La lezione di Ropke sull’ordine internazionale che passa “dal cuore di ciascuno” (Ilfoglio.it)

di Carlo Marsonet, del 2 Luglio 2023

In “L’ordine internazionale”, l’intellettuale tedesco parlava di “epidemia spirituale di massa”, un male che colpisce
l’uomo, causata dalla dissoluzione dei prinicipi liberali e dalla perdita di orientamento che portò al propagarsi dei
“terribili semplificatori”
Sullo stesso argomento:
L’uomo al centro di un’economia libera. Idee da Röpke per il Papa
Pochi pensatori risultano così attuali nel descrivere la crisi sociale come Wilhelm Röpke (1899‐1966). L’intellettuale
tedesco parlava di “epidemia spirituale di massa”: un male che colpisce in maniera onnicomprensiva l’uomo. Un
disordine complessivo causato dalla dissoluzione dei princìpi liberali e dalla perdita di orientamento che portò al
propagarsi dei “terribili semplificatori”, di cui parlò Jacob Burckhardt, e alla rinascita di nazionalismi e collettivismi.
Curato e con la postfazione di Flavio Felice, è ora nuovamente disponibile L’ordine internazionale (Rubbettino, 340
pp., 18 euro), il terzo e ultimo capitolo della trilogia röpkiana dedicata alla crisi sociale. Esso segue La crisi sociale del
nostro tempo (1942) e Civitas humana (1944), già pubblicati dallo stesso editore. Il libro continua l’argomento trattato
dei precedenti, spostando però il focus argomentativo sul piano internazionale. Da pensatore organico, Röpke
concepisce l’ordine interiore alla persona, passando a quello pluralistico‐comunitario e nazionale e, infine, a quello
internazionale come gradini di un tutto collegato. La crisi morale e spirituale che colpisce l’uomo, cagionando quella
che José Ortega y Gasset definì “ribellione delle masse”, non fa che riverberarsi dunque a tutti livelli.