Che cosa è la Jugaad innovation? (wired.it)

del 2 Luglio 2014

Navi Radjou, Jaideep Prabhu, Simone Ahuja

Jugaad Innovation

Pensa frugale, sii flessibile, genera una crescita dirompente

a cura di Giovanni Lo Storto e Leonardo Previ

da wired.it del 2 Luglio

Che cos’è la Jugaad? In poche parole, è l’arte di arrangiarsi. Ma non alla meno peggio, no. Significa trovare soluzioni innovative, improvvisate e geniali, per risolvere problemi o circostanze avverse con strumenti semplici e quotidiani. Il termine arriva dall’India, è una parola dell’hindi colloquiale. La troviamo nel titolo del recente libro firmato da Navi Radjou, Jaideep Prabhu, Simone Ahuja, insieme a un altro termine ben più familiare, soprattutto ai lettori di Wired: innovation. “Jugaad Innovation”, quindi. Ovvero: “Pensa frugale, sii flessibile, genera una crescita dirompente”.

“Questo libro, che ha già riscosso grande successo all’estero e arriva ora anche in Italia, è molto ricco. In 300 pagine, i tre autori indiani hanno raccolto più di 150 storie esemplari, raccolte in tutto il mondo, di piccoli e grandi imprenditori, individui e società che hanno saputo trovare la giusta via tra innovazione e frugalità, potendosi quindi definire a buon diritto Jugaad”, spiega Giovanni Lo Storto, direttore generale dell’Università Luiss di Roma e curatore dell’edizione italiana di Jugaad Innovation per Rubbettino insieme a Leonardo Previ. Lo Storto racconta così alcuni dei casi più significativi del libro: “Ad esempio, c’è la storia di Kanak Das, un indiano che ogni giorno andava al lavoro in bici lungo una strada dissestata, nonostante il mal di schiena. Ecco, Kanak ha avuto un’idea Jugaad: installare sulla bici un ammortizzatore in grado di assorbire l’energia cinetica degli urti e riutilizzarla proprio come motore propulsivo della bici. Oppure c’è l’idea del vasaio Mansukh Prajapati, il cui villaggio, distrutto da un terremoto, era privo di elettricità. Prajati ha avuto un’altra idea Jugaad: creare un frigorifero fatto di argilla e raffreddato con un sistema di acqua, senza bisogno di utilizzare elettricità o altri fonti di energia”.

Ma non bisogna commettere l’errore di pensare che la Jugaad innovation sia prerogativa esclusiva dei Paesi emergenti. “Dopo la crisi finanziaria del 2008, viviamo in un mondo nuovo. E anche i Paesi sviluppati devono superare il vecchio modello di crescita troppo spesso fondato sullo spreco. La prima parola chiave è frugalità, intesa come utilizzo di risorse creative per creare innovazione in un periodo di scarsità. Il secondo concetto fondamentale è quello di inclusione dai margini, dalle periferie, per raccogliere nuovi stimoli, diffondere il valore aggiunto e tornare in un certo senso alle origini”, aggiunge Lo Storto.

La Jugaad si può già trovare anche nel mondo sviluppato. Basti pensare a casi come quelli dei dipendenti di Google, che nel “tempo creativo” messo a disposizione dall’azienda hanno inventato Google Earth. O all’impiegato di 3M, Spencer Silver, che ha inventato il post-it a partire da un adesivo potente che non aveva altri utilizzi. Lo Presto conclude così la sua analisi del fenomeno Jugaad: “Credo che l’innovazione sia fondamentale per la crescita. È però necessario favorire la contaminazione tra due modelli diversi. Nei Paesi avanzati, dove la standardizzazione industriale è consolidata, la creatività Jugaad può essere utile per far ripartire lo sviluppo. Nei Paesi emergenti, dove le soluzioni frugali e brillanti sono rese necessarie dalla prassi quotidiana, può essere utile sviluppare un sistema industriale più standardizzato”.

di Andrea Curiat

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