La grammatica antiracket. Mai più soli con Rubbettino (La Gazzetta del Sud)

di Arcangelo Badolati, del 21 Settembre 2015

copertina-collanaDa La Gazzetta del Sud 20 Settembre

Florindo Rubbettino guida una delle più importanti aziende editoriali del Mezzogiorno. La sua storia familiare è legata alle produzioni letterarie: il padre ha infatti fondato la società editrice di cui questo giovane e dinamico manager è a capo. La Rubbettino è protagonista di una iniziativa di particolare rilevanza culturale e sociale: la creazione di una collana di volumi dedicata all’antiracket. Una collana realizzata in collaborazione con la Federazione antiracket italiana e diretta da Tano Grasso, icona nazionale della lotta alla mafia e alle estorsioni. «È la prima e unica collana esistente – spiega Rubbettino-dedicata al tema del rapporto tra imprese e mafie. Rappresenta una scelta coraggiosa, un messaggio culturale preciso, perchè la collana racconta storie di azioni concrete che svelano vicende personali drammatiche caratterizzate dal desiderio di affrancarsi dal mondo oscuro delle mafie. Nei volumi che compongono la collana raccontiamo anche di commistioni tra la economia e la mafia. Gli autori dei testi sono diversi e provengono da esperienze fatte in regioni differenti. Possiamo dividere le pubblicazioni in vari filoni. Il primo, curato da Filippo Conticello che racconta la storia dell’antiracket italiano da Libero Grassi allo strutturasi a Barcellona della prima associazione contro gli estorsori di quell’area della Sicilia sino alla ramificazione dell’esperienza associativa in tutte le regioni afflitte dal fenomeno del racket: Puglia, Campania, Calabria, Sicilia, con rioferimento rispetto a quest’ultima regione, alle coraggiose posizioni assunte da Confindustria. Il secondo filone con una serie di pubblicazioni che aprono i riflettori sulle singole regioni: il fenomeno estorsivo in Sicilia (raccontato dagli autori Laspina, Frazzica, Puzo e Scaglione); in Calabria (spiegato da Ciconte); in Campania (da Giacomno Di Gennaro); in Puglia (Andrea Apollonio e Giovanna Montanaro). Poi un terzo filone giuridico programmatico per spiegare come può essere affrontato il problema estorsivo attraverso l’esame della storia dei processi E, infine, un volume dedicato al fondo di solidarietà, strumento imprescindibile per aiutare le vittime». La collana accoglie anche il tema della difficile condizione delle forze produttive sul territorio nazionale e su quello regionale in particolare. «C’è un personaggio che mi ha molto colpito in Calabria – spiega Florindo Rubbettino – dimenticato per tanto tempo cui il Fai ha dedicato un’associazione antiracket nel Cosentino: si chiama Lucio Ferrami, fu ucciso perchè non volle piegarsi alle richieste delle cosche. La sua morte precedette di un decennio quella di Libero Grassi. Ferrami è un esempio di Calabria che resiste e che non può essere dimenticata. La mia azienda è attiva da moltissimo tempo e da trent’anni ci occupiamo di mafie. Lo consideriamo un dato etico, testimoniare con la nostra azione ed i nostri contenuti un modo diverso di fare cultura. Abbiamo in uscita libri come quello di Iasaia Sales sulla storia dell’Italia mafiosa. Questa collana, costruita insieme con la Fai, proprio per il valore sociale che assume, è già resa interamente scaricabile gratuitamente sul sito www.antiracket.info. I libri – conclude l’editore calabrese – devono aiutare a capire»

Di Arcangelo Badolati

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