Un epistolario per capire il Sud (Corriere della Sera)

di Matteo Collura, del 23 Ottobre 2012

Dal Corriere della Sera – 23 ottobre 2012
Leonardo Sciascia fu scrittore attento agli altri scrittori del suo tempo, e per niente turbato dal loro successo (quando ne ebbero). Non mancò d’incoraggiarli nei casi in cui li conobbe, divenendone amico. Il calabrese Mario La Cava, scomparso nel 1988, a ottant’anni, fu uno di questi.
Tra i due dal momento in cui si conobbero, attraverso le loro prime opere, a quando La Cava precedette Sciascia di un anno nella morte, si accumularono centinaia di lettere, che ora vedono la luce in un volume appena pubblicato da Rubbettino (Mario La Cava, Leonardo Sciascia, Lettere dal centro del mondo, a cura di Milly Curcio e Luigi Tassoni, pp. 492, € 17).
Mario La Cava, scrittore dimenticato tra i tanti nelle cronache letterarie dei nostri giorni, è autore che merita attenzione perché con i suoi libri (Caratteri, I fatti di Casignana, Le memorie del vecchio maresciallo, La ragazza del vicolo scuro) ha dato voce a un microcosmo – quello calabrese – che si fa metafora di un mondo ben più vasto.

Di Matteo Collura

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