La nuova “casta” che diventa un altro bestseller (Avvenire)

del 2 Ottobre 2012

Da Avvenire – 02 ottobre 2012
Venti Stati nello Stato. È la definizione che Pierfrancesco De Robertis dà delle Regioni italiane. E se si considera quanto poco gli italiani amino lo Stato, questa frase, con cui si apre “La casta invisibile delle Regioni“, suona come la condanna di quel «sistema federale che è ancora a meno di metà strada» e che senza l’attuazione del federalismo fiscale «produrrà più danni che vantaggi».
Non è un caso che il libro-inchiesta firmato dal capo della redazione romana di Qn ed edito da Rubbettino sia stato saccheggiato dai giornali che in questi giorni hanno raccontato le gesta dei Batman d’Italia. E non è un caso che vada a ruba nelle librerie, come avvenne per “La Casta” di Rizzo e Stella. Dentro ci trovi di tutto, se vuoi capire perché il nostro regionalismo non funzioni.
Dalle spese folli dei parlamentini ai trucchetti dei rimborsi spese, dai telefonini a gogo ai vitalizi, dal sempreverde disavanzo della sanità agli scheletri nell’ armadio bipartisan, dallo “stipendificio” dei dipendenti regionali all’eloquente capitolo su “privilegi, favori e sprechi delle regioni a statuto speciale”, dalla passione per le sedi estere – ma le Regioni non hanno una politica estera – alle “prospettive molto incerte” del federalismo fiscale. Per giustificare un’edizione che intercetta con perfetto tempismo la crisi delle Regioni, l’autore scomoda Proust «Il vero viaggio di scoperta non consiste nel cercare nuove terre ma nell’ avere occhi nuovi»: senza dubbio, De Robertis, coglie l’attimo fuggente di questa crisi, dà voce cioè al disagio del contribuente che prende coscienza della sproporzione tra le risorse investite nel “Secondo Stato” e quanto produce. Un disagio che, esplodendo proprio nella fase di maggiore debolezza del disegno federalista, rischia di affondarlo per sempre.

Di P. V.

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