“Sentenze ingiuste, Bettino Craxi merita un posto nella storia” (Corriere dell'Umbria)

di Nicola Bossi, del 10 Febbraio 2014

da Corriere dell’Umbria del 9 fabbraio

PERUGIA – L’ultima sentenza, per lo meno terrena, spetterà al tribunale della Storia dove siederanno storici che forse saranno lontani dai quei furori e da quel lancio di monetine del passato. La Fondazione Craxi spera che sia questo il destino della memoria di Bettino travolto e condannato dal Tribunale di Milano – per ben 5 volte e condanne superiori a 20 anni – nel periodo controverso di quella che è stata Mani Pulite e i suoi processi andati avanti per un decennio. Gli avvocati Valter Biscotti e Massimo Perari hanno organizzato la presentazione in Umbria di uno dei libri più completi e anche più legati alla “vera” storia personale e giudiziaria di Bettino Craxi: l’opera del magistrato e avvocato Niccolò Amato “Bettino Craxi dunque colpevole” edito da Rubbettino collana “Storie”. A Perugia è scesa anche Stefania Craxi, figlia del leader del Psi, mentre la presentazione è stata affidata al direttore del Corriere dell’Umbria, Anna Mossuto. “Come fondazione ci stiamo battendo per la memoria di Craxi, per una giusta informazione sul suo operato da uomo politico ma anche da cittadino che si è trovato ad affrontare processi che sono culminati con condanne basate esclusivamente sulla ingiusta e ingiustificabile formula del ‘non poteva non sapere’. Siamo fiduciosi che il tribunale della storia saprà dare un verdetto completamente diverso da quello delle aule di tribunale”. Nicolò Amato, storico legale dell’ esponente politico socialista, ha ribadito che le sentenze del Tribunale di Milano furono ingiuste perchè ingiusto era il clima politico e sociale che si respirava in quegli anni in Italia. “Sono convinto, e questo lo sarà sempre, della buona fede dei magistrati. Ma Craxi è stato condannato non per quello che ha fatto ma per quello che ha rappresentato come statista e come leader di partito. Basti pensare che a lui non sono state neanche concesse le attenuati generiche di cui invece hanno beneficiato gli altri imputati”. L’autore si sofferma sul clima violento da tempo di guerra, con cui la pubblica opinione e gran parte dei mass media hanno pesantemente condizionato lo svolgimento dei procedimenti, rendendo difficile l’opera dei magistrati e la ricerca dì una giustizia non condizionata politicamente. “Il mio lavoro vuole rendere un po’ di verità per Bettino: è questo l’obiettivo. Craxi è stato ingiustamente condannato e merita di riprendere il suo posto nella storia d’Italia”.ù

di Nicola Bossi

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