Un’iniziativa archeologica sul territorio. Sotto quella tomba medievale bisognerà scavare più a fondo (Gazzetta del Sud)

di Santino Pascuzzi, del 12 Ottobre 2012

Dalla Gazzetta del Sud – 12 ottobre 2012
La possibilità che possano venire alla luce dei reperti a testimonianza di luoghi d’interesse archeologico è quanto emerge da una pubblicazione che sarà presentata domani nella sala consiliare del Comune di Decollatura alle 17.30.
L’incontro è l’occasione per la presentazione della ricerca archeologica sul territorio comunale di Decollatura, i cui dati sono stati raccolti in un volume pubblicato da Città Calabria Edizioni del gruppo Rubbettino intitolato “La carta archeologica del territorio di Decollatura. Indagine preliminare di archeologia di superficie“. Alla manifestazione parteciperanno il sindaco Anna Maria Cardamone, l’editore Florindo Rubettino che ha curato la pubblicazione dell’opera, Roberto Spadea funzionario archeologo della Soprintendenza per i beni archeologici della Calabria, Giovanna De Sensi Sestito direttore del dipartimento di storia all’Università della Calabria, Ginevra Gaglianese e Paola Vivacqua archeologi e collaboratore della Soprintendenza. Moderatore dell’incontro di domani sarà Giuseppe Musolino, professore al liceo scientifico “Costanzo” di Decollatura.

La pubblicazione contiene illustrazioni, mappa dettagliata del territorio e la prefazione di Roberto Spadea, per presentare i primi risultati della ricerca condotta nel territorio decollaturese in molti anni di ipotesi, sopralluoghi, fotografie e studio delle fonti. Nel volume viene spiegato che tutto iniziò nel settembre del 1982 quando in località Muraglie, non lontano dall’abitato di Decollatura, si verificò il ritrovamento occasionale di una tomba antica interrata da parte di un contadino intento all’aratura di un suo terreno. L’evento produsse interesse per la ricerca archeologica nel territorio.

La Soprintendenza, chiamata a esaminare i pochi resti osservabili nel luogo del ritrovamento, concluse che si poteva trattare al massimo di una sepoltura medievale e quindi poco significativa. Fu disposto l’interramento del sito dopo averlo ricoperto con una guaina bituminosa. Sembrava fosse finito tutto lì. Ma da ulteriori indagini ed alcuni studi svolti negli ultimi anni, pare che i ritrovamenti fatti all’epoca ed i piccoli cocci esaminati dagli specialisti di ceramiche, hanno confermato un interessante valore archeologico. Come una piccola brocca, parzialmente ricostruita e fatta con un impasto chiaro.

Ma per scoprire cosa effettivamente c’è sotto quel terreno c’è bisogno di ulteriori esplorazioni e chissà che non possa venire alla luce qualcosa di più interessante. Per il momento la pubblicazione riassume i risultati raggiunti e indica quanto ancora resta da fare.

Di Santino Pascuzzi

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