W Montecitorio! Guida pratica ai “misteri” della Camera (Il Foglio)

del 26 Giugno 2013

Da Il Foglio del 26 giugno 2013

Se volete sapere tutto su come funziona, sul serio, la Camera dei deputati, questo è il libro che fa per voi. Di facile lettura e comprensione, il libro di Baldelli offre uno spaccato decisamente originale sul lavoro parlamentare. Come si fa a bloccare una proposta di governo che non piace? O come si fa a evitare un voto scomodo? E come si tengono a bada 100, 200, 300 parlamentari? Baldelli, deputato e delegato d’Aula del suo gruppo dal 2006, prima di Forza Italia e poi del Pdl, di cui dal 2008 a tutt’oggi è sempre stato vicepresidente, risponde a queste domande facendo emergere un mondo spesso ignorato anche dai frequentatori più assidui dei Palazzi del Potere. Il libro infatti svela il ruolo del “delegato d’Aula”, cioè di colui che ha il compito di gestire il gruppo parlamentare in Assemblea, impostando le strategie sui singoli provvedimenti, ricordando – tramite sms – le votazioni più rilevanti o facendo da vero e proprio “butta dentro” o “butta fuori” nei momenti clou del dibattito parlamentare. Si tratta di una risorsa preziosa per ogni gruppo parlamentare (e non a caso Baldelli loda il suo alter ego del Pd nella scorsa legislatura, Giachetti, oggi vicepresidente della Camera), purché dotato di lucidità, dialettica, capacità di improvvisazione, riservatezza. Oltre a queste capacità, il delegato d’Aula deve misurarsi anche con la concretezza della quotidianità parlamentare per combattere “sfide” decisamente meno auliche ma assai delicate, come, in particolare, “un tipo di assenza temibilissima e poco prevedibile: l’assenza plurima ed estemporanea” di deputati del proprio gruppo, dovuta talvolta a “motivi fisiologici”. Come nota ironicamente Baldelli, infatti, “esistono energie sconosciute alla scienza moderna che attraggono quasi irresistibilmente il deputato fuori dall’Aula al termine di ogni singola votazione. Se queste forze prevalgono (.. .) lo scivolone diventa inevitabile”. Si chiarisce così un ruolo tutt’altro che gradito da parte dei “prescelti” del gruppo e tale da trasformare il delegato d’Aula in una sorta di “relegato d’Aula”. Stando alla prefazione al volume, scritta da Fabrizio Cicchitto, Baldelli è nato per questo ruolo perché è “un autentico tossico di Montecitorio”. D’altronde, scrive Cicchitto, “Simone per le battaglie procedurali nutre una passione travolgente, più forte addirittura di quelle nutrite per la pittura, le imitazioni e anche per le belle ragazze”. Questa passione emerge dalla lettura del libro, altrimenti non si spiegherebbe la chiarezza con cui l’autore spiega come fare ostruzionismo, o mettere in votazione emendamenti “a scalare”, o presentare pregiudiziali e ordini del giorno. Tanta passione, forse troppa: come racconta Cicchitto, infatti, quando Berlusconi nella scorsa legislatura chiese di fare entrare Baldelli nel governo, Cicchitto disse di “no” perché Baldelli era insostituibile come delegato d’Aula.

Tra aneddoti e fatti personali, il libro scorre veloce e offre comunque numerose informazioni a chiunque voglia comprendere gli effettivi meccanismi procedurali del Parlamento. Al punto che l’editore Rubbettino potrebbe concordare uno sconto comitiva per farlo comprare a tutte le “new entry” della Camera, inclusi per esempio i deputati del Movimento cinque stelle. Così potrebbero comprendere meglio come funziona il luogo dove si trovano e anche quello dove si troveranno tra qualche anno se le cose seguiranno

il percorso che Baldelli descrive nell’ultimo capitolo: un Parlamento che, preso dalla smania di seguire “la gggente” e di quantificare in termini di produttività il lavoro svolto, abroga se stesso, cancellando così l’ultimo baluardo della democrazia.

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