Librandi: in un libro la storia dell’azienda calabrese. E che buone le nuove annate (gazzettadelgusto.it)

di Salvo Ognibene, del 5 Luglio 2021

Gianfranco Manfredi

Librandi

Storia di uomini, vigneti e vini

Una storia lunga, cominciata un secolo fa, quella dei vini Librandi, raccontata da Gianfranco Manfredi in Librandi. Storia di uomini, vigneti e vini”. Le 270 pagine del libro, pubblicato in doppia lingua per la collana Storie d’impresa dell’editore Rubbettino, la rievocano con un ricco compendio fotografico che amplifica il valore delle parole con le immagini iconiche di quella che è stata ed è la storia di una delle famiglie italiane del vino più interessanti del panorama odierno.

La narrano, però, altrettanto fedelmente, i filari che oggi ricoprono gli oltre duecentotrenta ettari vitati di proprietà dell’azienda, meritevole in primis di essere stata capace di interpretare un territorio, la Calabria, e di aver tradotto il proprio bagaglio di conoscenze, studi e sperimentazioni in un caso imprenditoriale di successo ma anche in un’occasione di crescita e progresso per il territorio stesso.

Librandi. Storia di uomini, vigneti e vini

Librandi. Storia di uomini, vigneti e vini ricostruisce il percorso di una famiglia-azienda del profondo Sud iniziando il racconto da Raffaele Librandi senior, col quale tutto ebbe inizio nei primi decenni del secolo scorso a Cirò, per proseguire con i diversi protagonisti di questo incredibile racconto che ha visto progressivamente entrare l’azienda a buon diritto nel “fenomeno-Made in Italy”.

Ciò che contraddistingue Cantina Librandi è l’innata propensione e volontà di dare nel tempo sempre maggior solidità e rigore scientifico alla conduzione dei vigneti e della cantina. Ingaggiano Donato Lanati, consulente enologico fra i più stimati al mondo, e con lui coinvolgono un team interdisciplinare di esperti e studiosi ai massimi livelli – dal professor Attilio Scienza all’ampelografa Anna Schneider – divenendo via via una realtà italiana riconosciuta e stimata nel settore, dalla critica e dal mercato in Europa e nel mondo, come mai prima era riuscita un’azienda calabrese.

«Con le loro iniziative – sottolinea Cesare Pillon nell’introduzione del volume – i Librandi hanno riempito il vuoto in cui era stato abbandonato il vino della Calabria. Un vuoto che la maggioranza degli stessi calabresi non percepiva come tale».

Nel cuore della storia – oltre ai vigneti e alla cantina – brillano i vini, da scoprire uno ad uno. Bottiglie diventate punti di riferimento indiscusso per l’enologia della Calabria e del Sud, in Italia e all’estero. Etichette che garantiscono certezze ed emozioni gustative. Vini altamente identitari, come pochi, figli del territorio da cui provengono e allo stesso tempo – anzi proprio per questo – spiccatamente cosmopoliti.

La nostra degustazione dei vini di Cantina Librandi

Abbiamo assaggiato tre vini di cantina Librandi e queste sono le nostre impressioni.

Efeso 2020

12.000 bottiglie per questo bianco da uve Mantonico che crescono su suoli ricchi di arenaria. Profumi di iodio, salvia, note minerali e di grande freschezza al naso. Al gusto spicca la mandorla con una nota dolce sul finale.

Megonio, 2018

Da uve Magliocco, vitigno storico calabrese coltivato sulle colline della Tenuta Rosaneti, nasce un rosso di grande personalità e struttura che rappresenta al meglio l’essenza del proprio territorio. Strutturato e agile, fresco e ampio nonostante i suoi 14,5 gradi.

Gravello,  2018

Dalle migliori uve di Gaglioppo e Cabernet Sauvignon allevate nella Tenuta Arcidiaconato, un rosso elegante e di struttura, che unisce territorialità e carattere internazionale. Vino che nasce alla fine degli anni ’80 e che diventa vino di punta dell’azienda ed emblema della Calabria che iniziava in quegli anni ad aprirsi al mercato internazionale.

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