La lezione politica di Adornato (Calabria Ora)

di Saverio Paletta, del 23 Ottobre 2012

Da Calabria Ora, ed. Cosenza – 22 ottobre 2012
Il parlamentare Udc presenta la sua ultima fatica letteraria in Comune

Adornato e il suo “doppio”. Il lucido intellettuale, che arringa a sangue freddo mescolando idealità e cinico realismo politico. Eppoi l’uomo di partito, che ha contribuito a dare un tocco di gran classe alla strategia di Casini. Basta questo per fare venire uno come lui a Cosenza a presentare il suo ultimo libro “Sos Italia” (Rubbettino 2012)? Basterebbe. Se non bastasse, ci soccorrono le contingenze, cioè la sala di rappresentanza di Palazzo dei Bruzi che ieri mattina era piena come non capitava da tempo, soprattutto di notabili dell’Udc attentissimi a non farsi scappare una sola parola dell’intervista fiume rilasciata dal vivo da Adornato a Filippo Veltri e Attilio Sabato. Al riguardo, e al netto degli scossoni più o meno recenti, la compresenza di Mario Tassone, Roberto Occhiuto, Ginone Trematerra, Gino Pagliuso e Alfonso Dattolo indica che pure per i casiniani spira fortissimo il vento elettorale. E che, rispetto a questo vento, il volumetto di Adornato si propone di essere una vela o per lo meno una bussola. Già, ma qual è la direzione?

Semplice, il “virtuismo” del governo Monti, che da governo di unità nazionale diventa progetto politico, capace di travalicare, per dirla con il filosofo di Polistena, «gli ambiti di un bipolarismo logoro», in nome di quattro caratteristiche, «serietà, sobrietà, riformismo, cultura dell’equilibrio istituzionale e rispetto dell’avversario», che, al di là delle misure economiche («che se non ci fossero state il paese sarebbe finito nel baratro»).

Il tutto sotto lo sguardo soddisfatto di Mario Occhiuto, che da buon padrone di casa ha introdotto l’intervista dal vivo rimarcando il suo molo di sindaco di tutti i cosentini, compresi – e forse soprattutto – quelli che non votano Udc. Ma torniamo al libro e, soprattutto, alle esternazioni di Adornato, interessantissime soprattutto per il tentativo, in buona parte riuscito, di spiegare l’ultimo ventennio della politica italiana – la cosiddetta Seconda repubblica, seppellita come la prima dall’azione della magistratura -in chiave politica: «Vent’ anni fa la crisi fu dovuta a un mutamento della politica mondiale che condizionò, anche eccessivamente, l’operato di parte della magistratura», dopodiché l’antipolitica, «rappresentata da Berlusconi presentatosi come “Deus ex machina”, ha governato il paese, con i risultati e le responsabilità che conosciamo», e da cui «nessuno si può chiamare fuori, nemmeno io che ho fatto parte della “reggia”». Il richiamo ai tempi andati, che magari bellissimi non furono ma che nell’Adornato-pensiero restano preferibili al declino presente, è scontato: «Questo libro è dedicato ai giovani, che sanno tutto di Ruby Rubacuori e poco o nulla di Aldo Moro», ha detto il direttore di Liberal con lo sguardo fisso su una platea piena di capelli grigi, «perché solo un paese privo di memoria storica tributa il 22% a un personaggio come Beppe Grillo».

E allora è il caso di recuperare in agenda la lezione di Monti, per superare il “giovanilismo” renzista e una classe politica che ancora non ha imparato le lezioni della storia. Resta irrisolto il nodo del premier, e il sibillino «squadra vincente non si cambia» sussurrato da Adornato non è una risposta.

Tuttavia, resta il dato di una domenica mattina soleggiata in cui duecento persone si sono chiuse in Comune per sentir parlare di un libro che, pregi e difetti, parla di politica. Una volta tanto, a tutte maiuscole.

Di Saverio Paletta

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