A Ragusa il libro di Cerra sugli Ebrei a Catania nel XV secolo (Ragusanews.com)

di Redazione, del 12 Aprile 2023

Andrea Giuseppe Cerra

La città sepolta

Politica e istituzioni degli ebrei a Catania nel XV secolo

Ragusa – Sarà presentato sabato 22 aprile alle 18 alla fotogallery di Giuseppe Leone, in via Vittorio Veneto a Ragusa, il libro di Andrea Giuseppe Cerra “La città sepolta Politica e istituzioni degli ebrei a Catania nel XV secolo”, edito da Rubettino.

Dialoga con l’autore il giornalista e scrittore Concetto Prestifilippo.

Sinossi
La Sicilia fu definita “Achèr Israel”, ovvero “Altro Israele”, sembrando così, se non un luogo ideale, un contesto nel quale da secoli gli ebrei convivevano con le altre etnie presenti utilizzando forme organizzative, di amministrazione della giustizia, di culto proprie, e assumendo un ruolo di rilievo all’interno dei diversi tessuti urbani, al contempo separati e profondamente uniti al milieu cittadino nel quale erano radicati. Il volume ricostruisce le vicende della comunità ebraica di Catania nel XV secolo, nel più ampio contesto delle giudecche siciliane, sino all’applicazione dell’editto di Granada. Ne emerge un’immagine nitida della communitas judaica etnea, degli spazi fisici che occupava e del ruolo istituzionale, economico e sociale che ricopriva; l’affresco di una comunità operosa e integrata, seppure inevitabilmente caratterizzata da forti tratti distintivi.

Andrea Giuseppe Cerra
Andrea Giuseppe Cerra è dottore di ricerca in Scienze Politiche presso il Dipartimento di Scienze Politiche e Sociali dell’Università di Catania. Ha condotto studi sull’istituto autonomistico siciliano, sulla storia di genere nell’età risorgimentale e sulla dimensione politico-istituzionale di alcune comunità ebraiche in Sicilia. Nel 2020 è stato Doctorant invité all’Université Paris Nanterre. È membro del Comitato di redazione delle riviste «Annali della Fondazione Ugo Spirito e Renzo De Felice», «Il Pensiero Storico. Rivista internazionale di storia delle idee» e «Rivista di Studi storici siciliani».