Ingiustizia è fatta. L’omicidio di Nicola Calipari. Dal 15 marzo in libreria

del 6 Marzo 2012

Il 15 marzo esce in libreria per Rubbettino L’omicidio di Nicola Calipari lo scottante libro verità di Erminio Amelio, magistrato che ha sostenuto l’accusa nel processo per omicidio dell’agente segreto. “Giuliana sono Nicola un amico di Pier, di Gabriele, di Valentino, sei libera sono venuto a prenderti per portarti in Italia”.
Con queste parole Nicola Calipari si è presentato a Giuliana Sgrena all’interno della macchina dove l’avevano lasciata i suoi sequestratori, in una strada nel quartiere di Mansour, a Baghdad. Il successivo viaggio in macchina verso l’aeroporto è il sogno che si sta realizzando: tornare in Italia. La macchina si avvicina lentamente all’aeroporto mancano poche centinaia di metri, sta andando tutto bene, ma nel buio della sera il soldato americano Mario Luis Lozano, componente di un check point costituito illegalmente, senza attivare alcuna regola di ingaggio, spara contro la macchina. Nicola Calipari si getta sul corpo di Giuliana Sgrena per proteggerla dai proiettili. Uno colpisce Nicola Calipari alla testa e lo uccide, Giuliana Sgrena rimane ferita.

Come giudicare l’azione del soldato americano? Come giudicare l’uccisione di civili estranei al conflitto armato? Perché quel posto di blocco? Perché sparare verso quelle persone che si stavano avvicinando in macchina senza adottare comportamenti ambigui e minacciosi?

Eppure il processo che si è celebrato in Italia è finito prima di iniziare. La Corte di Assise e la Corte di Cassazione hanno affermato la carenza di giurisdizione dei giudici italiani sulla base di principi consuetudinari di diritto internazionale di dubbia applicazione. Quello che doveva essere un atto di giustizia, di ricerca della verità, si è trasformato in un sostanziale atto di ingiustizia, soprattutto alla memoria di colui che abbiamo definito eroe: Nicola Calipari.

Ingiustizia è fatta!

L’autore

Erminio Amelio, magistrato ha fatto parte della Direzione distrettuale antimafia di Palermo, occupandosi di diverse inchieste di mafia. Attualmente è componente del pool antiterrorismo della Procura della Repubblica di Roma. Si è occupato di tutte le indagini relative a vicende di terrorismo internazionale, dalla strage di Nassirya ai sequestri dei nostri connazionali in Iraq e in Afghanistan, fra i quali quello di Giuliana Sgrena.


“Questa sentenza riduce la vicenda a un fatto e a un dolore strettamente privato. Non possiamo chiedere giustizia su quello che il popolo italiano hadefinito un eroe e non abbiamo la possibilità di giudicare chi ha ucciso mio marito, al quale lo Stato italiano ha dato la medaglia d’oro al valore militare. Forse dovrei rinunciare a questa medaglia”.

Rosa Calipari

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