Turismo sostenibile. Intervista a Florindo Rubbettino (DailyGreen)

del 9 Ottobre 2012

Da DailyGreen – 06 ottobre 2012
Se gettiamo lo sguardo alla mappa editoriale del nostro Paese, ci accorgiamo che la maggior parte delle case editrici italiane hanno sede nel Centro-Nord. Ma se scendiamo lungo la Penisola, è agevole notare come si fa più rado il panorama delle aziende culturali italiane.
Questa situazione, tuttavia, non ha impedito a Rosario Rubbettino di fondare l’omonima casa editrice a Soveria Mannelli, in provincia di Catanzaro, nel 1972. Dopo quarant’anni di attività editoriale e di idee “libere”, la Rubbettino si è affermata soprattutto nel settore della saggistica con la pubblicazione di importanti opere di economia, politica e scienze sociali.
La presenza nel proprio catalogo di intellettuali italiani di grande spessore come Dario Antiseri, Lorenzo Infantino, Massimo Baldini e Sergio Ricossa nonché dei classici del pensiero liberale, ha permesso alla Rubbettino di proporsi sempre di più come un solido punto di riferimento per studiosi, docenti universitari, fondazioni, enti istituzionali e politici.

Ma, sfogliando il catalogo di questa casa editrice calabrese, troviamo testi di grande importanza dal punto di vista del rapporto tra economia, sviluppo, turismo e ambiente. In primo luogo, troviamo un importante libro nel settore della bioetica posta in relazione con ambiente, salute, rischi, costi, benefici e prevenzione: “Bioetica, ambiente, rischio” (2003) dello scienziato Carlo Petrini il quale analizza leggi, norme, dichiarazioni di organismi nazionali ed internazionali e come esse siano recepite o anticipate nella deontologia delle professioni coinvolte; “Viaggiare, conoscere e rispettare l’ambiente. Verso il turismo sostenibile” (2004), volume a cura di Osvaldo Pieroni e Tullio Romita dove i due autori studiano il progressivo ma inarrestabile deterioramento delle risorse ambientali e che il contestuale sviluppo di una coscienza collettiva consapevole dell’indispensabile utilità di tali risorse ai fini di una migliore qualità della vita, può fortemente contribuire ad attivare mutamenti nel modo di pensare il rapporto fra turismo e ambiente. Arrivando così al concetto di “turismo sostenibile”, attraverso il quale è possibile considerare la risorsa ambientale non solo un bene a disposizione dell’uomo e delle sue attività economiche, ma anche, e principalmente, una risorsa fondamentale per la sopravvivenza e per le migliori condizioni di vita della specie umana e di tutte le altre forme di viventi presenti sul pianeta; “Ambiente, turismo e competitività sostenibile. Come rendere la tutela ambientale un moltiplicatore di sviluppo locale” (2009), testo a cura di Fabio Severino, Franco D’Amore, Pier Luigi Petrillo dove si sfata il luogo comune che la tutela ambientale e le aree naturali protette sono viste come un limite allo sviluppo dell’economia del territorio. Questo libro dimostra come, all’opposto, e specialmente in momenti di crisi generale, l’istituzione di aree protette rappresenti un moltiplicatore di sviluppo e di ricchezza per il territorio, soprattutto grazie alla leva turistica. Il luogo privilegiato di sintesi tra sostenibilità e competitività, vista la duplice necessità di promuovere, da una parte, lo sviluppo delle comunità locali e, dall’altra, di proteggere territori ad elevato pregio ambientale. Ambiente, turismo e competitività, di conseguenza, non sono più termini in contrasto tra loro ma possono divenire parole chiave (in perfetta armonia) di una diversa governance ambientale. Pur nell’assenza di un tessuto normativo omogeneo e di strumenti economici coerenti volti a integrare territorio e popolazione, Proteggere l’ambiente, dunque, sembra essere la via migliore per arricchire un territorio. Anche in termini economici.

Per saperne di più su questa casa editrice calabrese, ne abbiamo parlato direttamente con l’editore Florindo Rubbettino.

Florindo, vorresti illustrarci brevemente la storia della casa editrice, il suo catalogo e i progetti futuri che Rubbettino ha in cantiere?

La casa editrice è nata grazie alla caparbietà e a un pizzico di follia di mio padre. Dico “follia” perché di sicuro a pochi sarebbe venuto in mente di creare una casa editrice in un paese della Sila negli anni ’70. Non solo, ma nessuno avrebbe avuto l’ambizione di fare di quella casa editrice un punto di riferimento nazionale per quello che riguarda temi come il liberalismo, la politica, la storia e l’economia. I progetti per il futuro sono tanti, per il momento posso solo anticipare che stiamo lavorando alacremente su un progetto di editoria digitale che vada oltre la mera riproposta in epub di libri cartacei ma possa costituire un’innovazione significativa nel settore.

Rubbettino non si occupa solo di libri ma è presente anche in altre attività imprenditoriali. Vorresti parlarci a grandi linee della sua realtà aziendale?

Le grandi due anime dell’azienda sono senza dubbio la Rubbettino Editore di cui abbiamo già parlato e la Rubbettino Print, una moderna azienda tipografica che oltre a stampare e allestire i volumi della Rubbettino Editore si occupa della stampa di libri per molte altre case editrici, oltre a stampe per enti pubblici, privati, aziende ecc. La Rubbettino Print ha poi una sua divisione che si occupa di packaging (realizziamo noi, per esempio, le confezioni del Sigaro Toscano) e una (Rubbettino Scuola) che si occupa di stampati e modulistica per il mondo della scuola

Stiamo vivendo una fase molto difficile nel campo dell’editoria nazionale. Non si tratta solo di un generale calo nelle vendite dei libri e di diminuzione di fatturato in bilancio per le case editrici ma stiamo assistendo a un sostanziale arretramento dal punto di vista della progettualità culturale nel nostro Paese. Recentemente, lo scrittore Marcello Fois ha sostenuto che le migliori caratteristiche culturali che l’Italia esprime e cioè la bellezza, il gusto, la sobrietà e il rispetto per il territorio stanno decadendo con una velocità impressionante e che una delle prime riforme strutturali dovrebbe partire proprio da lì. Come vede un editore come te questo momento storico?

È una deriva inevitabile. Per tutta una serie di motivi che sarebbe lungo stare qui a spiegare i lettori ormai si sono trasformati in consumatori e in quanto tali hanno bisogno di prodotti sempre nuovi. Ciò fa si che i libri si alternino con una rapidità impressionante sugli scaffali delle librerie e l’indice di rotazione ha sostituito il giudizio sulla qualità intrinseca del libro. È ovvio che a farne le spese in questa situazione sono proprio gli editori come Rubbettino che da sempre hanno voluto investire non in libri “usa e getta” ma in libri che approfondiscono determinate tematiche; in libri, se vogliamo, anche raffinati ma che sicuramente, con tutto il rispetto per quel genere di editoria, hanno davvero poco a che spartire con le tante sfumature e con i loro emuli che in questo periodo conquistano le classifiche dei libri più venduti. Per il resto sono convinto che il nostro mondo abbia bisogno di bellezza, di gusto, di sobrietà, ma sono altrettanto convinto che ognuno debba essere libero di fare le sue scelte, anche quelle che non condividiamo. Da parte nostra possiamo (e abbiamo il dovere di farlo) solo continuare ad additare quello che per noi (e, ripeto, per noi) significa cultura strictu sensu

Rubbettino è particolarmente attenta all’aspetto ambientale. Proprio a tale proposito, la casa editrice si è fatta promotrice del progetto “Green Books”. Qual è l’obiettivo che si propone?

È molto semplice: restituiamo alla natura quello che la natura ci ha prestato. Non credo che la stampa di un libro debba essere vista come un’aggressione all’ambiente. Se un albero è stato tagliato per stampare un libro mi pare sia una ragione nobile. Il problema è semmai quello di restituire il favore e, pertanto, abbiamo deciso di piantare un albero per ogni libro stampato.

Di Simone Morichini

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