Civitas

Rivista quadrimestrale di ricerca storica e studi politici diretta da Agostino Giovagnoli

“La quarta edizione di «Civitas» è la continuità fedele, convinta, tenacemente vitale dell’impegno
di grandi personaggi della storia d’Italia…

Rivista quadrimestrale di ricerca storica e studi politici diretta da Agostino Giovagnoli

“La quarta edizione di «Civitas» è la continuità fedele, convinta, tenacemente vitale dell’impegno
di grandi personaggi della storia d’Italia… ”
La lunga vita della Rivista, fondata da Filippo Meda nel 1919, ha dell’eccezionale e del profetico.
Eccezionale, perché avendo attraversato indenne nel prestigio e nel ricordo, per oltre ottant’anni i periodi più significativi della vita politica, sociale e culturale dell’Italia, dimostra di poggiare su solide basi di idee e di coerenti ideali e quindi di essere uno strumento “utile” e perfino “necessario”.
Profetico, perché da Filippo Meda che l’ha fondata (1919-1925), a De Gasperi che l’ha sempre sostenuta, a Gonella e G. Tupini (1947), a Taviani ( 1950-1995) – che l’hanno tutti in successione, alimentata di ideali e di cultura, – Gabriele De Rosa che ne assume oggi la nuova Direzione, si è perpetuata e tramandata, seguendo il percorso di una “staffetta” che oggi riprende la corsa.

La Quarta Edizione

• La “Quarta” Edizione di «Civitas» è quindi la continuità fedele, convinta, tenacemente vitale, dell’impegno di tanti grandi personaggi della storia d’Italia che le hanno dato vita e dei quali stata vivace palestra di dibattiti e confronti che hanno alimentato la storia stessa del pensiero e dell’impegno del più avanzato laicato cattolico democratico, che poi la storia della democrazia e della libertà del nostro Paese. In questa circostanza ci sembra doveroso ricordare alcuni tra i più assidui collaboratori del passato: A. e Gasperi , L. Sturzo, V. Bachelet, P. Bargellini , G . Bo , K. Adenauer, R. Bontempelli , P. Campilli , B. Mattarell a, E. Vanoni.

A. Zoli, G. Dossetti , A. Fanfani , F. Guala, L. Gui , A. R. Jervolino, G. La Pira, P. Malvestiti , A. Moro, M. Pedini, F. Piccoli, G . Petrilli , M. Rumor, M. Scelba, A. Segni, F. Storchi. Il nostro grato ricordo va a tutti i numerosi e attivi Amici di «Civitas» con i quali avremo certamente modo di riprendere il colloquio.

• In questa signifìcativa circostanza, il pensiero commosso e grato va soprattutto all’Amico Paolo Emilio Taviani , che prima di lasciare la vita terrena interamente spesa per servire i più nobili ideali cristiani, volle lasciare la sua “creatura” molto amara, appunto «Civitas», all’Istituto ” L. Sturzo” – e in particolare nelle mani del suo amico stimato Gabriele De Rosa – certo così di assicurare alla pubblicazione una sicura successiva nuova rinascita.

L’eredità di Taviani

• Ciò che più di ogni altra preoccupazione assillava Taviani, era la tutela dell’autonomia e del livello della Rivira e quindi la salvaguardia della sua natura di strumento di formazione, di conoscenza, di riflessione e di studio, offerto come contributo alla maturazione sociale, politica e cristiana degli italiani. Ricorda nel suo contributo Luigi Giraldi, che Taviani, nella certezza dell’avvenire di «Civitas» oltre la sua vita personale, aveva dettato nel febbraio del 2000, una breve commovente sorta di profetica presentazione per l’eventuale primo numero di una auspicata nuova Serie: «Civitas» riprenderà il difficile impegno con la serietà e il rigore che lo hanno contraddistinto anche nei momenti più travagliati e complessi. I temi riguarderanno problemi, eventi, prospettive della politica internazionale con un particolare riguardo alla vita italiana e all’unità europea. Un notevole spazio verrà ancora dedicato alla storia dei movimenti sociali e politici di ispirazione cristiana. Il Ventesimo secolo ha lasciato tracce e impronte in Italia, in Europa e nel mondo che sono in gran parte da coprire e, per un certo verso , se non addirittura da correggere, da meglio interpretare. Sarà anche questo un imporrante compito della nuova «Civitas».

L’impegno “Istituto Luigi Sturzo- Fondazioni”

• L’intesa tra l’Istituto “L. Sturzo” e l'”Associazione per la valorizzazione della Democrazia in Italia”, che è alla base della nuova impresa editoriale, è quindi garanzia suprema del rispetto della volontà di Taviani. Sia per lo spessore culturale e rigoroso dell’Istituto e il ricco patrimonio di cultura e di teoria che conserva e alimenta, sia per l’impegno che l’Associazione si è assunto per tale compito, con il concorso delle diciannove fondazioni aderenti che i richiamano alla vita, all’azione e alle opere dei più grandi personaggi del peniero cattolico, sociale, democratico e che è d’obbligo citare: l’Istituto Luigi Sturzo, la Fondazione Vittorino Colombo, la Fondazione Alcide De Gasperi per la democrazia, la pace e la cooperazione internazionale, la Fondazione Carlo Donat-Cattin, la Fondazione Fuci per la formazione della gioventù universitaria, la Fondazione Giorgi La Pira, l’Associazione Popolo, Parlamento e Istituzioni A. Moro, Morrari, A. Piccioni, la Fondazione Giulio Pastore, la Fondazione Antonio Segni, la Fondazione Nuovo Millennio, la Fondazione Aldo Della Rocca, il Centro Giovanni Gronchi, l’Associazione per la costituzione della Fondazione Opera Giuseppe Toniolo, la Fondazione Roberto Ruffilli, l’istituto di Sociologia Luigi Sturzo, il Circolo Verso l’Europa, la Fondazione Mariano Rumor.

Il mondo “nuovo”

È certo che oggi il compito che ci siamo assunti quali garanti della “continuità nella coerenza” di «Civitas», è particolarmenre arduo.

Sono profondamente cambiati i contesti politici e storici dell’Italia e del mondo intero.

Le priorità a unte dai problemi sociali di tutti i popoli sono del tutto nuove.

La “mondiali zzazio ne” modifìca sostanzialmente i tradizionali concetti di cittadinanza e di “patria-nazione”. L’Unione Europea (argomento monografìco di questo numero) richiede generazioni preparare per nuovi compiti e confronti.

Il “localismo” conserva e accresce il suo valore di pale tra di formazione dei giovani, per concorrere, con l’apporto di civili tradizioni, alla ere cita culturale della civiltà occidentale e cristiana.

• Mario Falciatore, collaboratore fedele di Taviani e per lunghi anni responsabile di «Civitas», così chiudeva l’ultimo numero della “Terza serie” Ottobre-Novembre 1995): “Allo stato esistono motivi concreti per ritenere che, fra non molto, vedrà la luce – grazie all’intervento di una prestigio a istituzione – una quarta serie. ontale serie, dopo un’opportuna pausa per individuare e impostare nuove form di impegno, avrà inizio una nuova fase. Caugurio migliore che possiamo farci oggi che essa coincida con una nuova e più intensa ragione di rina cita civile e morale del nostro Paese”.

• Così è stato e così sarà sarà.

    Civitas

    Rivista quadrimestrale di ricerca storica e studi politici diretta da Agostino Giovagnoli

    “La quarta edizione di «Civitas» è la continuità fedele, convinta, tenacemente vitale dell’impegno
    di grandi personaggi della storia d’Italia… ”
    La lunga vita della Rivista, fondata da Filippo Meda nel 1919, ha dell’eccezionale e del profetico.
    Eccezionale, perché avendo attraversato indenne nel prestigio e nel ricordo, per oltre ottant’anni i periodi più significativi della vita politica, sociale e culturale dell’Italia, dimostra di poggiare su solide basi di idee e di coerenti ideali e quindi di essere uno strumento “utile” e perfino “necessario”.
    Profetico, perché da Filippo Meda che l’ha fondata (1919-1925), a De Gasperi che l’ha sempre sostenuta, a Gonella e G. Tupini (1947), a Taviani ( 1950-1995) – che l’hanno tutti in successione, alimentata di ideali e di cultura, – Gabriele De Rosa che ne assume oggi la nuova Direzione, si è perpetuata e tramandata, seguendo il percorso di una “staffetta” che oggi riprende la corsa.

    La Quarta Edizione

    • La “Quarta” Edizione di «Civitas» è quindi la continuità fedele, convinta, tenacemente vitale, dell’impegno di tanti grandi personaggi della storia d’Italia che le hanno dato vita e dei quali stata vivace palestra di dibattiti e confronti che hanno alimentato la storia stessa del pensiero e dell’impegno del più avanzato laicato cattolico democratico, che poi la storia della democrazia e della libertà del nostro Paese. In questa circostanza ci sembra doveroso ricordare alcuni tra i più assidui collaboratori del passato: A. e Gasperi , L. Sturzo, V. Bachelet, P. Bargellini , G . Bo , K. Adenauer, R. Bontempelli , P. Campilli , B. Mattarell a, E. Vanoni.

    A. Zoli, G. Dossetti , A. Fanfani , F. Guala, L. Gui , A. R. Jervolino, G. La Pira, P. Malvestiti , A. Moro, M. Pedini, F. Piccoli, G . Petrilli , M. Rumor, M. Scelba, A. Segni, F. Storchi. Il nostro grato ricordo va a tutti i numerosi e attivi Amici di «Civitas» con i quali avremo certamente modo di riprendere il colloquio.

    • In questa signifìcativa circostanza, il pensiero commosso e grato va soprattutto all’Amico Paolo Emilio Taviani , che prima di lasciare la vita terrena interamente spesa per servire i più nobili ideali cristiani, volle lasciare la sua “creatura” molto amara, appunto «Civitas», all’Istituto ” L. Sturzo” – e in particolare nelle mani del suo amico stimato Gabriele De Rosa – certo così di assicurare alla pubblicazione una sicura successiva nuova rinascita.

    L’eredità di Taviani

    • Ciò che più di ogni altra preoccupazione assillava Taviani, era la tutela dell’autonomia e del livello della Rivira e quindi la salvaguardia della sua natura di strumento di formazione, di conoscenza, di riflessione e di studio, offerto come contributo alla maturazione sociale, politica e cristiana degli italiani. Ricorda nel suo contributo Luigi Giraldi, che Taviani, nella certezza dell’avvenire di «Civitas» oltre la sua vita personale, aveva dettato nel febbraio del 2000, una breve commovente sorta di profetica presentazione per l’eventuale primo numero di una auspicata nuova Serie: «Civitas» riprenderà il difficile impegno con la serietà e il rigore che lo hanno contraddistinto anche nei momenti più travagliati e complessi. I temi riguarderanno problemi, eventi, prospettive della politica internazionale con un particolare riguardo alla vita italiana e all’unità europea. Un notevole spazio verrà ancora dedicato alla storia dei movimenti sociali e politici di ispirazione cristiana. Il Ventesimo secolo ha lasciato tracce e impronte in Italia, in Europa e nel mondo che sono in gran parte da coprire e, per un certo verso , se non addirittura da correggere, da meglio interpretare. Sarà anche questo un imporrante compito della nuova «Civitas».

    L’impegno “Istituto Luigi Sturzo- Fondazioni”

    • L’intesa tra l’Istituto “L. Sturzo” e l'”Associazione per la valorizzazione della Democrazia in Italia”, che è alla base della nuova impresa editoriale, è quindi garanzia suprema del rispetto della volontà di Taviani. Sia per lo spessore culturale e rigoroso dell’Istituto e il ricco patrimonio di cultura e di teoria che conserva e alimenta, sia per l’impegno che l’Associazione si è assunto per tale compito, con il concorso delle diciannove fondazioni aderenti che i richiamano alla vita, all’azione e alle opere dei più grandi personaggi del peniero cattolico, sociale, democratico e che è d’obbligo citare: l’Istituto Luigi Sturzo, la Fondazione Vittorino Colombo, la Fondazione Alcide De Gasperi per la democrazia, la pace e la cooperazione internazionale, la Fondazione Carlo Donat-Cattin, la Fondazione Fuci per la formazione della gioventù universitaria, la Fondazione Giorgi La Pira, l’Associazione Popolo, Parlamento e Istituzioni A. Moro, Morrari, A. Piccioni, la Fondazione Giulio Pastore, la Fondazione Antonio Segni, la Fondazione Nuovo Millennio, la Fondazione Aldo Della Rocca, il Centro Giovanni Gronchi, l’Associazione per la costituzione della Fondazione Opera Giuseppe Toniolo, la Fondazione Roberto Ruffilli, l’istituto di Sociologia Luigi Sturzo, il Circolo Verso l’Europa, la Fondazione Mariano Rumor.

    Il mondo “nuovo”

    È certo che oggi il compito che ci siamo assunti quali garanti della “continuità nella coerenza” di «Civitas», è particolarmenre arduo.

    Sono profondamente cambiati i contesti politici e storici dell’Italia e del mondo intero.

    Le priorità a unte dai problemi sociali di tutti i popoli sono del tutto nuove.

    La “mondiali zzazio ne” modifìca sostanzialmente i tradizionali concetti di cittadinanza e di “patria-nazione”. L’Unione Europea (argomento monografìco di questo numero) richiede generazioni preparare per nuovi compiti e confronti.

    Il “localismo” conserva e accresce il suo valore di pale tra di formazione dei giovani, per concorrere, con l’apporto di civili tradizioni, alla ere cita culturale della civiltà occidentale e cristiana.

    • Mario Falciatore, collaboratore fedele di Taviani e per lunghi anni responsabile di «Civitas», così chiudeva l’ultimo numero della “Terza serie” Ottobre-Novembre 1995): “Allo stato esistono motivi concreti per ritenere che, fra non molto, vedrà la luce – grazie all’intervento di una prestigio a istituzione – una quarta serie. ontale serie, dopo un’opportuna pausa per individuare e impostare nuove form di impegno, avrà inizio una nuova fase. Caugurio migliore che possiamo farci oggi che essa coincida con una nuova e più intensa ragione di rina cita civile e morale del nostro Paese”.

    • Così è stato e così sarà sarà.

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