Il valore delle immunità parlamentari (Il Messaggero)

del 7 Agosto 2015

Da Il Messaggero 7 Agosto

Caro Direttore, l’articolo di Carlo Nordio sul Messaggero di ieri riapre, al massimo livello di autorevolezza, la questione delle immunità parlamentari, per le quali ci siamo spesi in Parlamento sia con appositi disegni di legge costituzionale, sia con emendamenti alla prima lettura della Revisione costituzionale a firma Boschi. La lezione tratta dall’impacciata gestione delle guarentigie è che – quando ci si confronta con l’immunità senza coglierne l’anima – la si trasforma nello scudo di cartone di cui all’accurata riflessione storico-giuridica più recente (G. Buonomo, Lo scudo di cartone, Rubbettino ed., 2015). Pure in questi tempi tormentati e pure
con i necessari adattamenti, c’è c i coglie la necessità di riscoprire il confine tra i poteri dello Stato. Sarebbe ben curioso che a definirlo fosse lasciato da solo il Governo, e che al beneficiario di tanta riflessione – il Parlamento – fosse inibito offrire il suo contributo, sin da subito, nella prossima lettura in Senato della revisione Boschi. Confidiamo, in proposito, che la lettera che congiuntamente inviammo alla Presidenza del Senato, circa la possibilità più ampia di emendare il testo, riceva riscontro positivo, anche alla luce dei perspicui argomenti addotti in audizione dall’onorevole Besostri. A un ventennio dagli eventi icasticamente descritti da Nordio, l’articolo 68 della Costituzione potrebbe essere nuovamente occasione per un’interpretazione regolamentare conforme all’articolo 138 della Costituzione: in questo modo, siamo certi che l’esito dell’esame parlamentare sarebbe un testo più equilibrato di quello de1 1993.

Di Enrico Buemi e Luigi Compagna

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