Scienze della persona: perché?

a cura di Giuseppe Bertagna

Cartaceo
20,90 22,00

La natura delle cose, scriveva Vico, si conosce dal modo e dai tempi con cui nascono. è casuale, dunque, che, proprio oggi, nella temperie culturale che viviamo, un Dipartimento universitario abbia deciso di autocomprendersi

La natura delle cose, scriveva Vico, si conosce dal modo e dai tempi con cui nascono. è casuale, dunque, che, proprio oggi, nella temperie culturale che viviamo, un Dipartimento universitario abbia deciso di autocomprendersi e di autonominarsi come Dipartimento di scienze della persona? Perché questa qualificazione? Senza dubbio per il genitivo soggettivo che evoca: si è dinanzi ad una ricerca scientifica interdisciplinare condotta da ‘persone’ e fra ‘persone’. Il genitivo potrebbe essere inteso, però , anche come oggettivo: ma sarebbe un po’ stucchevole limitarsi ad una giustificazione di questo genere. Scienze della persona, allora, soprattutto come genitivo soggettivo: richiamo al fatto che i docenti del Dipartimento che si è autonominato in questo modo studiano la ‘persona’ da ‘persone’, dai diversi punti di vista disciplinari coltivati da ciascuno, e ne mostrano i problemi. Ma che cosa significa, oggi, ‘studiare la persona’? Non basta dire che si ‘studia l’uomo’? Comporta qualcosa, sul piano metodologico ed epistemologico, l’uso di questi diversi termini? Oppure siamo soltanto al pleonasmo e alla sinonimia? I saggi contenuti in questo volume intendono offrire spunti e prospettive di dibattito per discutere questi interrogativi.