Pfizer e i ritardi nei vaccini, Prof. Mario Caligiuri: ecco perché le multinazionali comandano il mondo (istituzioni24.it)

di Domenico Sannino, del 15 Febbraio 2021

Quando nel novembre del 2020 la Pfizer annunciava la creazione del vaccino anti Covid-19 finalmente il mondo vide la luce in fondo al tunnel: la fine della pandemia.

Eppure oggi la speranza che cresceva negli ultimi mesi del 2020 comincia ad affievolirsi a causa dei ritardi nella consegna del siero della “salvezza”. Ed i Governi? Impotenti di fronte alle inadempienti case farmaceutiche, ad eccezione delle (solo) annunciate ritorsioni a colpi di azioni legali.

La paradossale situazione che stiamo vivendo, dove delle potenti multinazionali tengono sotto scacco le più grandi Nazioni del Mondo costituisce l’applicazione concreta di quanto scritto e teorizzato da Giorgio Galli e Mario Caligiuri nei due volumi “Come si comanda il mondo” (2017) ed “Il potere che sta conquistando il mondo” (2020), pubblicati dall’editore Rubbettino, in cui vengono messe a nudo le relazioni tra potere economico e potere politico.

Giorgio Galli è un politologo, storico ed accademico italiano, scomparso lo scorso 27 dicembre, mentre Mario Caligiuri è professore ordinario all’Università della Calabria, nonché Presidente della Società Italiana di Intelligence, considerato uno dei massimi esperti europei del settore.

I due accademici non hanno dubbi: il mondo non è governato dagli Stati, ma dalle grandi multinazionali.

“Che le multinazionali dettino le agende ai governi non lo scopriamo certamente adesso – ha dichiarato il Prof. Caligiuri – la pandemia da un lato rende le situazioni più chiare dall’altro ridefinisce i rapporti di potere. Le vicende legate alla fornitura dei vaccini – continua Caligiuri – dimostrano come i governi dipendano necessariamente dalle multinazionali del farmaco, che scelgono di fare accordi con le Nazioni, come nel caso di Israele. Bisogna prendere atto che, a prescindere dall’episodio specifico dei vaccini che rappresenta un aspetto particolare e inedito, i soggetti politici più influenti nel XXI secolo sono rappresentati dalle multinazionali”.

Gli autori danno per scontato che delle entità sovranazionali economico-finanziarie siano di fatto i veri padroni del mondo. Ma sullo sfondo – avvertono – ci sono anche le cosiddette “multinazionali del crimine”, che attraverso strumenti come i paradisi fiscali, l’operatività in borsa, lo shopping di società globali e le relazioni particolari con le banche, possono tenere in mano i fili del destino di intere Nazioni

“L’orizzonte che si profila sembra essere sempre più indistinto nelle democrazie occidentali con la politica guidata dall’economia e con un discrimine sempre più indistinguibile tra black economy e white economy – spiega Caligiuri – la City di Londra sembra rappresentare plasticamente questa sintesi, essendo contemporaneamente il polo finanziario più importante del mondo come il centro di riciclaggio più efficace del pianeta”.

Nei due volumi “Come si comanda il mondo” ed “Il potere che sta conquistando il mondo” il professore universitario ed esperto di intelligence, unitamente al compianto politologo Galli, ci forniscono una chiave di lettura del mondo contemporaneo e di quello che sarà, dove il potere delle multinazionali rappresenterà il problema centrale delle democrazie.

Gli autori hanno analizzato come il vecchio ordine mondiale stia rapidamente mutando in quanto oramai i leader della finanza prevalgono su quelli della politica. Si concentrano altresì sul ruolo delle multinazionali cinesi, russe, brasiliane, indiane e islamiche, approfondendo i loro rapporti con i fondi sovrani, la criminalità, i paradisi fiscali e la politica energetica. Raccontano la realtà di una civiltà ultraliberista dove la Cina sta diventando un gigante dell’intelligenza artificiale, egemonizzando l’Africa, il continente del futuro.

In una situazione così complessa gli autori si chiedono se lo Stato riuscirà ad essere protagonista del XXI secolo individuando strategie per non soccombere nella lotta per il potere contro i grandi colossi dell’economia mondiale. Ai posteri – anzi ai lettori – l’ardua sentenza.

Altre Rassegne