Economista sociale, racconti di Calabria “Oltre la siepe”, le buone pratiche solidali (La Repubblica.it)

del 3 Agosto 2012

Da La Repubblica.it – 02 agosto 2012
Katia Stancato, con alle spalle una lunga esperienza nella cooperazione, è l’autrice di una raccolta di racconti che hanno per scenario la sua regione che  – dice – “sorprende l’Italia”, piena di eccellenze e di buone prassi in ogni campo, com’è,  che vengono però ignorate. La narrazione non più di rarità ma di buona esperienza attraverso la scoperta di storie vere, belle, di successo
ROMA – “Oltre la Siepe. Racconti della Calabria in Opera” è il titolo del libro di Katia Stancato, calabrese d’origine e di spirito, nata a Cosenza nel 1972 e con un lungo percorso nel mondo della cooperazione e del volontariato. Laureata in economia, unisce la sua competenza specifica all’attenzione per i temi sociali, maturata lungo il proprio itinerario professionale. Oggi è portavoce del Forum del Terzo Settore calabrese.

Le eccellenze, oltre la cronaca nera. Il libro della Stancato contiene una frase-chiave, illuminante per cogliere subito il senso del suo lavoro: “La Calabria sorprende l’Italia”. Una regione – spiega l’autrice – piena di eccellenze e di buone prassi in ogni campo che vengono però ignorate. Il racconto della comunità calabrese è spesso costruito intorno ad esperienze negative: la storia della Calabria nell’immaginario nazionale è storia di nera, di mala sanità, di difficoltà. Il mondo, però, si cambia a partire dalla parole, dai racconti, dalle scoperte. Esiste una Calabria che sorprende l’Italia, è il momento di farla vedere, di trasformarla in una narrazione non più di rarità ma di buona esperienza attraverso la scoperta di storie vere, belle, di successo. Eccone solo alcune.

Il lavoro sconfigge le mafie.  È la storia di un uomo coraggioso e visionario, padre Giancarlo Maria Bregantini, un faro della lotta alla criminalità organizzata. Un uomo che ha capito una verità fondamentale e cioè che per battere la ‘ndrangheta non basta la denuncia, serve l’alternativa. La legalità nella sua opera è diventata progetto di vita, concreta realtà. Da questa intuizione nasce la Valle del Bonamico, un’esperienza unica nel suo genere, capace di sfruttare le potenzialità insite nello strumento cooperativo e cioè unire la concretezza del lavoro e del guadagno con il valore dell’inclusione sociale. Attraverso la cooperazione, Mons. Bregantini è riuscito a recuperare alla vita civile decine di ragazzi di ‘ndrangheta che hanno visto nell’umanità e nella forza di questo progetto una vera alternativa alla violenza e al malaffare.

Goel: dai segni del potere al potere dei segni. La storia di Goel è una storia di riscatto, come la figura biblica di cui porta il nome. Goel è una storia imprenditoriale di successo ma è anche un progetto politico di cambiamento, nel più vero senso del termine. Attraverso il lavoro e l’impresa, Goel ha cercato di fare breccia nel muro della sudditanza psicologica e culturale del Sud. Con l’impegno di persone come Vincenzo Linarello, sono nate cooperative e imprese di donne, di ex-carcerati, di giovani, di disabili. Certo, hanno combattuto e continuano a combattere ricevendo spesso intimidazioni e subendo danni e incendi ma gli uomini e le donne di Goel non vogliono rinunciare alla loro libertà nella loro terra. Il Gruppo Goel agisce sul territorio creando imprese, per lo più di natura sociale, come Goel Bio che si occupa id agricoltura biologica o Cangiari che produce tessuti tradizionali per l’alta moda.

Il Progetto Policoro.  È un’iniziativa della Conferenza Episcopale Italiana che abbraccia tutto il Sud Italia e si sta pian piano espandendo anche nel resto del Paese. Si tratta di una iniziativa che guarda al futuro e al territorio con l’obiettivo di promuovere impresa e lavoro di qualità, assecondando la vocazione propria di ogni luogo. Papa Giovanni Paolo II diede l’avvio a questa iniziativa spronando la società a non limitarsi nella “conservazione dell’esistente” ma ad impegnarsi “nella missione della solidarietà”. In 15 anni di attività gli animatori di comunità, nella stragrande maggioranza giovani tra i 25 e i 35 anni, hanno avviato centinaia di imprese e di cooperative, cercando sempre di dare un risposta concreta ai bisogni delle persone. L’ispiratore del progetto Policoro, Don Mario Operti, amava ripetere: “Non esistono formule magiche per creare lavoro. Occorre investire nell’intelligenza e nel cuore delle persone”.

La Suò Tiziana Masnada. Questa è una piccola storia, che però racconta di un grande amore per il Sud e per la Calabria. Le protagoniste di questa storia sono tre donne, Tiziana Masnada, suora di vita attiva, Giusy Brignole  e Giuliana Scofano e si svolge a Scarcelli, una frazione di Fuscaldo sulla costa tirrenica cosentina. Dal loro impegno e dalla loro passione sono nate nuove occasioni di incontro, integrazione e lavoro per l’area fuscaldese. Assieme danno vita ad un centro di aggregazione giovanile e poi ad una cooperativa, Il Segno, attiva nella produzione di tessuti e nell’agricoltura. Queste donne sono eroi del quotidiano, persone che ogni giorno creano valore per la Calabria combattendo contro i pregiudizi e le arretratezze. Insieme hanno contrastato la politica dell’accontentarsi che è tipica delle nostre parti e hanno insegnato a centinaia di ragazze e ragazzi cosa significhi costruire un progetto, curarlo e crederci fino in fondo.

Il Banco Alimentare. Quella del Banco Alimentare è una storia di successo e di determinazione tanto che oggi il Banco è il catalizzatore delle buone energie in Calabria. La missione è semplice: dar da mangiare ai poveri. Attraverso una rete capillare di circa 3000 volontari il Banco sostiene concretamente circa 100.000 persone in Calabria. La storia del Banco è la storia di persone come Gianni Romeo e Maria Pia Morrone, persone che hanno investito tutto quel poco che avevano, risorse, prospettive, comodità, affetti, per seguire una missione, un’idea. Persone capaci di mettere da parte ogni loro egoismo per dare sé stessi con semplicità e devozione agli altri e alle loro necessità. L’amore e la gratuità sono il segno più toccante e vero dell’impegno con il quale Maria Pia, Gianni e tutti i volontari animano la missione del Banco.

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