L’isola del tesoro? No, di più: un’insalata “felice”

del 20 Luglio 2012

Da Sette, Corriere della Sera – 20 luglio 2012
Nel suo singolare omaggio a Robert Louis Stevenson (tradotto in italiano da Rubbettino nel 2012), l’inventore di Padre Brown, Gilbert Keith Chesterton, racconta di aver appreso la notizia della morte del grande scrittore di Edimburgo, che si era ormai trasferito a vivere nell’esotica Vailima, nell’isola di Upolu (Samoa), da alcuni amici increduli.

L’incredulità si fondava sul fatto che, nel telegramma che recava il triste annuncio, si diceva che Stevenson era mancato «mentre mescolava un’insalata»: e quasi nessuno credeva a questa immagine domestica e tutto sommato modesta di uno scrittore che aveva conosciuto già uno straordinario successo, Per Chesterton, invece, quell’ultimo gesto così quotidiano rende bene la caratteristica principale anche della narrativa stevensoniana, «il tocco di leggerezza ed elasticità. Persino sulla sua lapide vi è qualcosa di leggero e allegro, come le ali aperte di un uccello: “Felice di aver vissuto, felicemente morii’»

 

Di Paolo Martini

Altre Rassegne