Titolo

Semestrale – Rivista scientifico-culturale d’arte contemporanea diretta da Giorgio Bonomi

La rivista, nella vecchia edizione, nasce nel 1990 con l’intento di occuparsi di arte, ed anche di architettura, contemporanea, senza

Semestrale – Rivista scientifico-culturale d’arte contemporanea diretta da Giorgio Bonomi

La rivista, nella vecchia edizione, nasce nel 1990 con l’intento di occuparsi di arte, ed anche di architettura, contemporanea, senza seguire i richiami delle mode e del mercato. Hanno sempre trovato spazio le analisi di movimenti, situazioni, singoli artisti, non necessariamente recentissimi, non essendo la redazione affetta di “giovanilismo” né volendo occuparsi solo di quello che avviene oggi, cioè è sempre attenta alla dimensione “storica” (anche del presente). Ciò non ha impedito di presentare per primi artisti emergenti, ed anche molti critici, oggi presenti sulla scena dell’arte, hanno mosso i loro primi passi proprio su “Titolo”.

A fronte dell’eccessiva esterofilia di larga parte del sistema dell’arte italiano, “Titolo” dà maggior spazio all’arte italiana: questo non per uno sciocco nazionalismo, ma nella convinzione che, culturalmente e scientificamente, l’arte italiana non debba patire sensi di inferiorità rispetto alle altre.

La rivista è stampata rigorosamente in bianco e nero – solo la copertina, disegnata appositamente ogni volta da un artista, affermato o emergente, come Castellani e Zorio o Chiesi e Airò, è a colori – convinti che siano di cattivo gusto cravatte sgargianti, quando si richiede una più elegante “cravatta nera”.

Dal 2010 la rivista cambia formato e periodicità, infatti diviene 2 Quaderni in uscita semestralmente.

Titolo

Semestrale – Rivista scientifico-culturale d’arte contemporanea diretta da Giorgio Bonomi

La rivista, nella vecchia edizione, nasce nel 1990 con l’intento di occuparsi di arte, ed anche di architettura, contemporanea, senza seguire i richiami delle mode e del mercato. Hanno sempre trovato spazio le analisi di movimenti, situazioni, singoli artisti, non necessariamente recentissimi, non essendo la redazione affetta di “giovanilismo” né volendo occuparsi solo di quello che avviene oggi, cioè è sempre attenta alla dimensione “storica” (anche del presente). Ciò non ha impedito di presentare per primi artisti emergenti, ed anche molti critici, oggi presenti sulla scena dell’arte, hanno mosso i loro primi passi proprio su “Titolo”.

A fronte dell’eccessiva esterofilia di larga parte del sistema dell’arte italiano, “Titolo” dà maggior spazio all’arte italiana: questo non per uno sciocco nazionalismo, ma nella convinzione che, culturalmente e scientificamente, l’arte italiana non debba patire sensi di inferiorità rispetto alle altre.

La rivista è stampata rigorosamente in bianco e nero – solo la copertina, disegnata appositamente ogni volta da un artista, affermato o emergente, come Castellani e Zorio o Chiesi e Airò, è a colori – convinti che siano di cattivo gusto cravatte sgargianti, quando si richiede una più elegante “cravatta nera”.

Dal 2010 la rivista cambia formato e periodicità, infatti diviene 2 Quaderni in uscita semestralmente.

Mostra 32 / 48 – 1–16 di 23