La notte della politica e le vie per uscirne (Il Messaggero)

del 20 Novembre 2012

sos_italiaDa Il Messaggero – 20 novembre 2012
L’intento del libro di Ferdinando Adornato è chiarissimo fin dal titolo: Sos Italia. Come uscire dalla notte della politica e dare continuità al montismo. Non lo si prenda però per il tradizionale pamphlet politico.

Qui abbiamo di fronte 300 pagine in cui Adornato passa da una ricostruzione puntigliosa del berlusconismo («un ventennio bruciato») ad una proposta articolata: la costruzione di quel PDF, Partito del Futuro (acronimo scelto con una certa malizia), che deve segnare la rivincita della politica vera sul populismo e sull’estremismo. Il saggio si segnala per una verve notevole, con definizioni tranchant e giudizi acuminati, come gli epiteti scelti per Berlusconi (l’Attore) e Prodi (l’Autore), o il giudizio sulla nostra Carta come «lucido compromesso fra culture alternative». Definizioni e giudizi destinati a suscitare polemiche, ma servono a spiegare la scelta di campo: la marcia verso la riconferma di Monti dietro al nuovo partito nazionale alla cui costruzione lavora Casini. Qui viene la pars construens. Facile concordare con la premessa che il mito da superare sia il bipolarismo automatico, perché, come l’Autore nota, per costruirne uno credibile bisogna passare per un armistizio che metta fine all’attuale bipolarismo bellico. Più complessa la proposta che questo armistizio faccia perno su un nuovo partito che unisca popolarismo della tradizione democristiana, liberal-riformismo di quella socialista, e etica del rigore e della responsabilità della tradizione repubblicana. Questo impasto è definito come moderato e l’autore si rende conto dell’ambiguità, per cui puntualizza che sí tratta del moderatismo come ripulsa del radicalismo e dell’estremismo e come riconoscimento di una filosofia del limite, cioè l’accettazione che i risultati a cui la politica può puntare non sono mai totalizzanti. Ecco perché Adornato vede in Monti l’uomo che meglio può incarnare queste premesse trasformandole in azione di governo. L’operazione è necessaria perché siamo in tempi di crisi. Per richiamare l’antica virtù che aiutò questo paese ad uscire dal disastro della seconda guerra, Adornato scrive che «la crisi è la guerra della nostra generazione».Definizione che effettivamente fa pensare.

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