I custodi della sorgente: l’ascesa di Sant’Anna (eatpiemonte.com)

di Elena Belliardi, del 16 Maggio 2018

Alberto Bertone, Adriano Moraglio

I custodi della sorgente

L'avventura dell'acqua «Sant'Anna»

“I custodi della sorgente. L’avventura dell’acqua Sant’Anna” è il titolo del primo libro con cui l’editore Rubbettino inaugura la nuova collana “La bellezza dell’impresa”.

Riassume la breve, ma intensa, evoluzione di uno dei casi più emblematici della recente storia imprenditoriale italiana: è l’epopea dell’Acqua Sant’Anna, un marchio e un’azienda nati dal nulla nel 1996 e oggi, ormai da diversi anni, leader nazionale del settore.

L’intento dell’autore Adriano Moraglio –  scrittore e giornalista, 12 anni all’Ansa e 18 al Sole 24 Ore – è di portare il lettore al fianco dell’imprenditore Alberto Bertone alla sorgente di questo successo, ormai studiato nei corsi di economia delle più prestigiose università italiane.

“I custodi della sorgente” non è una classica monografia d’impresa, ma un racconto concepito come un vero romanzo.

I custodi della sorgente: il primo libro di una collana

La collana “La bellezza dell’impresa” nasce da un’idea di Adriano Moraglio che, d’intesa con l’editore Rubbettino vuole promuovere nella società una cultura favorevole all’imprenditoria.

“Occorre affascinare all’impresa – sostiene Moraglio – e non c’è modo più facile per cercare di centrare questo obiettivo che narrare belle storie aziendali. Parliamo di “romanzo d’impresa” o di storia romanzata, perché crediamo che così sia più facile arrivare alla sensibilità del lettore.  Il narratore è l’imprenditore stesso, in prima persona, che ripercorre le tappe, le svolte, i fallimenti e le rinascite, i personaggi “nodali” dell’azienda”.

Non è un caso che questa idea sia divenuta realtà grazie alla collaborazione con la Casa Editrice Rubbettino, nata anch’essa dall’impegno e dalla caparbietà di Rosario Rubbettino e simbolo dei valori positivi che la piccola e media impresa italiana incarna.

Abstract – I custodi della sorgente

Di fronte a noi c’è un tesoro della natura, che sembra dire: difendimi, custodiscimi, fammi conoscere… «Venite, assaggiate quest’acqua, è di una leggerezza che non vi immaginate». Ci avviciniamo alla cascata in un punto accessibile e affondiamo le mani in una pozza. È buona, è leggerissima… Avevano ragione. Le nostre «guide» sanno il fatto loro, sanno bene che ci hanno messo di fronte a qualcosa di meraviglioso: «Entrate in società con noi, quest’acqua è da valorizzare al massimo. Lo possiamo fare insieme?».

L’acqua che abbiamo assaggiato ci ha conquistato subito e, per di più, il posto è incantevole. L’idea di commercializzarla è tanto buona quanto lo è l’acqua stessa. È passato poco tempo dalla gita a quella cascata e nell’ufficio di papà, lui e il suo amico imprenditore che ha organizzato la spedizione nel vallone dell’Ischiator, si stanno incontrando per discutere dell’affare. «Abbiamo già dei soci milanesi», spiega, «ma c’è spazio anche per voi». «D’accordo, ci avete convinto, siamo pronti a entrare nella società acquisendone delle quote, il trenta per cento» replica mio padre. «Qua la mano», aggiunge, come ha quasi sempre fatto nella sua vita, anche quando si trattava di affari. E ci diamo subito da fare.

Alcuni giorni dopo, papà mi convoca nel suo ufficio. Mi spiega tutto ciò che sta succedendo e mi rivela quello che ha pensato: «Alberto, prenditene cura tu…». «Ma papà!». Mi alzo, di scatto, e mi ribello al «film» che mio padre si è fatto. «A me quest’affare proprio non interessa. Ho tutt’altre cose in testa: costruzioni, cantieri…». È quello il lavoro di papà, è quello che mi affascina: voglio che diventi il mestiere della mia vita. Ma, a dispetto di tutte le mie ribellioni, di lì a poco, dove vado a finire? È passato appena un mese da quel colloquio con mio padre che mi trovo a occuparmi di acque minerali, di sorgenti da gestire, di future bottiglie da vendere… e di grane da risolvere!…

Comincia così la storia dell’acqua “Sant’Anna”, l’acqua minerale naturale oggi leader in Italia. E questo è il suo romanzo.

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