Il Sud già e non ancora/ Dal Cinquecento il giallo che racconta un pezzo di Calabria (ilsussidiario.net)

di Cinzia Bellachioma, del 14 Gennaio 2018

A Lamezia Terme, uno storico medievista scopre il contenuto misterioso di uno tra i più antichi manoscritti greci censiti in Calabria. Avrebbe potuto comunicare il suo prezioso rinvenimento attraverso un saggio scientifico, e invece Marco Iuffrida, dottore di ricerca in Storia Medievale e specializzato in biblioteconomia alla Biblioteca Apostolica Vaticana, sceglie di scrivere un romanzo. “InChiostro” (Rubbettino 2017) è un giallo storico ambientato nel Cinquecento e tratta di fatti veri, questioni d’esclusiva importanza, che coinvolgono la storia del Meridione d’Italia e della Chiesa. Protagonista del romanzo è un giovane frate francescano, fervente e appassionato bibliofilo di Pizzo Calabro, che per motivi di studio si trasferisce nella vicina città di Neocastro (ora Nicastro, ndr), presso il convento dei frati Cappuccini di Santa Maria degli Angeli. Una notte dell’anno 1584 il giovane novizio si era ritrovato nella sua cella a studiare un trattato sull’elemosina, il De bono eleemosynae, opera dell’oscuro autore calabrese Giulio Folco. Fuori dal convento cappuccino nicastrese, intanto, s’era alzato un vento molto forte, di levante, presagio di eventi imminenti. Quella stessa notte, il frate scopre due fogli di pergamena nascosti nel libro che stava leggendo: erano manoscritti in greco e qualcuno li aveva strappati da un codice originario.

Da quel momento, la narrazione s’intreccia in una serie di circostanze che vincolano per sempre l’inchiostro del manoscritto al chiostro del convento, legando vicende pubbliche e private, uomini d’ingegno e potenti cardinali, unendo terre tra loro lontanissime come Roma, Costantinopoli e la Calabria. Una storia “vera” che parte nel Medioevo per arrivare al Cinquecento e giungere nelle mani degli studiosi contemporanei: il cardine su cui ruota il romanzo è dunque l’antico manoscritto greco, risalente al X-XI secolo, che si presenta come il più antico manoscritto conservato da un’istituzione pubblica della città di Lamezia (la Casa del Libro Antico). “InChiostro” si colloca nel fortunato genere del giallo storico, ma il romanzo celebra il valore culturale di una scoperta scientifica dai tratti unici, svelando una nuova e suggestiva pagina della storia calabrese. Con un linguaggio agile e adatto a più livelli di lettura, l’obiettivo di Iuffrida è quello di esporre al vasto pubblico una “questione meridionale” ancora poco conosciuta, cioè la “diaspora” del patrimonio culturale greco di Calabria: fu durante lo stesso secolo di Lutero, del Concilio di Trento e della Controriforma, che la Calabria divenne la biblioteca ideale cui attingere per salvare l’antica identità storica dell’Europa.

Dalla sua uscita sugli scaffali delle librerie, “InChiostro” ha riscosso un elevato apprezzamento da parte del pubblico dei lettori: dopo le prime presentazioni del libro in Calabria, si attende una tappa a Roma il 2 febbraio (ore 17:30, Libreria Arion Feltrinelli, Piazza Cavour), dove Iuffrida dialogherà con Gioacchino Criaco, autore – sempre per l’editore Rubbettino – del bestseller “Anime Nere”.

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