, della cultura visuale e delle arti – da cui, ad esempio, la felice collaborazione con il Centro sperimentale di Cinematografia e l’avvio di un progetto a lungo termine anche nella produzione narrativa, caratterizzata dalla caparbia valorizzazione di una cifra stilistica originale e riconoscibile.

Su queste basi, il catalogo editoriale si arricchisce continuamente integrando nel catalogo la traduzione dell’opera di autori di riconosciuto spessore internazionale come di studiosi e scrittori più giovani o ancora poco noti, concorrendo alla sprovincializzazione del discorso pubblico italiano.

Oggi la Casa Editrice si presenta come un grande network capace di unire intellettuali, accademici e non, centri di ricerca e player della politica culturale nell’intento di fornire ai suoi sempre più numerosi lettori uno sguardo sulla realtà in una prospettiva libera da qualsiasi condizionamento ideologico.