IDeal America: Giovanna Pancheri, Matteo Laruffa e Stefano Vaccara sulla svolta USA (lavocedinewyork.com)

di Riccardo Paradisi, del 11 Febbraio 2021

Matteo Laruffa

L’America di Biden

La democrazia americana del dopo Trump

“Radici e opportunità della svolta americana” è il nome dell’evento virtuale che questa sera ha visto protagonisti i giornalisti Giovanna Pancheri e Stefano Vaccara e il politologo Matteo Laruffa. Organizzato dall’Associazione IDeal in collaborazione con la Casa Italiana Zerilli-Marimò della New York University, la casa editrice Sem e “Noi futuro prossimo”, l’incontro ha avuto come tema principale i cambiamenti registrati nella società americana con la presidenza Trump e poi con l’arrivo alla Casa Bianca di Joe Biden.

Trasmesso in diretta sulla pagina Facebook e sul canale YouTube dell’associazione, il dibattito, impostato come un piccolo talk, è stato introdotto dal Presidente di IDeal Leonardo Armato ed è stato condotto dal moderatore ed esperto di media Marco Chiappa, toccando i seguenti temi:

1. società americana e disuguaglianze (sanità, pandemia, lavoro, città vs entroterra);

2. immigrazione (il muro del Messico, gli italoamericani, etc) e razzismo;

3. comunicazione e democrazia (Trump Vs media tradizionali prima e social poi).

Durante la diretta ci sono state poi anche le domande dal pubblico.

Dei cambiamenti in atto negli USA è stata spettatrice Giovanna Pancheri, inviata per Sky Tg negli Stati Uniti, che ha voluto raccontare questa sua esperienza con un libro uscito lo scorso gennaio, Rinascita Americana, definito dalla stessa autrice come un testo narrativo di “non fiction”. Grazie alla sua esperienza nel raccontare la vita al di fuori di New York e delle grandi e famose metropoli, Giovanna Pancheri è riuscita a tastare il polso di un’America dimenticata, restituendoci una diapositiva di grande impatto. Gli Stati Uniti sono un paese di grandi contraddizioni e fragilità. Il Sogno Americano ha scricchiolato negli ultimi anni e Trump ha dovuto la sua fortuna alla classe media bianca che, sentitasi tradita da Obama, ha deciso di investire le sue speranze nel Tycoon, salvo votare Biden nel 2020. Trump, che voleva rappresentare una rinascita, un ritorno ad un’epoca aurea, ha dovuto ridimensionare i propri piani: l’economia stava già rallentando nel 2019, prima che arrivasse la pandemia, ed il muro con il Messico si è trasformato in una recinzione.

E proprio nel 2020, Giovanna Pancheri ha visto un anno di cesura, un cambiamento causato dal fattore C, come lo chiama nel suo libro. Il covid ha esacerbato le disuguaglianze razziali e di classe, spesso intersecate, ma ha provocato anche rivoluzioni nel pensiero politico. La cittadinanza si è resa conto dell’importanza della spesa pubblica e Biden stesso, dapprima fiero oppositore del servizio sanitario gratuito, ha iniziato a guardare all’Obamacare e oltre. Sono stati proprio gli afroamericani e gli ispanici, meno coperti da assicurazioni sanitarie e spesso vittime di discriminazioni negli ospedali, a pagare il prezzo più salato con la pandemia.

Proprio alla nuova amministrazione va l’onere di raccattare i cocci causati dalle discriminazioni razziali e dalla polarizzazione nei media. Giovanna Pancheri, che nel suo reportage ha intervistato il leader attuale del Ku Klux Klan, crede che gli americani non posseggano gli anticorpi contro la propaganda estremista, presenti invece nel Dna degli europei, vittime di regimi autoritari nel ‘900. Trump, strizzando l’occhio e condannando tardivamente le frange estremiste, ha autorizzato in qualche modo questo odio: “con Donald Trump non c’è motivo di nascondersi”, ha risposto il leader del KKK alla giornalista di Sky, shoccando i suoi lettori.

Matteo Laruffa, autore del libro L’America di Biden, ha spiegato invece cosa sarà diverso sotto questa amministrazione e quali sono le sfide politiche che dovrà affrontare. Prime su tutte spiccano la crisi sanitaria e quella economica, sulle quali Biden ha promesso più di 100 milioni di vaccini in 100 giorni ed un pacchetto di $1.9 miliardi. Biden raccoglie la staffetta di Obama e si prefigge di normalizzare la presidenza e cercare conciliazione fra le parti politiche.

Dal punto di vista etnico, gli scogli da superare saranno molti. Secondo Laruffa, “per gli afroamericani è difficile superare certe barriere”, soprattutto quelle elettorali. Laruffa, analista politico, ha spiegato come la sentenza della Corte Suprema Shelby County v. Holder del 2013 abbia minato le basi del Civil Right Act. A Biden il compito di correggere queste ingiustizie con nuove leggi che tutelino le minoranze ai seggi e una nuova politica di sensibilizzazione che riesca a educare la cittadinanza.

Al Direttore della Voce di New York Stefano Vaccara è andato l’onere di interpretare il voto degli italoamericani, veicolo di cambiamento negli States. Questi, sebbene a Staten Island (dove sono in maggioranza) abbiano scelto Trump per ben due volte, negli anni hanno saputo cogliere le rivoluzioni della società in anticipo. Un esempio su tutti fu la candidatura di Geraldine Ferraro, prima donna (italoamericana) candidata vicepresidente nel 1984. Un’apripista per Kamala Harris, vero personaggio storico di questo 2021 che, suggerisce Vaccara, potrebbe prendere le redini dell’amministrazione prima del 2024, qualora Biden decidesse di lasciarle il posto dimettendosi.

Interpellato anche in merito al valore del Primo Emendamento, per analizzarne i risvolti a seguito dei ban di Trump dai social network, il Direttore della Voce di New York ha ripercorso le tappe storiche del Bill of Rights per argomentare la sua opinione. La libertà di espressione e di stampa fu uno strumento invocato contro il potere di censura del Government, inteso come governo della cosa pubblica portato avanti dalle realtà locali fino all’amministrazione federale. Per Vaccara, “la libertà di espressione non difende il Presidente perché è lui il Government”, cioè colui da cui il popolo viene protetto con il Primo Emendamento. Questa eccezione sarà valida fintanto che Trump non cesserà di rincorrere cariche pubbliche diventando un privato cittadino. 

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