“La ribellione delle imprese”, Delzio presenta il suo nuovo volume (affariitaliani.it)

del 3 Luglio 2019

Francesco Delzio

La ribellione delle imprese

In Piazza. Senza Pil e senza Partiti

È stato presentato presso la sede di Assolombarda a Milano, il nuovo libro di Francesco Delzio “La ribellione delle imprese. In piazza. Senza PIL e senza partiti

Il nuovo volume,  edito daRubettino, del saggista e manager Francesco Delzio, tra l’altro direttore della comunicazione e delle relazioni esterne di Atlantia, sposa un punto di vista quanto mai inedito, nonché indicativo di uno scenario complesso fatto di mutamenti e sovvertimenti non sempre facilmente definibili: il punto di vista degli imprenditori, relegati ai margini da quella che potremmo più largamente definire “collettività”, tal volta facilmente assimilabile a un concetto semplicistico di “collettivismo”, dai quali, in forma paradossale, l’imprenditoria sembra quasi distaccarsi. Ne hanno discusso con l’autore Carlo Bonimi (Presidente Assolombarda), Dario di Vico(Corriere della Sera) e  Nando Pagnoncelli (Presidente IPSOS).

La riflessione pungente che si colloca alla base del pensiero dell’autore è che da una “rivolta delle masse” si possa passare nell’immediato futuro a un capovolgimento epocale di insurrezione delle imprese, stanche di trovarsi in un mondo senza riferimenti, costretti a combattere con un PIL anemico e una politica che interloquisce principalmente con il “popolo”, con la redditività, con l’obbiettivo forse più immediato di carpirne il consenso, argomentando talvolta anche contro chi produce secondo una facile  logica anticasta , anziché preoccuparsi di indire riforme favorevoli per consentire lo sviluppo e la crescita delle piccole e medie imprese italiane.

Queste ultime, secondo Delzio, vivono una vera e propria “emarginazione sociale”, tanto da potersi presto spingere “in piazza. Senza PIL e senza partiti”, con l’obbiettivo di ripristinare il loro ruolo.

La genesi del pamphlet, sottolinea l’autore ad Affaritaliani.it  è strettamente  correlata alla lettura delle teorie di Ayn Rand sull’imprenditoria americana degli anni’60 :” La Rand scrisse un romanzo allora apocalittico.  Io credo però che in Italia ci siano davvero le condizioni perché gli imprenditori, che reggono sulle loro spalle il Paese, possano e debbano ribellarsi mettendosi insieme con i lavoratori per riaffermare la forza della produzione e del lavoro in Italia”. 

“Al di là delle azioni concrete e delle metafore di cui è ricco il libro, è fondamentale riaffermare la centralità e il valore assoluto della produzione, la quale mette insieme imprenditori e lavoratori contro lo strapotere della rendita che ha dominato negli ultimi anni”, ha concluso l’autore.

Delzio:”fondamentale riaffermare il valore assoluto della produzione”

Nando Pagnoncelli ha messo in evidenza ad Affaritaliani.it alcuni dati che illuminano lo scenario attuale:” È interessante osservare come ci sia una sorta di sdoppiamento neI giudizi in confronto alle imprese. Da una parte l’imprenditore è visto con sospetto, soprattutto in un’epoca in cui c’è una netta contrapposizione dell’élite rispetto al popolo, per cui l’imprenditore apparterebbe all’élite. Ma poi nelle ricerche che realizziamo sulla reputazione aziendale o sulla responsabilità sociale delle imprese vediamo che i cittadini esprimono giudizi molto positivi. È interessante perché è un fenomeno che rovescia la personalizzazione che in altri ambiti, come quello politico, sembra essere il tratto saliente”

Pagnoncelli:”Osserviamo giudizi ambivalenti sugli imprenditori”

Dario Di Vico ha infine commentato ad Affaritaliani.it:“La ribellione è un atteggiamento quasi obbligato, in una situazione che vede la scissione tra economia e politica. La maggioranza che ha vinto le elezioni non sembra avere una visione dell’economia che sia funzionale al futuro del nostro paese, da qui la ribellione di cui parla il libro e della nascita di quello che è stato definito il partito del PIL, quello che individua nella crescita la sua bussola ma che non trova da parte del governo delle risposte adeguate”

Di Vico:”Ribellione delle imprese, quasi obbligata”

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