Massimeddu e la Rivoluzione ‘Mprovisata quasi teatrale da un’Italia dimenticata (laltrogiornale.it)

del 13 Settembre 2019

SENIGALLIA – Chiusura alla grande domenica 15 settembre alla Festa di “Diritti al Futuro”. Alle ore 21:30, in via Carducci di Senigallia si potrà ascoltare lo straordinario reading/concerto del romanzo di Ettore Castagna: “13 gol dalla bandierina”, Rubbettino Editore.

Un’ora e un quarto di teatro/canzone con in scena i sogni di Vito Librandi, i gol dalla bandierina del marchigiano – è di Porto Recanati – Massimo Palanca, le canzoni pressoché inesistenti di Totò Tomaselli. Cercheranno di cambiare il mondo mentre il mondo si metterà di straordinario impegno per cambiare loro. Ospite d’onore il 1977.

Ettore Castagna, antropologo, insegnante, fine dicitore, musicista, etnomusicologo, scrittore, suonatore di lira calabrese, chitarra battente, scacciapensieri, ciaramedda, paletta raccoglirifiuti, ecc. ecc. ci racconta, anche per musica, la storia di un ragazzo che sogna vita, musica e rivoluzione rivolgendosi alla figura mitica di Massimeddu (Massimo) Palanca, leggendaria ala sinistra del Catanzaro.

Il dialogo immaginario tra il giovane protagonista-narratore, Vito Librandi, e Massimeddu, vezzeggiativo di Massimo Palanca, ala sinistra del Catanzaro tra il 1974 e 1981 (e poi ancora tra il 1986 e il 1990) è infatti lo sfondo di una storia con molte sfaccettature.

Un musicista e scrittore, Ettore Castagna, con all’attivo numerose pubblicazioni tra saggi, articoli per riviste e partecipazioni ad antologie a tema. “Tredici gol dalla bandierina” è il suo secondo romanzo e, attraverso l’opera, Castagna ripercorre un periodo di grandi cambiamenti in una terra dove, come si lamentano in tanti, “Non succede e non succederà mai nulla”.

Diverse le canzoni che accompagnano la lettura del romanzo, capolavori di Battiato, Guccini, De Gregori, De André, tutti rivisitati e cantati in dialetto calabrese, «un dialetto in cui non esiste il futuro dei verbi, per questo ho avuto difficoltà nel tradurre», ha specificato Castagna, «siamo un popolo senza futuro».

Il viaggio è un altro tema centrale del romanzo che racconta la storia di una generazione, quella dei ragazzi calabresi, che di viaggi ne ha fatti e continua a farne anche troppi; oggi forse più che mai, quei viaggi, come ci racconta Ettore Castagna, sono molto diversi da quelli che si facevano quarant’anni fa.

“Tredici gol dalla bandierina” ha avuto una cascata di recensioni su importanti testate sportive: TuttoSport, Gazzetta dello Sport, SportWeek, Bibliocalcio. Poi radio e televisione: Rai Uno – Zona Cesarini, Radio Montecarlo – La banda del Book, Rabona… Certo ne hanno parlato anche testate “tradizionali” (Corriere della Sera, Avvenire, etc.) ma l’attenzione dei periodici sportivi è stata grande. Eppure è un romanzo che non parla essenzialmente di calcio “giocato”. Sarebbe divertente, forse, fare la recensione delle recensioni ma, certamente, in Italia il calcio come metafora, come esperienza simbolica risuona sempre nel nostro mondo emozionale. Un po’ come il mitico Nino di De Gregori, anche Vito Librandi affida sogni speranze alla sfera volante.

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