Le spese folli delle Regioni dove la politica diventa più «vorace» (Il Tempo)

di Paolo Zappitelli, del 19 Settembre 2012

Da Il Tempo – 19 settembre 2012
Dagli studi sulle trote ai consulenti per la neve. Così spendono ogni anno quasi 131 miliardi
Non stupiamoci troppo di quel che accade nel consiglio regionale del Lazio, della vicenda che ha travolto il capogruppo del Pdl Franco Fiorito e di uno scandalo che rischia di mandare a gambe all’aria anche altri partiti. Le Regioni sono il regno dello spreco, dello sperpero, dei soldi elargiti a pioggia, dei finanziamenti impossibili e improbabili. Dal Nord al Sud non si salva nessuno, anche se proprio il Lazio è tra le meno virtuose. Un’Italia del «magna magna» che è stata raccontata nel libro «La casta invisibile delle Regioni» di Pierfrancesco De Robertis (Rubbettino editore, 252 pagine, 10 euro) giornalista parlamentare e responsabile della redazione romana del «Quotidiano Nazionale».
Cifre e numeri elencati nel libro fotografano una politica molto più vorace e affamata di quella dei «piani alti» del Parlamento. «Il costo complessivo delle assemblee – si legge – stando ai bilanci del 2010, è stato di un miliardo e 95 milioni di euro. Una cifra alta, più alta di quella spesa dalla Camera dei Deputati che nello stesso periodo arriva a malapena al miliardo, e dal Senato che tocca i 600 milioni, e che nel 2011 è rimasta più o meno la stessa». Ogni Regione incide in maniera diversa sulle tasche dei contribuenti ma quella più «pesante» è, a sorpresa, la Valle D’Aosta che chiede a ogni cittadino ben 124 euro. «Il Consiglio della Lombardia pesa sul contribuente poco meno di otto euro all’ anno, quello della Basilicata tocca quota 40, quello dell’Umbria 25. Per non parlare della Calabria (38,8) o della Sicilia (34,7)». E che le Regioni siano dei pozzi senza fondo lo dimostra l’aumento delle spese nell’arco di dieci anni. «Nel 2002 quelle a Statuto ordinario avevano una spesa complessiva di 109 miliardi di euro. Nel 2010 gli stessi impegni sono saliti a 131 miliardi. Un salto del21%». Anche in questo caso il Lazio è il caso più eclatante. Unica, è passata in otto annida 11,1 miliardi a 18,3, con un balzo avanti pari al 64,8%. Per fare qualche confronto la Lombardia è aumentata del 9,6%, il Piemonte del 15,4, l’Abruzzo del 25,9. E guardando le spese «d’oro» alla Pisana si capisce come il caso «Fiorito» sia solo il frutto di un sistema da tempo malato.

«NeI2010 – si legge nel libro – la Regione ha sostenuto costi di quasi un milione e mezzo per le spese di rappresentanza del presidente del Consiglio, 8,5 milioni per il funzionamento dei gruppi, 3,4 milioni per il personale addetto al Consiglio; ben otto milioni per consulenze, convegni e indagini conoscitive». Per non parlare di organismi che spesso sono solo dei doppioni.

«Che senso ha un Corel quando alla Pisana ci sono tre commissioni che si occupano di economia con relativo carico di sedute, presidenti, segretari e annessi bonus? Come passa il suo tempo la Commissione d’indagine sulla sicurezza del lavoro (100 mila euro l’anno) quando c’è già una Commissione lavoro del Consiglio?».

Ma a Governatori e consiglieri non manca certo la fantasia per creare «giustificazioni» per la continua richiesta di soldi. «Il Friuli Venezia Giulia assegna 26.370 euro a “persone qualificate” per verificare se nevica e quando nevica, poi 17 mila euro per uno studio sulla genetica delle trote nei principali bacini della regione e 10 mila euro per iniziative voi te a salvare “le biblioteche del deserto della Mauritania”». E ancora: «Prodiga per consulenze anche la Liguria. La giunta di centrosinistra ha elargito, tra le altre cose, 10 mila euro per uno studio su un mezzo idoneo a meccanizzare alcune fasi produttive dell’aglio di Vessalico». Il Lazio, ovviamente, si distingue ancora una volta. «Nel bilancio 2011 (pure in quello 2012 o in quelli precedenti) le consulenze sono previste anche per il Consiglio.

Ma non sono poche e toccano l’iperbolica cifra di 8 milioni di euro. Il termine di paragone è la Campania, che di solito non brilla per morigeratezza, che per la stessa voce spende sugli 80 mila».

Anche la Presidente Renata Polverini non delude in quanto a «elargizioni». «Dall’inizio del suo mandato la governatrice ha stanziato tra le altre cose 20 mila euro per il lancio del “Museo della zampogna” di Villa Latina, 22.500 euro per l’evento “Inno alla luce” in Portogallo, 18 mila euro per una mostra fotografica organizzata a Biskek nel consolato onorario d’ltalia in Kirghisistan, oltre a svariati milioni di euro finiti in cartelloni pubblicitari e a organi di stampa per una serie di campagne promozionali: 221 mila euro per la campagna antincendio boschivo (quella del 2010 è partita a settembre». Poi ci sono le auto blu. «1 due record – il positivo e il negativo – spettano uno al consiglio dell’Emilia Romagna che, unica assemblea, nonne ha neppure una, l’altro alla Giunta del Veneto che ha dichiarato 370 vetture di rappresentanza.

In proporzione è la piccola Valle d’Aosta a vincere la palma della più sprecona: 154 auto blu per una Giunta di appena 8 membri». Poteva mancare il Lazio? Il Consiglio «dichiara di possedere 30 macchine. Tante quante quelle di Molise, Piemonte, Puglia, Sicilia, Sardegna, Umbria e Veneto messe insieme».

Di Paolo Zappitelli

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