Ladri…non solo di biciclette (Ilpomeriggio.it)

di Redazione, del 6 Settembre 2023

Gianni Scipione Rossi

Ladri di biciclette

L'Italia occupata, la guerra civile 1943-1945, la memoria riluttante

Da poco nelle librerie: l volume Ladri di biciclette. L’Italia occupata, la guerra civile 1943-1945, la memoria riluttante di Gianni Scipione Rossi (Rubbettino, Soveria Mannelli 2023)

Un libro imperdibile che fa luce su uno dei periodi più bui della nostra storia: 1943-1945

Di recente ha visto la luce l’ultima fatica letteraria di Gianni Scipione Rossi: “Ladri di Biciclette”- L’Italia occupata, la guerra civile 1943-1945, la memoria riluttante (Rubettino Editore). Un lavoro importante ed impegnativo che, partendo dal pretesto storico-cinematografico-letterario firmato da Cesare Zavattini e Vittorio De Sica, studia uno dei “crimini” più efferati: il furto della memoria. Il romanzo di Luigi Bartolini del 1946, ispiratore del grande affresco umano e culturale dell’Italia post-bellica messo su celluloide dai due grandi Maestri del Cinema Italiano, riflette su uno degli aspetti più scottanti del nostro tempo. Giovanni Scipione Rossi lo mette sotto la lente d’ingrandimento e, senza mezze termini, porta all’evidenza dei fatti, con l’acribia di un ricercatore serio, sostenuto solo dalla volontà di ricercare la verità scientifica “La maggioranza degli intellettuali italiani” confessa Scipioni Rossi. ” non ha avuto “il coraggio di rappresentare senza reticenze, con le sue luci e le tragiche ombre, il periodo che va dal 25 luglio 1943 alla Liberazione del 25 aprile 1945. Il romanzo che Bartolini pubblicato nel ‘46 era in effetti stato ambientato nella Roma del ‘44 . Ora, al di là della diatriba sulla trasposizione cinematografica che Bartolini disconoscerà, il film di Zavattini e De Sica viene invece ambientato nel ‘48, oltre cioè tutto il biennio della guerra civile, della sofferenza e dell’ambiguità. Aveva scritto un romanzo borghese, glielo avevano fatto diventare una pellicola proletaria… Scavare nelle riviste, nei diari, nelle memorie, nella cinematografia dell’epoca”, conclude l’autore, “aiuta a comprendere perché sia stato così difficile fare collettivamente i conti con quel passato“.

Il libro

Capolavoro dei neorealismo, Ladri di biciclette è tra le prime testimonianze di come la maggioranza degli intellettuali italiani non abbia avuto il coraggio di rappresentare senza reticenze, con le sue luci e le sue tragiche ombre, il periodo che va dal 25 luglio 1943 alla Liberazione del 25 aprile 1945. Camuffare, distorcere, sorvolare, occultare: queste furono le parole d’ordine. Ladri di biciclette fu tratto da Vittorio De Sica e Cesare Zavattini dall’omonimo romanzo di Luigi Bartolini. Il film racconta nel 1948 la Roma affranta del dopoguerra, che con fatica, come tutta l’Italia, cerca di rinascere. Ma il romanzo narra di un furto avvenuto nel settembre 1944, quando la città, dopo quella nazista, subisce l’occupazione angloamericana. È il biennio della guerra di Mussolini perduta, la guerra che gli italiani non volevano. Il biennio della morte della Patria, della guerra civile, di chi combatte e di chi sta a guardare, dalla casa in collina di Cesare Pavese. Il tempo della sofferenza e dell’ambiguità. Scavare nelle riviste, nei diari, nelle memorie, nella cinematografia dell’epoca, aiuta a comprendere perché sia stato così difficile fare collettivamente i conti con quel passato.

L’autore

Gianni Scipione Rossi (Viterbo, 1953), giornalista, ha diretto l’informazione parlamentare della Rai, il Centro di formazione e la Scuola di giornalismo di Perugia. È vicepresidente vicario della Fondazione Ugo Spirito e Renzo De Felice, consigliere dell’Istituto Abruzzese per la Storia della Resistenza e dell’Italia Contemporanea e consigliere dell’Associazione Italia-Israele di Perugia. Tra i suoi libri: Ritorno al Novecento, 2022; L’America di Margherita Sarfatti. L’ultima illusione, 2021; Attilio Tamaro: il diario di un italiano, 2021, Cronache del virus, 2020; Lo “squalo” e le leggi razziali. Vita spericolata di Camillo Castiglioni, 2017; Storia di Alice. La Giovanna d’Arco di Mussolini, 2010; Cesira e Benito. Storia segreta della governante di Mussolini, 2007; Il razzista totalitario. Evola e la leggenda dell’antisemitismo spirituale, 2007; Mussolini e il diplomatico. La vita e i diari di Serafino Mazzolini, un monarchico a Salò, 2005; La destra e gli ebrei. Una storia italiana, 2003.

Gianni Scipione Rossi “Ladri di Biciclette”- L’Italia occupata, la guerra civile 1943-1945, la memoria riluttante (Rubettino Editore)