L’economia “comprensibile” nel nuovo libro di Sergio Ricossa

del 8 Febbraio 2012

“Volete mettere in imbarazzo un economista? Volete contrastarne la probabile sicumera? Chiedetegli a bruciapelo di definire esattamente la materia economica, l’oggetto della sua scienza. Ed egli annasperà, come annaspo io in questa prima pagina del libro che sto scrivendo. Noi tutti sappiamo intuitivamente distinguere ciò che appartiene all’economia e ciò che non le appartiene. Ma non sappiamo con pari facilità spiegare il perché della distinzione, non sappiamo mettere la logica al posto dell’intuito”.
Così si apre Impariamo l’economia, l’ultimo libro di Sergio Ricossa pubblicato per i tipi di Rubbettino.
Contrariamente a quanto si potrebbe pensare, questo volume non è un manuale di economia. Non ci sono grafici, né espressioni algebriche o complesse equazioni.
A Ricossa non è mai mancata la maestria nell’uso degli strumenti matematici (sempre con Rubbettino ha pubblicato: La fine dell’economia, Maledetti economisti e Manuale di sopravvivenza a uso degli italiani onesti). Ma qui è impegnato in un compito più profondo. Egli ci spiega anzitutto in che cosa consista il problema economico; e lo fa coincidere con la condizione di scarsità. È questa la sua prima acquisizione, utilizzata poi per misurarsi con varie altre questioni: per scardinare l’idea della possibilità di un mondo privo di economia e per gettare luce sul problema del valore, per evidenziare l’illusorietà di ogni agognato “stato stazionario” finale, per chiarire la funzione e l’importanza dell’innovazione e dell’imprenditorialità, per sottoporre a vaglio critico l’egualitarismo distributivo, per metterci in guardia dall’invadenza statale e dagli inganni monetari, per tentare di individuare le condizioni che rendono possibile lo sviluppo economico. Ma l’elencazione non è completa: perché Ricossa è consapevole del fatto che «lo studioso specialista, se in parte è una necessità, per il resto è una iattura». E fornisce perciò ampi squarci di quel che avviene fuori dall’economia. Il lettore viene in tal modo condotto attraverso un suggestivo itinerario, in cui le questioni economiche vengono collocate nel più generale paesaggio della vita. È un viaggio che non è di esclusivo appannaggio degli addetti ai lavori e che lo stesso Ricossa compie con il passo lieve di chi sa penetrare nei fenomeni e li sa rendere con ineguagliabile briosità e nitore espositivo. Impariamo l’economia è un mezzo di orientamento, che ci affranca da tanti luoghi comuni e che dobbiamo al generoso e infaticabile impegno di un Maestro.

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