E il vescovo intona Mengoni e Noemi (La Gazzetta del Sud)

di Virgilio Squillace, del 20 Luglio 2016

Da La Gazzetta del Sud del 20 luglio

Altro che blues brothers! In missione per conto di Dio, sotto una magnifica luna piena nella settecentesca Piazza Immacolata il vescovo di Noto Antonio Staglianò, cantando e “cantillando” ancora una volta, è riuscito nell’intento. La presentazione del libro è stata l’occasione per parlare al cuore dei giovani, la parte più difficile e complicata, ma più viva, del popolo di Dio. Per avere la loro attenzione, il vescovo Staglianò usa il grimaldello universale della musica. E siccome è ai giovani che vuole arrivare, ha scelto il pop. E via con brani di Marco Mengoni, Noemi, Arisa e Nek, per parlare di amore, vita e solidarietà. Il titolo del libro di monsignor Staglianò, pubblicato da Rubbettino, è “Credo negli esseri umani”, come la canzone omonima di Marco Mengoni che il vescovo ha ripreso per ricordare: «Per essere umani ci vuole coraggio, perché l’essere umano è speciale solo per l’amore. Ma amarci ci riesce poco». Accompagnato da un gruppo musicale voce-pianoforte-basso-batteria, il vescovo ha scandito cantando (si dice “cantillare” come gli abati nel medioevo durante le prediche ai monaci nei momenti salienti) le strofe di Marco Mengoni: «L’amore è in grado di celarsi dietro amabili parole». E ha cantato Noemi («Sono un vuoto a perdere…»), per descrivere la condizione di ragazzi e ragazze «intubati negli ipermercati». Teologo ed uomo coltissimo, il vescovo si è chiesto se i testi avessero dignità letteraria: «Quando nelle prediche cito Leopardi, nessuno lo riconosce. Ma se con Marco Mengoni attacco: “Mentre il mondo cade a pezzi… “, creo subito una connessione».

di Virgilio Squillace

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