Fisco, l’Italia rischia una “lotta di tasse”

di Dino Pesole, del 11 Settembre 2012

Da Terminal 24 – 09/2012
Il titolo del saggio di Francesco Delzio è provocatorio ma fotografa uno scenario possibile se non viene sanato il conflitto tra contribuenti onesti ed evasori, educando tutti a pagare le imposte

Che in Italia la questione fiscale sia “la questione”, è una constatazione che trova largo seguito. Non è solo l’ingombrante ed eccessiva pressione fiscale, che si avvia a raggiungere il picco storico del 45,4% del Pil. E non è nemmeno l’imbarazzante livello dell’evasione fiscale , che con il suo fardello di 120-150 miliardi l’anno colloca il nostro Paese ai primi posti della classifica mondiale. Il problema di fondo, che è all’origine della stessa evasione, è che il sistema fiscale, per come è strutturato, è fortemente squilibrato. Lo è talmente da far prefigurare a Francesco Delzìo, nel suo “Lotta di tasse, idee e provocazioni per una giustizia fiscale“, appena pubblicato da Rubbettino, scenari non più da “lotta di classe” di tempi andati ma appunto l’esplosione di un “insanabile conflitto tra due categorie portatrici di interessi radicalmente contrapposti”. Da un lato abbiamo l’esercito dei lavoratori dipendenti e dei pensionati, costretti a sobbarcarsi l’80% dell’intero gettito fiscale, pur detenendo solo il 30% della ricchezza nazionale. Dall’altro lato, c’è l’agguerrito battaglione di lavoratori autonomi, imprenditori, commercianti e professionisti, che per l’autore troppo stesso si sentono liberi “di considerare le tasse come un optional”.
Da qui l’idea-proposta contenuta nel libro, quella di attivare una sorta di “strategia dell’espulsione sociale”. Il “bollino blu” per dare visibilità ai commercianti onesti, e al tempo stesso la “sospensione dei servizi pubblici a danno dell’evasore recidivo”. Provocazione forte. Ma nel Paese dei Guelfi e dei Ghibellini, delle fazioni e delle lobby, nel Paese in cui ci si schiera a prescindere, non vi è il rischio che la lotta di tasse si trasformi così in una rincorsa alla delazione? Pare convincente quanto ha sostenuto il presidente di Confcommercio, Carlo Sangalli, nel commentare la proposta del “bollino blu” lanciata nel marzo scorso dal direttore dell’Agenzia delle entrate, Attilio Befera. La condizione è che “non si tratti di un’esclusiva prerogativa dei commercianti e sia, invece, una possibilità proposta a tutte le imprese e a tutti i lavoratori autonomi, quale che sia il settore in cui operano. Perché 275 miliardi di base imponibile evasa segnalano che evasione ed elusione sono patologie che tagliano trasversalmente tutta l’economia e la società italiana”. Ecco il punto. Più che vedere ancor più dipendenti e autonomi l’un contro l’altro armati, occorrerebbe tutti insieme lavorare per una nuova stagione improntata a una vera, pervasiva, profonda civiltà fiscale nel nostro Paese. Già perché un po’ tutti in Italia, vuoi per stato di necessità, vuoi per la nostra scarsissima etica civile, vuoi infine per l’atavica attitudine a considerare lo Stato nemico e alieno da noi o ancora per vera fellonìa, o infine per autentica reazione a una situazione di reale oppressione fiscale, ebbene un po’ tutti possiamo considerarci quanto meno evasori potenziali. E allora la strada da percorrere è lunga, passa attraverso una sorta di rivoluzione culturale in grado di affermare il principio che pagare le tasse non è un’optional, ma è un obbligo che serve peraltro a onorare il patto non scritto che unisce ognuno di noi allo Stato e alla comunità cui appartiene. Una svolta che affermi finalmente a ogni livello della società il principio che l’evasore arreca un danno all’intera collettività, e non può più essere considerato un furbo da emulare. Nell’immediato, la strada è una sola: più controlli mirati, sanzioni severe, ma soprattutto uno sforzo potente da parte dell’amministrazione per attivare un rapporto di civile confronto con i contribuenti, nella fase che precede (e non quella che segue) la presentazione della dichiarazione dei redditi. È quel che avviene in molti sistemi fiscali a noi vicini, in Francia come in Germania. Si chiama “tax compliance” ed è quell’attività preziosa e capillare che serve ad accrescere il livello di adempimento spontaneo al pagamento delle tasse. Il gettito così recuperato dovrà essere impiegato per cominciare a ridurre le tasse, in primo luogo a quella foltissima platea di contribuenti che per mancanza di alternative (il prelievo avviene alla fonte prima ancora che il reddito venga percepito) oppure per scelta e senso civico paga regolarmente le tasse. Anche da qui può partire un’autentica svolta fiscale nel nostro Paese.

Un bollino blu contro l’evasione
Come per il traffico è stato istituito il bollino rosso che consiglia di evitare certe autostrade intasate di traffico in alcuni giorni e week end dell’anno, ci sarà quanto prima un bollino blu per certificare i commercianti onesti di fronte al fisco? È una delle proposte lanciate da Francesco Delzio nel suo ultimo libro “Lotta di tasse, idee e provocazioni per una giustizia fiscale “. “C ‘è una schiavitù sociale, quella delle tasse – ha spiegato l’autore presentando il saggio – da cui occorre liberarsi. Penso che le tasse in Italia siano decisamente troppo alte e terribilmente squilibrate. E che finanziano una macchina pubblica costosa e inefficiente. Per questo dico che è ora di iniziare una nuova lotta per liberare i cittadini”. L’altra faccia del bollino blu sono due proposte severe presentate dall’autore, che puntano alla emarginazione sociale degli evasori: la sospensione dei servizi pubblici a quelli recidivi (tranne la sanità) e la chiusura temporanea degli esercizi commerciali e delle attività professionali a chi insiste nel non pagare le tasse. Insomma, interventi drastici, vere “rivoluzioni copernicane”. Sicuramente misure impopolari e proposte che sanno di provocazione, ma che stimolano un dibattito di interesse nazionale e vitale. Anche per scongiurare il rischio che nei prossimi anni possa esplodere una nuova lotta di classe tra lavoratori dipendenti e autonomi, contrapposti gli uni agli altri.

Di Dino Pesole

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