Altri applausi per Fabio Andina e la sua “Pozza del Felice” (tio.ch)

del 18 Novembre 2019

Lo scrittore ticinese si aggiudica il Premio Gambrinus “Giuseppe Mazzotti” per la letteratura di montagna, alpinismo, esplorazione per la sezione “Montagna: cultura e civiltà”

LUGANO – Il romanzo “La pozza del Felice” del ticinese Fabio Andina, edito da Rubbettino, si aggiudica il Premio Gambrinus “Giuseppe Mazzotti” per la letteratura di montagna, alpinismo, esplorazione per la sezione “Montagna: cultura e civiltà”. La cerimonia di premiazione si è svolta sabato 16 novembre presso il Parco Gambrinus di San Polo di Pieve.

La motivazione – Questa la motivazione della giuria: «Libro raro di un’estrema semplicità che coinvolge il lettore nella vita semplice del protagonista: Felice, un vecchio che trascorre i suoi giorni immutati in una valle delle Alpi svizzere, dove la natura è ancora selvatica e gli uomini sono ancora legati a tradizioni secolari.

La bellezza delle grandi cime, dei boschi e dei sentieri scoscesi si intreccia ai gesti semplici di Felice e degli altri abitanti del villaggio. Il narratore è catturato dal fascino di quel mondo fuori dal tempo che riesce a trasmettere attraverso una prosa che nonostante appaia spoglia nella sua sobrietà riesce a mettere in piena luce i luoghi e le persone».

Altri riconoscimenti – L’attribuzione del premio Gambrinus allo scrittore ticinese Fabio Andina è l’ulteriore conferma della bontà del suo romanzo “di montagna” – che ha già ottenuto prestigiosi riconoscimenti, tra cui l’ambito premio Terra Nova della Fondazione Schiller, considerato tra le massime onorificenze elvetiche – e del suo stile narrativo, asciutto e contemporaneo, capace di trasportare il lettore in un mondo fatto di silenzio e solitudine dove i sentimenti fanno fatica ad essere raccontati con le parole e si esplicitano semmai in segni concreti.

Il romanzo – “La pozza del Felice” è una storia di montagna e di montanari ambientata in una valle remota delle Alpi svizzere. L’immensità delle vette che la sovrastano, l’incanto dei suoi silenzi, le pinete oscure, i crepacci innevati accolgono e fanno da sfondo a personaggi aspri, generosi, schietti e leali.Il fascino di un mondo selvaggio s’intreccia alla vita del protagonista, un vecchio di nome Felice, che trascorre giornate scandite dalle stesse immutabili abitudini. Un vecchio schivo ed enigmatico. Il suo riserbo attira l’attenzione del narratore e coprotagonista, un giovane andato a vivere in montagna per sfuggire al caos cittadino. Il loro incontro porterà alla luce segreti rimasti sepolti per troppi anni. Un romanzo iniziatico, fuori dal tempo, dalla prosa rapida e incalzante che inchioda il lettore alla pagina e lo invoglia ad accordarsi, anche lui, al ritmo delle stagioni.

Fabio Andina (Lugano, 1972) si è laureato in cinema a San Francisco. Ha pubblicato la raccolta di poesie Ballate dal buio (2005) ed è stato inserito nell’antologia Di soglia in soglia. Venti nuovi poeti della Svizzera italiana (2008). Nel 2016 ha pubblicato il romanzo Uscirne fuori e ha ricevuto una menzione al Premio Chiara Inediti per la raccolta di racconti Il paese senza nome, che gli è valsa l’inserimento nell’antologia Dieci racconti per Piero Chiara.

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