Nota a margine: Parlamento sotterraneo ieri e oggi (https://opinione.it)

di Pietro Di Muccio de Quattro, del 3 Febbraio 2021

Mario Nanni

Parlamento sotterraneo

Miserie e nobiltà, scene e figure di ieri e oggi

Ferdinando Petruccelli della Gattina, chi era costui? Barone, medico, pubblicista, deputato per varie legislature. Non se ne conserverebbe il ricordo se non fosse per il suo classico “I moribondi del Palazzo Carignano”, una cronaca dolceamara del Parlamento risorgimentale. Pubblicato nel 1862, il libro “può vantare una sua importanza come il protodocumento d’un atteggiamento che diverrà tipico di lì a pochi anni nella narrativa e nella cultura della Nuova Italia. La delusione, cioè, succeduta alle eroiche illusioni risorgimentali…con la conseguente, cronica sfiducia nelle istituzioni e nei suoi rappresentanti”, come scrisse Folco Portinari nella prefazione alla bella edizione del 1982. Lo ricordò Benedetto Croce sempre a proposito del Risorgimento: alla poesia esaltante ed eccezionale dell’Unità nazionale seguì la prosa ordinaria della politica quotidiana. La fase storica prosaica scade talvolta nella degenerazione del più vieto qualunquismo, che può assumere la forma estrema dell’antiparlamentarismo e della denigrazione dei governanti, facendo d’ogni erba un fascio, a prescindere. Avemmo il “Risorgimento tradito” come abbiamo avuto la “Resistenza tradita” forse perché tanto ai rivoluzionari professionali quanto ai qualunquisti connaturati lo sviluppo graduale, ordinato, sicuro pare sempre troppo poco e troppo deludente.

Agl’impazienti, agl’insoddisfatti, ai denigratori del “governo rappresentativo” giova senz’altro, perciò, dare almeno un’occhiata a “Parlamento sotterraneo”, il libro nel quale Mario Nanni, giornalista politico, ha travasato la sua vastissima esperienza parlamentare maturata nella prima e nella seconda Repubblica. Nel raccontare le miserie e la nobiltà della vita parlamentare e governativa; nel tratteggiare i profili delle figure e dei figuri, o dei semplici figuranti, che popolano i palazzi; nel ricordare aneddoti, scene, episodi  nell’arco di quarant’anni, l’autore descrive usi e costumi, comportamenti e linguaggi che rappresentano un quadro bensì impressionistico ma nondimeno istruttivo della complessa, variegata, seria e faceta realtà del Parlamento e dei parlamentari che lo incarnano nello scorrere delle legislature. Non è un libro di storia in senso stretto. Piuttosto è la raccolta per frammenti delle memorie dell’autore: uomini, cose, episodi visti da vicino. Il carattere narrativo, scelto apposta dall’autore, costituisce un vantaggio per il lettore, che può aprire il libro alla pagina voluta senza preoccuparsi del prima e del dopo perché ogni titolo e capitolo stanno a sé, brevi e compiuti. Il “Parlamento sotterraneo” differisce da “I moribondi del Palazzo Carignano” per il tono lieve della narrazione e l’occhio indulgente del narratore che, a differenza di Petruccelli della Gattina, non è un parlamentare impegnato ma un capace osservatore, sebbene entrambi giornalisti e scrittori. Lettura piacevole a parte, il libro insegna che le istituzioni rappresentative sono “legni storti” perché composte da esseri umani e che schernirle o peggio ancora distruggerle non costituisce mai un miglioramento, per quanto male possa dirsene.

Altre Rassegne